Ghali contro Tale e Quale Show: "Basta Blackface"

[Toby rosso nero]

Meglio una blackface che una faccia da tossico come Ghali.

 

[Hellscream]

Ghali in una storia instagram attacca Tale e Quale Show. Ma riassumiamo il perchè.

Nella puntata di ieri dello show di Rai 1 condotto da Carlo Conti, che era anche l'ultima puntata stagionale, c'è stata l'imitazione del trapper fatta da Sergio Muniz.

Un'imitazione che non è piaciuta proprio a Ghali che ha anche criticato il commento della giurata Loretta Goggi che ha fatto i complimenti a Muniz dicendo che lui è anche più carino rispetto al personaggio che imitava. Ecco cosa ha detto il cantante di "Cara Italia": "Non facciamo una bella figura ne con chi è meno superficiale in questo paese e nemmeno con chi ci guarda da fuori. Ci sono tante caratteristiche che si possono riprodurre ed imitare in un personaggio. E’ la seconda volta che mi emulate in questo modo. dipingendo la faccia oltre a fare commenti usando luoghi comuni e paragoni su aspetto fisico e bellezza. Non mi sono offeso, davvero. Ma nemmeno ho riso. Bastava l’autotune ed un bel look. Perchè il Blackface è condannato ovunque specie in un anno come questo, in cui gli avvenimenti e le proteste sono stati alla portata di tutti...".

Un'accusa, quella del "Black Face", che aveva già colpito precedentemente il varietà Rai. Polemiche a cui Carlo Conti già aveva risposto, in una delle prime puntate di questa stessa edizione affermando: "A noi non interessa il colore della pelle o la religione, per noi sono celebrazioni di grandi artisti". Una risposta che, pare, non aver calmato affatto gli animi di alcuni criticoni.

Al secondo post, il video dell'esibizione di Sergio Muniz che ha imitato Ghali cantando la sua canzone "Good Times".

In una società normale, dopo questa dichiarazione dovrebbero fare una puntata interamente di blackface.

 

[Pit96]

Infatti la polemica è partita proprio con un'imitazione di James Brown, nella prima puntata. Ad imitarlo Francesco Paolantoni .

Ah... ecco

 

[Gas]

Io vorrei sapere se un giorno sarà razzismo mettere una paruccca rossa e si parlerà di Red Hair.

Insomma dipingersi la faccia non si può (quando non e per forza per prendere per il **** la gente) mentre invece quante volte avete visto qualcuno mettere la paruccca alla Trump per ridicolizzarlo?
Lì invece va tutto bene.

La discriminazione e proprio questa.
Essere razzisti e proprio vedere cose così.
Per me possono pure fare Yellow face.
Un nero potrebbe pure fare White face... Non ci vedo nulla di male.
Ma proprio nulla.

Esatto, condivido pienamente.
Come dico sempre, a quanto pare il concetto di razzismo è sempre monodirezionale. Il tuo esempio della parrucca aranione è azzeccatissimo.

Quand'ero bambino mi è capitato di essere preso in giro come "Dentone" (per incisivi che durante la crescita risultavano pronunciati) o "Giraffa" (sempre nella crescita avevo evidentemente un collo pronunciato). I bambini sono così, cercano di irridere gli altri con ogni argomentazione possibile. Così come fanno i tifosi allo stadio, usando ogni possibile argomento per irritare i giocatori avversari.

Bisognerebbe comunciare a tracciare una linea netta di distinzione fra discriminazione e insulti/scherzi.

Quello su cui non si può transigere è la discriminazione (non solo razziale, ma di nessun tipo), quindi viva le pari opportunità.
Il continuo criminalizare e fare casi invece sull'ironia è davvero eccessivo e monodirezionale.

 

[admin]

La cosa davvero grave è che ci sia qualcuno che lo imita, dandogli importanza.

Da Lucio Battisti e Rino Gaetano a... Ghali.

 

[admin]

Purtroppo non è un fotomontaggio

 

[vota DC]

Non è condannato ovunque. Il braccio destro del governatore della Virginia va regolarmente alle feste con blackface mentre il governatore stesso vestito da membro del kkk.
I zerbini neri lo hanno votato in massa, tra l'altro i media hanno dato quello stato al partito di questo nostalgico del kkk al 20% dello spoglio.

 

[gabri65]

Purtroppo non è un fotomontaggio

Si dura fatica a decidere chi fa il politico e chi il rapper, visto in che razza di società viviamo. Forse non c'è nessuna differenza.