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Rino Gattuso, intervistato da Premium, ha parlato dei suoi primi 40 anni (che compirà domani) e del Milan. Ecco quanto dichiarato dal tecnico rossonero:"La squadra mi ha fatto un bel regalo vincendo contro il Crotone. La strada è ancora lunga. Si godano il riposo. Il gruppo lavora bene e mi dà tanto, speriamo continuino così. Nella vita mi sono goduto poco le vittorie, ho sempre pensato solo a migliorarmi. I successi non mi hanno cambiato, mi ricordo di più le sconfitte: ho vinto tanto ma ho vissuto male i trofei persi, mi sentivo responsabile. Ancelotti? Per me è stato tutto. Amico, fratello, padre. Abbiamo ancora un rapporto incredibile. Ci siamo sempre appoggiati nei momenti di debolezza. Cutrone? E' ancora acerbo ma assomiglia ad Inzaghi. Ha le sue stesse movenze ed il suo stesso veleno. Chi ammiro tra gli allenatori?
Mi piace tanto vedere come gioca il Napoli di Sarri e, per come prepara la partita e vede il calcio, mi rivedo un po' in Conte anche se a me ovviamente manca ancora tanto per raggiungere certi livelli. Ora è difficile guardare la classifica. Ma col lavoro migliorerà. Su chi punto? Non sui singoli giocatori ma sulla squadra. Con Maldini e Nesta il Milan poteva permettersi anche Cafù e Serginho. Oggi non è così. Dobbiamo giocare da squadra. Gestisco molti giocatori e serve dare minuti a tutti. Dobbiamo lavorare sul concetto di squadra e migliorare le debolezze. L'addio al Milan, da calciatore?Decisione mia, Galliani per un mese mi ha chiamato ogni mezzanotte mettendo la canzone "se mi lasci non vale"... ma pensavo - e lo penso anche oggi - che fosse finita un'epoca e bisognasse lasciare spazio ai giovani. Non volevo essere un peso, il Milan mi ha dato più di quel che gli ho dato io, è stato giusto andarsene senza polemiche".
Gattuso all'Ansa:"Sogno di restare al Milan ma non voglio essere un peso. Ho grande rispetto e farò tutto per continuare. ma senza essere un peso".
Mi piace tanto vedere come gioca il Napoli di Sarri e, per come prepara la partita e vede il calcio, mi rivedo un po' in Conte anche se a me ovviamente manca ancora tanto per raggiungere certi livelli. Ora è difficile guardare la classifica. Ma col lavoro migliorerà. Su chi punto? Non sui singoli giocatori ma sulla squadra. Con Maldini e Nesta il Milan poteva permettersi anche Cafù e Serginho. Oggi non è così. Dobbiamo giocare da squadra. Gestisco molti giocatori e serve dare minuti a tutti. Dobbiamo lavorare sul concetto di squadra e migliorare le debolezze. L'addio al Milan, da calciatore?Decisione mia, Galliani per un mese mi ha chiamato ogni mezzanotte mettendo la canzone "se mi lasci non vale"... ma pensavo - e lo penso anche oggi - che fosse finita un'epoca e bisognasse lasciare spazio ai giovani. Non volevo essere un peso, il Milan mi ha dato più di quel che gli ho dato io, è stato giusto andarsene senza polemiche".
Gattuso all'Ansa:"Sogno di restare al Milan ma non voglio essere un peso. Ho grande rispetto e farò tutto per continuare. ma senza essere un peso".