Hitzfeld:"Rangnick visionario. Lo vedrei bene al Milan, ma..."

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Hitzfeld:"Rangnick visionario. Lo vedrei bene al Milan, ma..."

L'ex tecnico Ottmar Hitzfeld, intervistato dalla GDS in edicola oggi, 7 marzo, ha parlato di Rangnick. Ecco le dichiarazioni:"Se il calcio tedesco è cresciuto tan- to negli ultimi decenni, gran parte del merito è proprio di Ralf . Lo considero un visionario, ha portato idee interessanti e pratiche. Ha fatto bene a tutto il movimento. Come lo vedrei al Milan? Bene, però bisogna dargli spazio e fiducia. Conoscendolo immagino che voglia fare sia il direttore sportivo che l’allenatore. Sarebbe giusto dargli questa opportunità. Solo una cosa mi lascia perplesso...Lui è solito far assorbire la propria filosofia non solo alla squadra, ma a tutto il club. Per riuscirci però deve conoscere bene la lingua. Nel 1997, quando vinsi la Coppa dei Campioni con il Dortmund, ricevetti l’offerta del Real Madrid e la rifiutai proprio perché ero convinto che mi avrebbero licenziato prima ancora di riuscire a imparare lo spagnolo. Lontano dalla Germania spesso non si ha pazienza. Ed è più facile mettere in discussione tecnici stranieri, a maggior ragione se hanno idee di gioco particolari".

"Pare stia già studiando l'italiano? Se così fosse sarebbe indubbiamente un vantaggio. In questo momento ha tempo per imparare non soltanto la lingua, ma anche la cultura del paese in cui andrebbe a lavorare. Sarebbe importante. Sia all’Hoffenheim che al Lipsia ha avuto la fortuna di incontrare due proprietari come Hopp e Mateschitz che gli hanno dato non solo carta bianca, ma anche tempo. C’è bisogno di tempo per sbagliare, capire, imparare. Dovete essere pazienti anche in Italia".

"Perchè Rangnick non ha mai allenato un grande club? Questo non è vero perché lo Schalke, che ha guidato in due momenti diversi, è una squadra di prima fascia in Bundesliga. Con lui a Gelsenkirchen sono arrivati anche dei titoli, cosa per nulla scontata e per questo significativa. Poi ha guidato il Lipsia, che ora è fra i club più importanti del nostro calcio. Ha ricevuto anche altre offerte importanti, ma per un allenatore sono molto importanti sia il timing sia le sensazioni. Se non si è convinti al 100% è giusto rifiutare. E così ha fatto lui".
 

iceman.

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L'ex tecnico Ottmar Hitzfeld, intervistato dalla GDS in edicola oggi, 7 marzo, ha parlato di Rangnick. Ecco le dichiarazioni:"Se il calcio tedesco è cresciuto tan- to negli ultimi decenni, gran parte del merito è proprio di Ralf . Lo considero un visionario, ha portato idee interessanti e pratiche. Ha fatto bene a tutto il movimento. Come lo vedrei al Milan? Bene, però bisogna dargli spazio e fiducia. Conoscendolo immagino che voglia fare sia il direttore sportivo che l’allenatore. Sarebbe giusto dargli questa opportunità. Solo una cosa mi lascia perplesso...Lui è solito far assorbire la propria filosofia non solo alla squadra, ma a tutto il club. Per riuscirci però deve conoscere bene la lingua. Nel 1997, quando vinsi la Coppa dei Campioni con il Dortmund, ricevetti l’offerta del Real Madrid e la rifiutai proprio perché ero convinto che mi avrebbero licenziato prima ancora di riuscire a imparare lo spagnolo. Lontano dalla Germania spesso non si ha pazienza. Ed è più facile mettere in discussione tecnici stranieri, a maggior ragione se hanno idee di gioco particolari".

"Pare stia già studiando l'italiano? Se così fosse sarebbe indubbiamente un vantaggio. In questo momento ha tempo per imparare non soltanto la lingua, ma anche la cultura del paese in cui andrebbe a lavorare. Sarebbe importante. Sia all’Hoffenheim che al Lipsia ha avuto la fortuna di incontrare due proprietari come Hopp e Mateschitz che gli hanno dato non solo carta bianca, ma anche tempo. C’è bisogno di tempo per sbagliare, capire, imparare. Dovete essere pazienti anche in Italia".

"Perchè Rangnick non ha mai allenato un grande club? Questo non è vero perché lo Schalke, che ha guidato in due momenti diversi, è una squadra di prima fascia in Bundesliga. Con lui a Gelsenkirchen sono arrivati anche dei titoli, cosa per nulla scontata e per questo significativa. Poi ha guidato il Lipsia, che ora è fra i club più importanti del nostro calcio. Ha ricevuto anche altre offerte importanti, ma per un allenatore sono molto importanti sia il timing sia le sensazioni. Se non si è convinti al 100% è giusto rifiutare. E così ha fatto lui".

Trololololol trololololol...
Prima di giudicare Ragnarok aspettare sino al 2030"cit.
 

Jino

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Quando sento parlare di tempo in uno sport, che dello sport ha ormai davvero poco, in un business che muove cosi tanti soldi c'è da sorridere.

In una realtà come il Milan devi partire bene e crescere...non c'è scampo...non esiste che ti consente quando ti chiami Milan di fare una stagione da decimo posto.
 

Jino

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A me sembra che il 70% l’abbia giá giudicato 8 mesi prima che inizi.
Sbaglieró... ma vedo giá un dagli a Ragnarok che neanche é stato annunciato.

A volte le sensazioni non sbagliano. Cosa si diceva di Giampaolo? Che non aveva il carattere per allenare il Milan, che non aveva la rosa per le sue idee, che non aveva mai messo in carriera i risultati davanti al gioco....ed infatti sè visto com'è finita.

Di Pioli, si sapeva fosse un normalizzatore, uno che vali il decimo posto ti porta decimo, vali il sesto ti porta sesto...un pò com'era Gattuso.

Questo Ragnarok non lo conosco, vado male a giudicarlo, resta il fatto e ci sono le statistiche li a dimostrarlo che un tecnico straniero fallisce quasi sempre...in trent'anni Mou (2), Erikson e Boskov hanno portato a casa 4 scudetti su 30... gli unici stranieri... e anche senza parlare di scudetto restano pochissimi i tecnici stranieri ad aver stupito in Italia... questione di tattica, di attitudine, di cultura... l'Italia non sarà il campionato più bello, ma forse è il più difficile per un tecnico, un campionato pieno di tattica, pieno di speculazioni sull'avversario...

Ragnarok allenatore è l'ennesimo azzardo di un club allo sbando.
 

Zenos

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A volte le sensazioni non sbagliano. Cosa si diceva di Giampaolo? Che non aveva il carattere per allenare il Milan, che non aveva la rosa per le sue idee, che non aveva mai messo in carriera i risultati davanti al gioco....ed infatti sè visto com'è finita.

Di Pioli, si sapeva fosse un normalizzatore, uno che vali il decimo posto ti porta decimo, vali il sesto ti porta sesto...un pò com'era Gattuso.

Questo Ragnarok non lo conosco, vado male a giudicarlo, resta il fatto e ci sono le statistiche li a dimostrarlo che un tecnico straniero fallisce quasi sempre...in trent'anni Mou (2), Erikson e Boskov hanno portato a casa 4 scudetti su 30... gli unici stranieri... e anche senza parlare di scudetto restano pochissimi i tecnici stranieri ad aver stupito in Italia... questione di tattica, di attitudine, di cultura... l'Italia non sarà il campionato più bello, ma forse è il più difficile per un tecnico, un campionato pieno di tattica, pieno di speculazioni sull'avversario...

Ragnarok allenatore è l'ennesimo azzardo di un club allo sbando.

Avesse poi fatto collezione di trofei all'estero...
 
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