Nel primo tempo li abbiamo aggrediti bene, loro erano in difficoltà (Hallaand difendeva in area, altro che Mancini che gli tocca il sedere) e perdevano continuamente palla nella prima fase d'impostazione.
Nel secondo siamo calati e letteralmente spariti dopo l'1-2 di Hallaand, indice che a questa squadra manca totalmente carattere, fiducia e non ci sono leader in campo e nello spogliatoio.
Però capisco che la metafora della ciabatta bisogna metterla sempre per sminuire una delle squadre in campo.
Possiamo vederla come vuoi.
Per me nel primo tempo loro hanno giocato molto sotto ritmo.
Noi siamo stati bravi ad alzare le due mezzali per impegnare i loro quattro difensori e lasciare le corsie laterali libere per i nostri quinti e i braccetti in appoggio (infatti Sorloth si è trovato a fare un lavoro in difesa fuori completamente dalle sue caratteristiche).
Giocato bene sento dire da ieri... per me no. Siamo stati ordinati e approfittato delle loro motivazioni che erano al minimo, visto che erano qualificati in pratica (per cui si, hanno giocato in ciabatte, piaccia o no). Alla fine l'occasione da rete avuta è nata da un errore di Ryerson su un lancio completamente sballato di Locatelli. Per il resto abbiamo combinato pochino al di la del 60 e passa di possesso palla che la Norvegia ci ha lasciato fare nel primo tempo.
Nel secondo tempo loro hanno accelerato, alzando il pressing e la qualità in palleggio, creando situazioni di uno contro uno dove si è vista la differenza abissale che c'è ora come ora tra queste due nazionali.
Quando Nusa è rimasto uno contro uno palla al piede contro Di Lorenzo e Politano sembrava un adulto con due bambini. Per non parlare di Haaland in campo aperto, che a tratti è stato umiliante.
E' bastato che alzassero i giri del motore per vedere la nostra squadra spaccarsi in due, la linea difensiva sfaldarsi e fare fatica mostruosa a correre indietro, problema tipico e drammatico di tutte le squadre italiane ormai.
Io credo che come movimento torneremo ad avere dei risultati decenti solo quando ci toglieremo la spocchia e scenderemo dal piedistallo affrontando la realtà per quella che è, non per come ce la raccontiamo in questo paese disastrato e derelitto.