Furlani riapre il casting DS. Senza fretta. L'allenatore...

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Giorgio Furlani la prossima settimana aprirà il dossier sul nuovo direttore sportivo. L’amministratore delegato del Milan negli ultimi giorni è stato a Dubai dove ha svolto alcuni incontri a carattere commerciale, ma presto la sua attenzione tornerà sul “campo”. Come raccontiamo da giorni, il Milan, inteso come società, si è reso conto di dover riempiere un vuoto lasciato nelle ultime due stagioni. Da quando sono stati mandati via Paolo Maldini e Ricky Massara - al di là dei ragionamenti sul lavoro dell’ex capitano sul mercato e sul suo modo di interagire con proprietà e gli altri dirigenti -, il club rossonero ha perso due figure che erano fondamentali per la gestione quotidiana della squadra in supporto dell’allenatore. Pioli prima e Fonseca-Conceiçao poi, si sono ritrovati spesso da soli nell’affrontare casi più o meno spinosi all’interno dello spogliatoio di Milanello. Serve una figura, un ds, possibilmente di carattere e con il physique du rôle “da Milan”, che sappia sì individuare i giocatori giusti e portare a termine le trattative con il miglior risultato (sapendo ben interagire con le altre società), ma che faccia pure da collante fra club, allenatore e squadra. Dopo i primi incontri portati avanti a Londra da Cardinale e Ibrahimovic, ora la pratica sarà presa in mano da Furlani. Qualche contatto telefonico c’è già stato, ma dalla prossima settimana si dovrebbe passare alla fase degli approfondimenti.

Da Casa Milan fanno comunque sapere che la decisione non sarà presa frettolosamente, anche se poi dal nuovo ds passerà anche la decisione sul futuro allenatore. In questo momento ci sono tre candidati in prima fila, tutti con alle spalle importanti esperienze in Serie A - Fabio Paratici, Igli Tare (entrambi liberi) e Tony D’Amico (Atalanta) -, però non sono da escludere outsider dall’estero. Anche se, come scritto, al Milan non servirà solamente un esperto nella ricerca dei talenti e nella definizione delle operazioni, ma soprattutto un uomo forte di calcio che sappia muoversi nel complicato ambiente rossonero, dove le pressioni sono all’ordine del giorno. Comunque sia, Paratici, nonostante la squalifica ricevuta a inizio 2023 per il caso plusvalenze Juventus che lo terrà fermo fino a luglio, appare il favorito, ma tutto passerà dai faccia a faccia con Furlani.

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UDG

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Giorgio Furlani la prossima settimana aprirà il dossier sul nuovo direttore sportivo. L’amministratore delegato del Milan negli ultimi giorni è stato a Dubai dove ha svolto alcuni incontri a carattere commerciale, ma presto la sua attenzione tornerà sul “campo”. Come raccontiamo da giorni, il Milan, inteso come società, si è reso conto di dover riempiere un vuoto lasciato nelle ultime due stagioni. Da quando sono stati mandati via Paolo Maldini e Ricky Massara - al di là dei ragionamenti sul lavoro dell’ex capitano sul mercato e sul suo modo di interagire con proprietà e gli altri dirigenti -, il club rossonero ha perso due figure che erano fondamentali per la gestione quotidiana della squadra in supporto dell’allenatore. Pioli prima e Fonseca-Conceiçao poi, si sono ritrovati spesso da soli nell’affrontare casi più o meno spinosi all’interno dello spogliatoio di Milanello. Serve una figura, un ds, possibilmente di carattere e con il physique du rôle “da Milan”, che sappia sì individuare i giocatori giusti e portare a termine le trattative con il miglior risultato (sapendo ben interagire con le altre società), ma che faccia pure da collante fra club, allenatore e squadra. Dopo i primi incontri portati avanti a Londra da Cardinale e Ibrahimovic, ora la pratica sarà presa in mano da Furlani. Qualche contatto telefonico c’è già stato, ma dalla prossima settimana si dovrebbe passare alla fase degli approfondimenti.

Da Casa Milan fanno comunque sapere che la decisione non sarà presa frettolosamente, anche se poi dal nuovo ds passerà anche la decisione sul futuro allenatore. In questo momento ci sono tre candidati in prima fila, tutti con alle spalle importanti esperienze in Serie A - Fabio Paratici, Igli Tare (entrambi liberi) e Tony D’Amico (Atalanta) -, però non sono da escludere outsider dall’estero. Anche se, come scritto, al Milan non servirà solamente un esperto nella ricerca dei talenti e nella definizione delle operazioni, ma soprattutto un uomo forte di calcio che sappia muoversi nel complicato ambiente rossonero, dove le pressioni sono all’ordine del giorno. Comunque sia, Paratici, nonostante la squalifica ricevuta a inizio 2023 per il caso plusvalenze Juventus che lo terrà fermo fino a luglio, appare il favorito, ma tutto passerà dai faccia a faccia con Furlani.

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bmb

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Giorgio Furlani la prossima settimana aprirà il dossier sul nuovo direttore sportivo. L’amministratore delegato del Milan negli ultimi giorni è stato a Dubai dove ha svolto alcuni incontri a carattere commerciale, ma presto la sua attenzione tornerà sul “campo”. Come raccontiamo da giorni, il Milan, inteso come società, si è reso conto di dover riempiere un vuoto lasciato nelle ultime due stagioni. Da quando sono stati mandati via Paolo Maldini e Ricky Massara - al di là dei ragionamenti sul lavoro dell’ex capitano sul mercato e sul suo modo di interagire con proprietà e gli altri dirigenti -, il club rossonero ha perso due figure che erano fondamentali per la gestione quotidiana della squadra in supporto dell’allenatore. Pioli prima e Fonseca-Conceiçao poi, si sono ritrovati spesso da soli nell’affrontare casi più o meno spinosi all’interno dello spogliatoio di Milanello. Serve una figura, un ds, possibilmente di carattere e con il physique du rôle “da Milan”, che sappia sì individuare i giocatori giusti e portare a termine le trattative con il miglior risultato (sapendo ben interagire con le altre società), ma che faccia pure da collante fra club, allenatore e squadra. Dopo i primi incontri portati avanti a Londra da Cardinale e Ibrahimovic, ora la pratica sarà presa in mano da Furlani. Qualche contatto telefonico c’è già stato, ma dalla prossima settimana si dovrebbe passare alla fase degli approfondimenti.

Da Casa Milan fanno comunque sapere che la decisione non sarà presa frettolosamente, anche se poi dal nuovo ds passerà anche la decisione sul futuro allenatore. In questo momento ci sono tre candidati in prima fila, tutti con alle spalle importanti esperienze in Serie A - Fabio Paratici, Igli Tare (entrambi liberi) e Tony D’Amico (Atalanta) -, però non sono da escludere outsider dall’estero. Anche se, come scritto, al Milan non servirà solamente un esperto nella ricerca dei talenti e nella definizione delle operazioni, ma soprattutto un uomo forte di calcio che sappia muoversi nel complicato ambiente rossonero, dove le pressioni sono all’ordine del giorno. Comunque sia, Paratici, nonostante la squalifica ricevuta a inizio 2023 per il caso plusvalenze Juventus che lo terrà fermo fino a luglio, appare il favorito, ma tutto passerà dai faccia a faccia con Furlani.

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Facciamo come l'anno scorso che abbiamo ufficializzato l'allenatore a metà luglio?
 

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Giorgio Furlani la prossima settimana aprirà il dossier sul nuovo direttore sportivo. L’amministratore delegato del Milan negli ultimi giorni è stato a Dubai dove ha svolto alcuni incontri a carattere commerciale, ma presto la sua attenzione tornerà sul “campo”. Come raccontiamo da giorni, il Milan, inteso come società, si è reso conto di dover riempiere un vuoto lasciato nelle ultime due stagioni. Da quando sono stati mandati via Paolo Maldini e Ricky Massara - al di là dei ragionamenti sul lavoro dell’ex capitano sul mercato e sul suo modo di interagire con proprietà e gli altri dirigenti -, il club rossonero ha perso due figure che erano fondamentali per la gestione quotidiana della squadra in supporto dell’allenatore. Pioli prima e Fonseca-Conceiçao poi, si sono ritrovati spesso da soli nell’affrontare casi più o meno spinosi all’interno dello spogliatoio di Milanello. Serve una figura, un ds, possibilmente di carattere e con il physique du rôle “da Milan”, che sappia sì individuare i giocatori giusti e portare a termine le trattative con il miglior risultato (sapendo ben interagire con le altre società), ma che faccia pure da collante fra club, allenatore e squadra. Dopo i primi incontri portati avanti a Londra da Cardinale e Ibrahimovic, ora la pratica sarà presa in mano da Furlani. Qualche contatto telefonico c’è già stato, ma dalla prossima settimana si dovrebbe passare alla fase degli approfondimenti.

Da Casa Milan fanno comunque sapere che la decisione non sarà presa frettolosamente, anche se poi dal nuovo ds passerà anche la decisione sul futuro allenatore. In questo momento ci sono tre candidati in prima fila, tutti con alle spalle importanti esperienze in Serie A - Fabio Paratici, Igli Tare (entrambi liberi) e Tony D’Amico (Atalanta) -, però non sono da escludere outsider dall’estero. Anche se, come scritto, al Milan non servirà solamente un esperto nella ricerca dei talenti e nella definizione delle operazioni, ma soprattutto un uomo forte di calcio che sappia muoversi nel complicato ambiente rossonero, dove le pressioni sono all’ordine del giorno. Comunque sia, Paratici, nonostante la squalifica ricevuta a inizio 2023 per il caso plusvalenze Juventus che lo terrà fermo fino a luglio, appare il favorito, ma tutto passerà dai faccia a faccia con Furlani.
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Alla fine ibra e cardinale sono serviti come parafulmini e il team integrato per non trovare i colpevoli.
Tutto ben confezionato, ad arte.

A primavera 2025 si sono accorti che manca il ds, meno male non si sono scordati il pallone per le partite.....
 
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Giorgio Furlani la prossima settimana aprirà il dossier sul nuovo direttore sportivo. L’amministratore delegato del Milan negli ultimi giorni è stato a Dubai dove ha svolto alcuni incontri a carattere commerciale, ma presto la sua attenzione tornerà sul “campo”. Come raccontiamo da giorni, il Milan, inteso come società, si è reso conto di dover riempiere un vuoto lasciato nelle ultime due stagioni. Da quando sono stati mandati via Paolo Maldini e Ricky Massara - al di là dei ragionamenti sul lavoro dell’ex capitano sul mercato e sul suo modo di interagire con proprietà e gli altri dirigenti -, il club rossonero ha perso due figure che erano fondamentali per la gestione quotidiana della squadra in supporto dell’allenatore. Pioli prima e Fonseca-Conceiçao poi, si sono ritrovati spesso da soli nell’affrontare casi più o meno spinosi all’interno dello spogliatoio di Milanello. Serve una figura, un ds, possibilmente di carattere e con il physique du rôle “da Milan”, che sappia sì individuare i giocatori giusti e portare a termine le trattative con il miglior risultato (sapendo ben interagire con le altre società), ma che faccia pure da collante fra club, allenatore e squadra. Dopo i primi incontri portati avanti a Londra da Cardinale e Ibrahimovic, ora la pratica sarà presa in mano da Furlani. Qualche contatto telefonico c’è già stato, ma dalla prossima settimana si dovrebbe passare alla fase degli approfondimenti.

Da Casa Milan fanno comunque sapere che la decisione non sarà presa frettolosamente, anche se poi dal nuovo ds passerà anche la decisione sul futuro allenatore. In questo momento ci sono tre candidati in prima fila, tutti con alle spalle importanti esperienze in Serie A - Fabio Paratici, Igli Tare (entrambi liberi) e Tony D’Amico (Atalanta) -, però non sono da escludere outsider dall’estero. Anche se, come scritto, al Milan non servirà solamente un esperto nella ricerca dei talenti e nella definizione delle operazioni, ma soprattutto un uomo forte di calcio che sappia muoversi nel complicato ambiente rossonero, dove le pressioni sono all’ordine del giorno. Comunque sia, Paratici, nonostante la squalifica ricevuta a inizio 2023 per il caso plusvalenze Juventus che lo terrà fermo fino a luglio, appare il favorito, ma tutto passerà dai faccia a faccia con Furlani.

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Sì tutto con calma mi raccomando, che non abbiamo pressioni, non siamo più una big e non abbiamo pretese di vincere nulla.
 
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Sì tutto con calma mi raccomando, che non abbiamo pressioni, non siamo più una big e non abbiamo pretese di vincere nulla.
Alla fine ci dovremmo salvare senza problemi anche anno prossimo. Io sono abbastanza tranquillo, non vedo motivo di fare le cose di fretta. Magari a fine stagione si libera Nicola che è il mago della salvezza
 
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Giorgio Furlani la prossima settimana aprirà il dossier sul nuovo direttore sportivo. L’amministratore delegato del Milan negli ultimi giorni è stato a Dubai dove ha svolto alcuni incontri a carattere commerciale, ma presto la sua attenzione tornerà sul “campo”. Come raccontiamo da giorni, il Milan, inteso come società, si è reso conto di dover riempiere un vuoto lasciato nelle ultime due stagioni. Da quando sono stati mandati via Paolo Maldini e Ricky Massara - al di là dei ragionamenti sul lavoro dell’ex capitano sul mercato e sul suo modo di interagire con proprietà e gli altri dirigenti -, il club rossonero ha perso due figure che erano fondamentali per la gestione quotidiana della squadra in supporto dell’allenatore. Pioli prima e Fonseca-Conceiçao poi, si sono ritrovati spesso da soli nell’affrontare casi più o meno spinosi all’interno dello spogliatoio di Milanello. Serve una figura, un ds, possibilmente di carattere e con il physique du rôle “da Milan”, che sappia sì individuare i giocatori giusti e portare a termine le trattative con il miglior risultato (sapendo ben interagire con le altre società), ma che faccia pure da collante fra club, allenatore e squadra. Dopo i primi incontri portati avanti a Londra da Cardinale e Ibrahimovic, ora la pratica sarà presa in mano da Furlani. Qualche contatto telefonico c’è già stato, ma dalla prossima settimana si dovrebbe passare alla fase degli approfondimenti.

Da Casa Milan fanno comunque sapere che la decisione non sarà presa frettolosamente, anche se poi dal nuovo ds passerà anche la decisione sul futuro allenatore. In questo momento ci sono tre candidati in prima fila, tutti con alle spalle importanti esperienze in Serie A - Fabio Paratici, Igli Tare (entrambi liberi) e Tony D’Amico (Atalanta) -, però non sono da escludere outsider dall’estero. Anche se, come scritto, al Milan non servirà solamente un esperto nella ricerca dei talenti e nella definizione delle operazioni, ma soprattutto un uomo forte di calcio che sappia muoversi nel complicato ambiente rossonero, dove le pressioni sono all’ordine del giorno. Comunque sia, Paratici, nonostante la squalifica ricevuta a inizio 2023 per il caso plusvalenze Juventus che lo terrà fermo fino a luglio, appare il favorito, ma tutto passerà dai faccia a faccia con Furlani.

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Certo che ha una faccia di me.da sto qua.....
 

gabri65

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Giorgio Furlani la prossima settimana aprirà il dossier sul nuovo direttore sportivo. L’amministratore delegato del Milan negli ultimi giorni è stato a Dubai dove ha svolto alcuni incontri a carattere commerciale, ma presto la sua attenzione tornerà sul “campo”. Come raccontiamo da giorni, il Milan, inteso come società, si è reso conto di dover riempiere un vuoto lasciato nelle ultime due stagioni. Da quando sono stati mandati via Paolo Maldini e Ricky Massara - al di là dei ragionamenti sul lavoro dell’ex capitano sul mercato e sul suo modo di interagire con proprietà e gli altri dirigenti -, il club rossonero ha perso due figure che erano fondamentali per la gestione quotidiana della squadra in supporto dell’allenatore. Pioli prima e Fonseca-Conceiçao poi, si sono ritrovati spesso da soli nell’affrontare casi più o meno spinosi all’interno dello spogliatoio di Milanello. Serve una figura, un ds, possibilmente di carattere e con il physique du rôle “da Milan”, che sappia sì individuare i giocatori giusti e portare a termine le trattative con il miglior risultato (sapendo ben interagire con le altre società), ma che faccia pure da collante fra club, allenatore e squadra. Dopo i primi incontri portati avanti a Londra da Cardinale e Ibrahimovic, ora la pratica sarà presa in mano da Furlani. Qualche contatto telefonico c’è già stato, ma dalla prossima settimana si dovrebbe passare alla fase degli approfondimenti.

Da Casa Milan fanno comunque sapere che la decisione non sarà presa frettolosamente, anche se poi dal nuovo ds passerà anche la decisione sul futuro allenatore. In questo momento ci sono tre candidati in prima fila, tutti con alle spalle importanti esperienze in Serie A - Fabio Paratici, Igli Tare (entrambi liberi) e Tony D’Amico (Atalanta) -, però non sono da escludere outsider dall’estero. Anche se, come scritto, al Milan non servirà solamente un esperto nella ricerca dei talenti e nella definizione delle operazioni, ma soprattutto un uomo forte di calcio che sappia muoversi nel complicato ambiente rossonero, dove le pressioni sono all’ordine del giorno. Comunque sia, Paratici, nonostante la squalifica ricevuta a inizio 2023 per il caso plusvalenze Juventus che lo terrà fermo fino a luglio, appare il favorito, ma tutto passerà dai faccia a faccia con Furlani.

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"Fanno tutti così".

(che par di p@lle scriverlo tutte le volte, bisogna trovare un'altra perla di saggezza degli zoomati, n.d.r.)
 

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Giorgio Furlani la prossima settimana aprirà il dossier sul nuovo direttore sportivo. L’amministratore delegato del Milan negli ultimi giorni è stato a Dubai dove ha svolto alcuni incontri a carattere commerciale, ma presto la sua attenzione tornerà sul “campo”. Come raccontiamo da giorni, il Milan, inteso come società, si è reso conto di dover riempiere un vuoto lasciato nelle ultime due stagioni. Da quando sono stati mandati via Paolo Maldini e Ricky Massara - al di là dei ragionamenti sul lavoro dell’ex capitano sul mercato e sul suo modo di interagire con proprietà e gli altri dirigenti -, il club rossonero ha perso due figure che erano fondamentali per la gestione quotidiana della squadra in supporto dell’allenatore. Pioli prima e Fonseca-Conceiçao poi, si sono ritrovati spesso da soli nell’affrontare casi più o meno spinosi all’interno dello spogliatoio di Milanello. Serve una figura, un ds, possibilmente di carattere e con il physique du rôle “da Milan”, che sappia sì individuare i giocatori giusti e portare a termine le trattative con il miglior risultato (sapendo ben interagire con le altre società), ma che faccia pure da collante fra club, allenatore e squadra. Dopo i primi incontri portati avanti a Londra da Cardinale e Ibrahimovic, ora la pratica sarà presa in mano da Furlani. Qualche contatto telefonico c’è già stato, ma dalla prossima settimana si dovrebbe passare alla fase degli approfondimenti.

Da Casa Milan fanno comunque sapere che la decisione non sarà presa frettolosamente, anche se poi dal nuovo ds passerà anche la decisione sul futuro allenatore. In questo momento ci sono tre candidati in prima fila, tutti con alle spalle importanti esperienze in Serie A - Fabio Paratici, Igli Tare (entrambi liberi) e Tony D’Amico (Atalanta) -, però non sono da escludere outsider dall’estero. Anche se, come scritto, al Milan non servirà solamente un esperto nella ricerca dei talenti e nella definizione delle operazioni, ma soprattutto un uomo forte di calcio che sappia muoversi nel complicato ambiente rossonero, dove le pressioni sono all’ordine del giorno. Comunque sia, Paratici, nonostante la squalifica ricevuta a inizio 2023 per il caso plusvalenze Juventus che lo terrà fermo fino a luglio, appare il favorito, ma tutto passerà dai faccia a faccia con Furlani.

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Certo che pensare al fatto che una figura fondamentale come il DS venga scelta da questo sciagurato con una sorta di "casting" è veramente da mal di stomaco. E, dato che di casting si parla, sarebbe più credibile se tale operazione venisse condotta da Mara Maionchi e Manuel Agnelli, stile X Factor, a questo punto...
 
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