Mi sforzo un sacco di vederci qualcosa di davvero speciale, ma sinceramente anche quando incide col suo tiro da fuori o qualche spunto continua a sembrarmi un giocatore che viene ora apprezzato più per il differenziale rispetto a quello amatoriale che è stato nei primi 5 mesi che rispetto ad un valore assoluto veramente dignitoso.
Pensare fosse quel giocatore visto con Montella era folle, perché voleva dire avere a che fare con un ragazzo da Serie D.
Ma qui si sta parlando del numero 10 di un Milan che vuole tornare a vincere, ed allora mi chiedo: dove si vuole andare con Calhanoglu leader tecnico di tali ambizioni? Per me da nessuna parte.
Certo, anche Suso e persino Honda hanno inciso in Serie A in certe partite, magari col tiro da fuori o con qualche assist, ma esaltarsi perché ora il turco fa quello che dovrebbe essere il minimo sindacale che faccia, ovvero produrre qualche passaggio chiave, mi pare troppo emotivamente sbilanciato rispetto a quello che si è visto in campo.
Sui tiri e sulla precisione sotto porta siamo lontani dallo standard richiesto, nei tempi di coinvolgimento manda regolarmente fuori sincro il compagno vicino e vanifica la sovrapposizione dell'esterno basso ignorandolo (non che Rodriguez sia questo stantuffo in effetti...), ma soprattutto abusa del rientro per il tiro cercandolo con ossessione e risultando non a caso con Insigne e Chiesa il giocatore che segna meno in relazione ai tiri a partita effettuati.
E poi c'è la continuità, non solo tra una partita e l'altra ma anche all'interno della stessa partita, inabissandosi più volte col salire della contesa.
Ha segnato a quattro squadre di Serie A, Chievo, Fiorentina, Bologna e Verona: è un dato che si commenta da solo, specie alla luce dei terzini destri dirimpettai delle rispettive squadre.
Tutto ciò detto, io ricordo perfettamente un Milan-Verona di fine campionato in cui Carletto Ancelotti provò Andrea Pirlo in posizione più centrale ed arretrata come regista offensivo, dando il là a quella che poi l'estate successiva sarebbe diventata la più grande intuizione della storia del calcio recente, in grado di dare a noi, alla Juve ed alla Nazionale dinastie e successi.
Ecco, se la partita di ieri in cui ha potuto svariare a tutto campo, fosse il punto di partenza di una nuova dimensione tattica per Calhanoglu, persino in una sua conversione a mediano basso di regia, sarei molto stimolato a seguire la sua evoluzione.
Ma temo che Rino non sia così raffinato e pionieristico come allenatore.
Avere invece Hakan ancora come esterno offensivo in un tridente per me sarà ancora un problema ben al di là dei gol, delle punizioni e degli assist che farà, esattamente come i gol di Bacca che andavano pesati e non contati.
