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L'ex rossonero Galderisi a TMW sul Milan:"Il giocatore perso davvero è Donnarumma, perché è il più forte portiere al mondo e ti dà serenità. Per il resto però non devono perdere la magia con cui hanno lavorato, la capacità di Pioli di tirare fuori il meglio dal singolo e metterlo a disposizione del gruppo. La forza del Milan non è mai stata in un solo giocatore, giusto Ibrahimovic all'inizio ha dato responsabilità. Per il resto si è visto un buon calcio, lo scorso anno ha fatto un piccolo capolavoro".
"Ora il vantaggio di conoscere il gruppo? Esatto. Gli altri che hanno cambiato allenatore devono andare in Champions, sennò vanno incontro a un fallimento. Gli allenatori che portano beneficio al nostro calcio non possono scherzare e qualcuno sballerà. Ci sono nomi importanti, in piazze caldissime e difficilissime. Mica hanno la bacchetta magica i vari Mourinho e Spalletti: su sette non possono essere tutte dentro, una vince e tre fanno la Champions. Il Milan ha il piccolo, o grande vantaggio di poter dare continuità al lavoro. Sanno cosa devono fare, in altre piazze devono ricominciare".
"Giroud? L'anno scorso, per concludere la mole di lavoro costruito, al Milan forse mancava un attaccante. Dovesse mancare Ibrahimovic, c'è un'alternativa di spessore. Io poi a 35 anni fisicamente mi sentivo ancora molto forte: a quaranta non so, ma a quell'età sei più maturo, ti muovi meglio, sei più completo anche come uomo. L'idea dell'allenatore è entrata nel Milan".
"Ora il vantaggio di conoscere il gruppo? Esatto. Gli altri che hanno cambiato allenatore devono andare in Champions, sennò vanno incontro a un fallimento. Gli allenatori che portano beneficio al nostro calcio non possono scherzare e qualcuno sballerà. Ci sono nomi importanti, in piazze caldissime e difficilissime. Mica hanno la bacchetta magica i vari Mourinho e Spalletti: su sette non possono essere tutte dentro, una vince e tre fanno la Champions. Il Milan ha il piccolo, o grande vantaggio di poter dare continuità al lavoro. Sanno cosa devono fare, in altre piazze devono ricominciare".
"Giroud? L'anno scorso, per concludere la mole di lavoro costruito, al Milan forse mancava un attaccante. Dovesse mancare Ibrahimovic, c'è un'alternativa di spessore. Io poi a 35 anni fisicamente mi sentivo ancora molto forte: a quaranta non so, ma a quell'età sei più maturo, ti muovi meglio, sei più completo anche come uomo. L'idea dell'allenatore è entrata nel Milan".