Anche solo pensare di fare un altro lockdown con un tasso mortalità che oscilla tra lo 0,5% e l’1% (a differenza di quanto successo a Febbraio, Marzo e Aprile) è segno di una mente profondamente deviata.
0,5-1% per una patologia che si diffonde con grande facilità non è per nulla poco. L'influenza "comune", quella di Hong Kong e l'Asiatica 0,1%. Attualmente abbiamo una letalità apparente del 3% e una stimata dell'1%(viene calcolata con dei correttivi che tengono conto delle variabili che influenzano la letalità). Dobbiamo sperare che sia molto ma molto più bassa e, siccome è una pandemia ancora in corso, è possibile che lo sia. Ma con una letalità dell'1% e numeri di contagi da influenza stagionale, sarebbe un disastro. Peraltro, la contagiosità è dalle 3 alle 4 volte superiore a quella delle influenze stagionali.
Dall'altro lato, quello economico, noi sappiamo che ogni anno l'influenza si mangia circa 10 miliardi di PIL. A parità di numero di contagi, quanto può mangiarsi una patologia con un tasso di letalità superiore di 10 volte?
Trovare il giusto equilibrio tra le due esigenze è un bel rompicapo.
Noi possiamo solo osservare l'evolversi della situazione, rispettare qualche semplice regola igienico-sanitaria e sperare che ci vada di Koulibaly...