Giudice:"Li problema che turba Elliott. Cosa può accadere".

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Alessandro Giudice dal CorSport sulla questione Yonghong Li:"Il sequestro giudiziario ottenuto in Lussemburgo dall’ex proprietario del Milan Yonghong Li è una vicenda intricata, materia per giudici e periti, ma potrebbe creare qualche turbolenza al closing messo in calendario da Elliott e RedBird per settembre. Cosa è accaduto? Occorre partire dall’antefatto: il misterioso fi nanziere cinese, che aveva acquistato il Milan da Berlusconi nel 2016, perse il controllo del club nell’estate 2018 quando, non riuscendo a onorare una rata del prestito contratto con Elliott, quest’ultimo azionò il pegno delle azioni che aveva posto a garanzia del prestito. Secondo Li, il valore del club era molto superiore ai circa 300 milioni garantiti dal pegno e dunque l’imprenditore cinese reclama oggi una differenza signifi cativa. Ovviamente il tribunale non si è ancora pronunciato (il procedimento sarà verosimilmente lungo) ma ha disposto il sequestro di 364 milioni: una misura cautelare, che i legali del fondo americano potranno appellare. Come spiega Felice Raimondo, avvocato molto esperto di vicende legali, il principio giuridico invocato da Li è quello che nel diritto italiano prende il nome di “divieto di patto commissorio”. In termini semplici signifi ca che, in caso di inadempimento del debitore, la cosa pignorata (in questo caso: le quote del Milan) non passa direttamente dal debitore al creditore, ma richiede una stima del tribunale che attesti la corrispondenza del valore del bene pignorato con quello del debito. Questo non è avvenuto quando il Milan passò a Elliott. In Italia sarebbe vietato ogni patto contrario ma il diritto lussemburghese potrebbe prevedere altri dispositivi. In ogni caso, una perizia che Li aveva commissionato al prof. Paolo Gualtieri stimava il valore della quota tra 430 e 610 milioni quindi molto più del saldo del debito. Si tratta di una perizia di parte che non poteva allora tenere conto dei corposi aumenti di capitale che Elliott avrebbe iniettato negli anni successivi. Dal fondo americano non arrivano commenti: la vicenda appartiene alle aule giudiziarie ma un ragionamento potrebbe smontare l’attacco di Li. Il fi nanziare cinese aveva acquistato il Milan da Fininvest nel 2016 per 740 milioni compreso l’accollo di debiti per 220. Quei debiti sarebbero poi passati a Elliott che avrebbe dunque acquistato il Milan per 520 milioni (300 prestati a Li e garantiti dal 99,93% delle azioni, più 220 di debiti ereditati). La gestione Li avrebbe prodotto perdite cospicue (complessivamente 162 milioni nel 2017/18) che Elliott ha poi dovuto coprire, fi nanziando anche il rilancio del club con ulteriori 400 milioni. La storia è dunque intricata, la soluzione non è prevedibile con certezza. Cosa può scaturire da questa vicenda? Se il Tribunale dovesse riconoscere le ragioni di Yonghong Li, questi otterrebbe un risarcimento da Elliott (di ammontare oggi non preventivabile) ma ciò non avrebbe alcuna ricaduta sul Milan. Oppure potrebbe prevalere Elliott e nulla sarebbe dovuto all’ex presidente. In ogni caso, il sequestro riguarda tutte le somme, fondi, azioni possedute da Project Redblack incluse quindi le azioni di Rossoneri Sport, la società che controlla il Milan. Poiché queste passeranno a RedBird con il closing, Elliott si troverebbe a dover trasferire azioni poste oggi sotto sequestro. Questo non dovrebbe ritardare il closing ma obbligherebbe quanto meno Elliott a bloccare 364 milioni di cassa nella società lussemburghese, per liberare le azioni della controllata. RedBird non subirebbe alcuna conseguenza. Per Elliott una seccatura inattesa da aggiungere alla controversia, definita “frivola e vessatoria” dal fondo americano, prodotta dal socio di minoranza BlueSkye nonostante il parere negativo dell’investitore Arena Investors che si è pubblicamente dissociato dall’iniziativa giudiziaria di Salvatore Cerchione. Potrebbe essere un’estate calda anche in Lussemburgo".
E' una questione di periti e tribunali.
 

gabri65

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Alessandro Giudice dal CorSport sulla questione Yonghong Li:"Il sequestro giudiziario ottenuto in Lussemburgo dall’ex proprietario del Milan Yonghong Li è una vicenda intricata, materia per giudici e periti, ma potrebbe creare qualche turbolenza al closing messo in calendario da Elliott e RedBird per settembre. Cosa è accaduto? Occorre partire dall’antefatto: il misterioso fi nanziere cinese, che aveva acquistato il Milan da Berlusconi nel 2016, perse il controllo del club nell’estate 2018 quando, non riuscendo a onorare una rata del prestito contratto con Elliott, quest’ultimo azionò il pegno delle azioni che aveva posto a garanzia del prestito. Secondo Li, il valore del club era molto superiore ai circa 300 milioni garantiti dal pegno e dunque l’imprenditore cinese reclama oggi una differenza signifi cativa. Ovviamente il tribunale non si è ancora pronunciato (il procedimento sarà verosimilmente lungo) ma ha disposto il sequestro di 364 milioni: una misura cautelare, che i legali del fondo americano potranno appellare. Come spiega Felice Raimondo, avvocato molto esperto di vicende legali, il principio giuridico invocato da Li è quello che nel diritto italiano prende il nome di “divieto di patto commissorio”. In termini semplici signifi ca che, in caso di inadempimento del debitore, la cosa pignorata (in questo caso: le quote del Milan) non passa direttamente dal debitore al creditore, ma richiede una stima del tribunale che attesti la corrispondenza del valore del bene pignorato con quello del debito. Questo non è avvenuto quando il Milan passò a Elliott. In Italia sarebbe vietato ogni patto contrario ma il diritto lussemburghese potrebbe prevedere altri dispositivi. In ogni caso, una perizia che Li aveva commissionato al prof. Paolo Gualtieri stimava il valore della quota tra 430 e 610 milioni quindi molto più del saldo del debito. Si tratta di una perizia di parte che non poteva allora tenere conto dei corposi aumenti di capitale che Elliott avrebbe iniettato negli anni successivi. Dal fondo americano non arrivano commenti: la vicenda appartiene alle aule giudiziarie ma un ragionamento potrebbe smontare l’attacco di Li. Il fi nanziare cinese aveva acquistato il Milan da Fininvest nel 2016 per 740 milioni compreso l’accollo di debiti per 220. Quei debiti sarebbero poi passati a Elliott che avrebbe dunque acquistato il Milan per 520 milioni (300 prestati a Li e garantiti dal 99,93% delle azioni, più 220 di debiti ereditati). La gestione Li avrebbe prodotto perdite cospicue (complessivamente 162 milioni nel 2017/18) che Elliott ha poi dovuto coprire, fi nanziando anche il rilancio del club con ulteriori 400 milioni. La storia è dunque intricata, la soluzione non è prevedibile con certezza. Cosa può scaturire da questa vicenda? Se il Tribunale dovesse riconoscere le ragioni di Yonghong Li, questi otterrebbe un risarcimento da Elliott (di ammontare oggi non preventivabile) ma ciò non avrebbe alcuna ricaduta sul Milan. Oppure potrebbe prevalere Elliott e nulla sarebbe dovuto all’ex presidente. In ogni caso, il sequestro riguarda tutte le somme, fondi, azioni possedute da Project Redblack incluse quindi le azioni di Rossoneri Sport, la società che controlla il Milan. Poiché queste passeranno a RedBird con il closing, Elliott si troverebbe a dover trasferire azioni poste oggi sotto sequestro. Questo non dovrebbe ritardare il closing ma obbligherebbe quanto meno Elliott a bloccare 364 milioni di cassa nella società lussemburghese, per liberare le azioni della controllata. RedBird non subirebbe alcuna conseguenza. Per Elliott una seccatura inattesa da aggiungere alla controversia, definita “frivola e vessatoria” dal fondo americano, prodotta dal socio di minoranza BlueSkye nonostante il parere negativo dell’investitore Arena Investors che si è pubblicamente dissociato dall’iniziativa giudiziaria di Salvatore Cerchione. Potrebbe essere un’estate calda anche in Lussemburgo".

Ditemi voi se una persona seria si azzarderà ad avvicinarsi mai al Milan.

Se poi è uno testardo, mi sembra che lo fanno comunque desistere.

E' questo è il punto d'arrivo della setta demoniaca, ridurre il club a qualcosa di inavvicinabile.

Voi la comprereste una autovettura, anche bella e col motore buono, ma con la targa strana, i documenti fotocopiati, e non sai da dove viene e da chi è stata guidata veramente?
 
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Ditemi voi se una persona seria si azzarderà ad avvicinarsi mai al Milan.

Se poi è uno testardo, mi sembra che lo fanno comunque desistere.

E' questo è il punto d'arrivo della setta demoniaca, ridurre il club a qualcosa di inavvicinabile.

Voi la comprereste una autovettura, anche bella e col motore buono, ma con la targa strana, i documenti fotocopiati, e non sai da dove viene e da chi è stata guidata veramente?

Dilla tutta: non sai se è omologata per la strada, e soprattutto non sai se è rubata. :alien:
 

hiei87

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I danni che hanno fatto berlusconi e galliani ci tormentano ancora e lo faranno per chissà quanti altri anni.
E hanno avuto la faccia tosta di presentarsi alla festa scudetto e sono stati pure osannati...
 
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Alessandro Giudice dal CorSport sulla questione Yonghong Li:"Il sequestro giudiziario ottenuto in Lussemburgo dall’ex proprietario del Milan Yonghong Li è una vicenda intricata, materia per giudici e periti, ma potrebbe creare qualche turbolenza al closing messo in calendario da Elliott e RedBird per settembre. Cosa è accaduto? Occorre partire dall’antefatto: il misterioso fi nanziere cinese, che aveva acquistato il Milan da Berlusconi nel 2016, perse il controllo del club nell’estate 2018 quando, non riuscendo a onorare una rata del prestito contratto con Elliott, quest’ultimo azionò il pegno delle azioni che aveva posto a garanzia del prestito. Secondo Li, il valore del club era molto superiore ai circa 300 milioni garantiti dal pegno e dunque l’imprenditore cinese reclama oggi una differenza signifi cativa. Ovviamente il tribunale non si è ancora pronunciato (il procedimento sarà verosimilmente lungo) ma ha disposto il sequestro di 364 milioni: una misura cautelare, che i legali del fondo americano potranno appellare. Come spiega Felice Raimondo, avvocato molto esperto di vicende legali, il principio giuridico invocato da Li è quello che nel diritto italiano prende il nome di “divieto di patto commissorio”. In termini semplici signifi ca che, in caso di inadempimento del debitore, la cosa pignorata (in questo caso: le quote del Milan) non passa direttamente dal debitore al creditore, ma richiede una stima del tribunale che attesti la corrispondenza del valore del bene pignorato con quello del debito. Questo non è avvenuto quando il Milan passò a Elliott. In Italia sarebbe vietato ogni patto contrario ma il diritto lussemburghese potrebbe prevedere altri dispositivi. In ogni caso, una perizia che Li aveva commissionato al prof. Paolo Gualtieri stimava il valore della quota tra 430 e 610 milioni quindi molto più del saldo del debito. Si tratta di una perizia di parte che non poteva allora tenere conto dei corposi aumenti di capitale che Elliott avrebbe iniettato negli anni successivi. Dal fondo americano non arrivano commenti: la vicenda appartiene alle aule giudiziarie ma un ragionamento potrebbe smontare l’attacco di Li. Il fi nanziare cinese aveva acquistato il Milan da Fininvest nel 2016 per 740 milioni compreso l’accollo di debiti per 220. Quei debiti sarebbero poi passati a Elliott che avrebbe dunque acquistato il Milan per 520 milioni (300 prestati a Li e garantiti dal 99,93% delle azioni, più 220 di debiti ereditati). La gestione Li avrebbe prodotto perdite cospicue (complessivamente 162 milioni nel 2017/18) che Elliott ha poi dovuto coprire, fi nanziando anche il rilancio del club con ulteriori 400 milioni. La storia è dunque intricata, la soluzione non è prevedibile con certezza. Cosa può scaturire da questa vicenda? Se il Tribunale dovesse riconoscere le ragioni di Yonghong Li, questi otterrebbe un risarcimento da Elliott (di ammontare oggi non preventivabile) ma ciò non avrebbe alcuna ricaduta sul Milan. Oppure potrebbe prevalere Elliott e nulla sarebbe dovuto all’ex presidente. In ogni caso, il sequestro riguarda tutte le somme, fondi, azioni possedute da Project Redblack incluse quindi le azioni di Rossoneri Sport, la società che controlla il Milan. Poiché queste passeranno a RedBird con il closing, Elliott si troverebbe a dover trasferire azioni poste oggi sotto sequestro. Questo non dovrebbe ritardare il closing ma obbligherebbe quanto meno Elliott a bloccare 364 milioni di cassa nella società lussemburghese, per liberare le azioni della controllata. RedBird non subirebbe alcuna conseguenza. Per Elliott una seccatura inattesa da aggiungere alla controversia, definita “frivola e vessatoria” dal fondo americano, prodotta dal socio di minoranza BlueSkye nonostante il parere negativo dell’investitore Arena Investors che si è pubblicamente dissociato dall’iniziativa giudiziaria di Salvatore Cerchione. Potrebbe essere un’estate calda anche in Lussemburgo".
Non credo proprio che Elliott si "scomponga" per questa vicenda. Chissà quante cause hanno in giro per il mondo, e che stuolo di avvocati hanno a libro paga. Stiamo parlando di una multinazionale, non di un privato cittadino a cui è arrivata la lettera di accertamento dell'agenzia delle entrate
 
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se ho capito bene 300+220(debiti pregressi)+162(debiti della gestione Li)
682 ben superiore alla stima di Li
In sostanza questo fa capire Felice. Ma magari il giudice in Lussemburgo dira che con i debiti di Fassone è stato pagato 643 e il valore giusto era 687 e dice ad Elliot di pagare 44 milioni a Li, chi lo sa? Ma a noi cosa frega?
 

alexpozzi90

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Intanto Elliott fuori dalle scatole, il resto si vedrà
Non mi sembra molto logico preferire gente che ci ha trascinato nel baratro e allestiva squadre ridicole (il Milan di Berlusconi è finito nel 2012 a esser larghi), adesso come adesso, lato sportivo siamo una vera squadra, anche se non facciamo robe faraoniche e con una gestione economica da pane duro.

Non ci vuole un genio, anzi è proprio evidente, che la cessione abbia scatenato gli appetiti di sciacalli come Cerchione&D'Avanzo e Li.
 
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