Francia nel caos. Verso nuova rivolta BLM.

Stato
Chiusa ad ulteriori risposte.

livestrong

Junior Member
Registrato
7 Giugno 2016
Messaggi
2,005
Reaction score
1,622
Ho detto "sputare nel piatto dove si mangia", non "sputare sangue", che ha tutto un'altro significato.

Io non so chi sei e dove stai, ma suppongo dai tuoi discorsi che fai parte di quella gente che sta da noi, proveniente da altro posto o etnia.

Se non ti dispiace, sentire il mio paese venire accusato, dopo tutto quello che facciamo, mi fa innervosire e non poco. E a vedere il mio paese piombare nel degrado non ci sto. Vorresti mica farmi credere che, laddove c'è stata immigrazione massiva, hanno avuto una impennata di benessere, nevvero. In parecchi paesi mi sembra che non sono affatto contenti di questo fenomeno.

E a quanto pare non sono contenti nemmeno gli immigrati, roba da pazzi.

Per me possono venire qui anche tutti e 500 i milioni di persone che stanno in Africa, ammesso che la superficie del paese riesca a reggerne il peso. L'importante è che vivano bene, non deturpino l'ambiente, non rompano le scatole e contribuiscano al quieto vivere. E possibilmente non vorrei più sentire parlare di fasciorazzismo non appena si tocca qualcuno di questi, perché magari ha violentato una 90enne. Ma nemmeno le bestie si macchiano di queste oscenità.

Detto questo, non mi sembra molto opportuno, perché:
1)
Scaricare milioni di persone in un posto che sta durando fatica a gestire i suoi, di cittadini, non mi pare affatto cosa intelligente
2)
E' bene, all'interno di un mondo globale, che i popoli vivano nel loro luogo natio secondo i loro usi e tradizioni, poiché la diversità è una ricchezza e non una limitazione. E questa non è una opinione, caro mio, ma una cosa scientificamente provata. Ha mai sentito parlare della "Grande carestia irlandese", provocata alla base da una non diversificazione biologica? Poi ad una sobria mescolanza nessuno dice di no, guarda me che mi piacciono le donne orientali, per dirne una.

Io vorrei sapere che altro volete, a parte assumere in media un atteggiamento che non mi piace per niente. Cos'altro vuoi, che vada a vivere sotto un ponte, faccia la fame e devolva tutto per chi viene qui, adorandolo come un dio? Cosa non è chiaro di quello che ho scritto?

Ma guarda che razza di robe mi tocca scrivere.
Per quel che vale la mia famiglia è italiana da generazioni e pure del nord Italia, quindi non sono direttamente coinvolto. Quelli che descrivo sono semplicemente ideali. Ho avuto la fortuna di poter vedere in giro per il mondo cosa voglia dire crescere senza scuola, dovendo fare 100km in mezzi di fortuna per portare i figli da un medico che al confronto quelli fiorentini del '500 erano luminari, portare avanti una famiglia in catapecchie. Leggere violenza e banalizzazione espresse in toni arroganti mi attiva, purtroppo è più forte di me.

L'immigrazione è un fenomeno molto complesso e spesso si tendono a fare discorsi un po' superficiali, secondo me.
La tutela della multiculturalità era un tema nel dibattito antropologico già negli anni '60, Levi-Strauss dovette affrontare delle grane non da poco con le istituzioni per aver dato il via a questo dibattito. Si tratta di una nozione vecchia di 60 anni, che in parte è stata superata.
L' americanizzazione culturale ci fa sentire i problemi della nostra realtà meno immediati, immersi come siamo nel mondo governato dai media prezzolati. E il nemico comune viene servito.

Come ho scritto, questa protesta ha sicuramente dietro qualcuno a muovere dei fili, qualcuno a cui fa comodo che in Francia ci sia casino in questo momento. Questo però non cancella il fatto che gli immigrati in Italia (parlo di quel che conosco) siano sottoposti a dinamiche di razzismo interiorizzato ogni giorno. E questo lo si vede in primis dalla ridicola legge sulla cittadinanza, piuttosto che dalla nostra incapacità di ritenere un figlio di africani o pakistani, nato in Italia, effettivamente italiano, solo per aver la pelle nera.

Molti dicono che essere italiani voglia dire essere cristiani (non me lo invento io). Si tratta di una concezione errata non solo dal punto di vista normativo, ma anche culturale. In epoca romana, la culla della nostra italianità evocata a più riprese anche dalla mitologia fascista, ad esempio tutte le religioni erano tollerate e processate secondo rituale proprio (basti vedere il culto di Cibele). L'italia non è un paese storicamente razzista, tolta la vergognosa parentesi mussoliniana, è un paese i cui cittadini si fanno abbindolare (da tutte le parti) dall'opinione pubblica dai media americanizzati, siamo una colonia a tutti gli effetti. Il razzismo parte da presupposti sbagliati non solo e non tanto sulla base di ideali (che sono sempre individuali), ma sulla base del progresso scientifico, che ha dimostrato (Lewontin) come il concetto di "razza" sia inconsistente.

Legare il discorso razzismo a quello della criminalità vuol dire impostare il discorso sul binario sbagliato, lo penso io e lo pensa l'antropologia moderna. Chiaro che bisogna fare un ragionamento che vada ben al di là dell'accoglienza a porte girevoli, sono il primo a non volere tutti qui. Ma quelli che sono qui trattiamoli con umanità. Quelli che stuprano e ammazzano vengano trattati come stupratori e assassini italiani di pelle bianca.

Io credo che queste persone manifestanti, in grandissima parte, non meritino insulti. La maggior parte di loro è gente che non sa nemmeno bene perché sta lì. Poi ci sono quelli che strumentalizzano. E infine ci sono anche quelli che invece si son rotti le palle di esser guardati con sospetto per il crimine di aver la pelle più scura. Se tu pensi che questa parte sia un'invenzione mia non ha senso discutere perché evidentemente viviamo in realtà alternative.
 

gabri65

BFMI-class member
Registrato
26 Giugno 2018
Messaggi
21,260
Reaction score
16,117
Per quel che vale la mia famiglia è italiana da generazioni e pure del nord Italia, quindi non sono direttamente coinvolto. Quelli che descrivo sono semplicemente ideali. Ho avuto la fortuna di poter vedere in giro per il mondo cosa voglia dire crescere senza scuola, dovendo fare 100km in mezzi di fortuna per portare i figli da un medico che al confronto quelli fiorentini del '500 erano luminari, portare avanti una famiglia in catapecchie. Leggere violenza e banalizzazione espresse in toni arroganti mi attiva, purtroppo è più forte di me.

L'immigrazione è un fenomeno molto complesso e spesso si tendono a fare discorsi un po' superficiali, secondo me.
La tutela della multiculturalità era un tema nel dibattito antropologico già negli anni '60, Levi-Strauss dovette affrontare delle grane non da poco con le istituzioni per aver dato il via a questo dibattito. Si tratta di una nozione vecchia di 60 anni, che in parte è stata superata.
L' americanizzazione culturale ci fa sentire i problemi della nostra realtà meno immediati, immersi come siamo nel mondo governato dai media prezzolati. E il nemico comune viene servito.

Come ho scritto, questa protesta ha sicuramente dietro qualcuno a muovere dei fili, qualcuno a cui fa comodo che in Francia ci sia casino in questo momento. Questo però non cancella il fatto che gli immigrati in Italia (parlo di quel che conosco) siano sottoposti a dinamiche di razzismo interiorizzato ogni giorno. E questo lo si vede in primis dalla ridicola legge sulla cittadinanza, piuttosto che dalla nostra incapacità di ritenere un figlio di africani o pakistani, nato in Italia, effettivamente italiano, solo per aver la pelle nera.

Molti dicono che essere italiani voglia dire essere cristiani (non me lo invento io). Si tratta di una concezione errata non solo dal punto di vista normativo, ma anche culturale. In epoca romana, la culla della nostra italianità evocata a più riprese anche dalla mitologia fascista, ad esempio tutte le religioni erano tollerate e processate secondo rituale proprio (basti vedere il culto di Cibele). L'italia non è un paese storicamente razzista, tolta la vergognosa parentesi mussoliniana, è un paese i cui cittadini si fanno abbindolare (da tutte le parti) dall'opinione pubblica dai media americanizzati, siamo una colonia a tutti gli effetti. Il razzismo parte da presupposti sbagliati non solo e non tanto sulla base di ideali (che sono sempre individuali), ma sulla base del progresso scientifico, che ha dimostrato (Lewontin) come il concetto di "razza" sia inconsistente.

Legare il discorso razzismo a quello della criminalità vuol dire impostare il discorso sul binario sbagliato, lo penso io e lo pensa l'antropologia moderna. Chiaro che bisogna fare un ragionamento che vada ben al di là dell'accoglienza a porte girevoli, sono il primo a non volere tutti qui. Ma quelli che sono qui trattiamoli con umanità. Quelli che stuprano e ammazzano vengano trattati come stupratori e assassini italiani di pelle bianca.

Io credo che queste persone manifestanti, in grandissima parte, non meritino insulti. La maggior parte di loro è gente che non sa nemmeno bene perché sta lì. Poi ci sono quelli che strumentalizzano. E infine ci sono anche quelli che invece si son rotti le palle di esser guardati con sospetto per il crimine di aver la pelle più scura. Se tu pensi che questa parte sia un'invenzione mia non ha senso discutere perché evidentemente viviamo in realtà alternative.

Vabbè, razzismo e razzismo, razzismo dovunque io posi il mio sguardo. Manco hai letto quello che ho scritto.

La legge itagliana è razzista con me allora, perché se commetto un crimine vado in galera, 'sta gente no, perché basta che dica che non ha documenti e viene rilasciata. Hai da dire qualcosa in merito, per difendermi, se dovesse capitarmi? Credo proprio di no.

Molto bello, ma meglio lamentarsi del razzismo, per ora è un'arma troppo potente. Levato quello, di poco altro rimane da discutere. Magari un giorno, invece di andare avanti e lasciarci alle spalle 'ste fesserie, andremo ancora più indietro nel tempo e ci sarà uno scontro ideologico sulle violenze delle invasioni dei Cartaginesi o degli Ottomani, no?

Dai, chiudiamo, passa una buona serata.
 

Davidoff

Member
Registrato
25 Gennaio 2018
Messaggi
4,205
Reaction score
1,568
Per quel che vale la mia famiglia è italiana da generazioni e pure del nord Italia, quindi non sono direttamente coinvolto. Quelli che descrivo sono semplicemente ideali. Ho avuto la fortuna di poter vedere in giro per il mondo cosa voglia dire crescere senza scuola, dovendo fare 100km in mezzi di fortuna per portare i figli da un medico che al confronto quelli fiorentini del '500 erano luminari, portare avanti una famiglia in catapecchie. Leggere violenza e banalizzazione espresse in toni arroganti mi attiva, purtroppo è più forte di me.

L'immigrazione è un fenomeno molto complesso e spesso si tendono a fare discorsi un po' superficiali, secondo me.
La tutela della multiculturalità era un tema nel dibattito antropologico già negli anni '60, Levi-Strauss dovette affrontare delle grane non da poco con le istituzioni per aver dato il via a questo dibattito. Si tratta di una nozione vecchia di 60 anni, che in parte è stata superata.
L' americanizzazione culturale ci fa sentire i problemi della nostra realtà meno immediati, immersi come siamo nel mondo governato dai media prezzolati. E il nemico comune viene servito.

Come ho scritto, questa protesta ha sicuramente dietro qualcuno a muovere dei fili, qualcuno a cui fa comodo che in Francia ci sia casino in questo momento. Questo però non cancella il fatto che gli immigrati in Italia (parlo di quel che conosco) siano sottoposti a dinamiche di razzismo interiorizzato ogni giorno. E questo lo si vede in primis dalla ridicola legge sulla cittadinanza, piuttosto che dalla nostra incapacità di ritenere un figlio di africani o pakistani, nato in Italia, effettivamente italiano, solo per aver la pelle nera.

Molti dicono che essere italiani voglia dire essere cristiani (non me lo invento io). Si tratta di una concezione errata non solo dal punto di vista normativo, ma anche culturale. In epoca romana, la culla della nostra italianità evocata a più riprese anche dalla mitologia fascista, ad esempio tutte le religioni erano tollerate e processate secondo rituale proprio (basti vedere il culto di Cibele). L'italia non è un paese storicamente razzista, tolta la vergognosa parentesi mussoliniana, è un paese i cui cittadini si fanno abbindolare (da tutte le parti) dall'opinione pubblica dai media americanizzati, siamo una colonia a tutti gli effetti. Il razzismo parte da presupposti sbagliati non solo e non tanto sulla base di ideali (che sono sempre individuali), ma sulla base del progresso scientifico, che ha dimostrato (Lewontin) come il concetto di "razza" sia inconsistente.

Legare il discorso razzismo a quello della criminalità vuol dire impostare il discorso sul binario sbagliato, lo penso io e lo pensa l'antropologia moderna. Chiaro che bisogna fare un ragionamento che vada ben al di là dell'accoglienza a porte girevoli, sono il primo a non volere tutti qui. Ma quelli che sono qui trattiamoli con umanità. Quelli che stuprano e ammazzano vengano trattati come stupratori e assassini italiani di pelle bianca.

Io credo che queste persone manifestanti, in grandissima parte, non meritino insulti. La maggior parte di loro è gente che non sa nemmeno bene perché sta lì. Poi ci sono quelli che strumentalizzano. E infine ci sono anche quelli che invece si son rotti le palle di esser guardati con sospetto per il crimine di aver la pelle più scura. Se tu pensi che questa parte sia un'invenzione mia non ha senso discutere perché evidentemente viviamo in realtà alternative.
Senza offesa, ma quelli che la pensano come te giustificano sti delinquenti. Continuare a buttarla sul razzismo è solo una giustificazione spicciola, la realtà è che molti di questi in un paese occidentale non dovrebbero neanche mettere piede, se veramente si sentono discriminati che si levino pure dai co**ioni, nessuno li obbliga a rimanere qui. Per me il problema enorme è che i paesi occidentali sono talmente ottenebrati dal senso di colpa che non sanno più usare la forza quando serve, consegnandosi alla conquista straniera senza opporre resistenza, queste sono moderne invasioni barbariche, ma i progressisti di sto c**so ancora li difendono, è la strada per la fine della civiltà occidentale.
 

Andris

Senior Member
Registrato
21 Febbraio 2019
Messaggi
35,131
Reaction score
10,842
Macron durante la rivolta era al concento di Elton John (il giorno dopo ha vietato gli eventi) a scatenarsi con la moglie
poi ha fatto sparire il video...

in Finlandia fu massacrata l'ex primo ministro per sballarsi in discoteca e non c'era una guerra razziale...

si salva sempre ad ogni gaffe, come quando si tolse l'orologio d'oro in diretta mentre parlava di sacrifici economici

ha troppi agganci e non cade mai, la situazione politica della Francia è forse irreversibile se tale gaffeur se la cava sempre
 

Toby rosso nero

Moderatore
Membro dello Staff
Registrato
29 Agosto 2012
Messaggi
41,217
Reaction score
21,906
Macron durante la rivolta era al concento di Elton John a scatenarsi con la moglie
poi ha fatto sparire il video...

si salva sempre ad ogni gaffe, come quando si tolse l'orologio d'oro in diretta mentre parlava di sacrifici economici

ha troppi agganci e non cade mai, la situazione politica della Francia è forse irreversibile se tale gaffeur se la cava sempre

Eh questo si scatena anche con Elton John...
 

Sam

Junior Member
Registrato
16 Luglio 2018
Messaggi
3,155
Reaction score
3,795
Non si può fare un discorso totalizzante sulla cultura di un popolo. In diversi contesti è facile riscontranore episodi di snobismo verso il know-how statunitense ad esempio. È superfluo citare l'utilizzo di elementi (errati) di distinzione etnica per esprimere opinioni di presunta superiorità rispetto a popoli del terzo mondo. Se continuiamo così, stando ancorati alla storia, finiremo per diventare servi di Cina, India e perché no magari della Nigeria tra qualche decennio.
Scendendo nel particolare, la rovina economica dell'Italia è colpa innanzitutto di un certo signore finito appeso a testa in giù e delle sue manie di protagonismo. Ho sempre pensato che oltre a essere basso lo avesse anche minuscolo, si spiegherebbero molte cose. La sua politica estera ci ha lasciato in eredità decenni di sudditanza economica verso i padroni americani. Poi certo, venendo all'oggi non aiuta manco stare ancora a sentire politici come Salvini, Renzi, Meloni, Conte che fanno della mistificazione seriale il loro indirizzo politico. Ma sono questi politici che non contano nulla, in fin dei conti (fortunatamente).

Va bene riconoscersi in un certo ethos, non va bene ritenere quelli altrui legati alla primordialità a prescindere
Tu come al solito parli a vanvera.
Il Ventennio è stato L'UNICO periodo della Storia d'Italia in cui il Paese non era sotto sudditanza.
Questo ormai è ampiamente riconosciuto da tutti gli storici.
Prima del Ventennio, il Paese era suddito delle forze britanniche, che furono loro stesse a finanziare il massone Garibaldi, per far fuori il Regno delle Due Sicilie con cui erano diplomaticamente in rotta di collisione.
Gli stessi Savoia erano finanziati da Londra, tanto che avevano canali privilegiati che mantennero anche durante il conflitto.
Dovresti smetterla di parlare di cose che non sai.
Se vuoi capire meglio la storia d'Italia dovresti leggere le opere di Cereghini-Fasanella, che non sono certo fascisti, ma che hanno scritto diverse opere sulla questione italiana.

Per quel che vale la mia famiglia è italiana da generazioni e pure del nord Italia, quindi non sono direttamente coinvolto. Quelli che descrivo sono semplicemente ideali. Ho avuto la fortuna di poter vedere in giro per il mondo cosa voglia dire crescere senza scuola, dovendo fare 100km in mezzi di fortuna per portare i figli da un medico che al confronto quelli fiorentini del '500 erano luminari, portare avanti una famiglia in catapecchie. Leggere violenza e banalizzazione espresse in toni arroganti mi attiva, purtroppo è più forte di me.

L'immigrazione è un fenomeno molto complesso e spesso si tendono a fare discorsi un po' superficiali, secondo me.
La tutela della multiculturalità era un tema nel dibattito antropologico già negli anni '60, Levi-Strauss dovette affrontare delle grane non da poco con le istituzioni per aver dato il via a questo dibattito. Si tratta di una nozione vecchia di 60 anni, che in parte è stata superata.
L' americanizzazione culturale ci fa sentire i problemi della nostra realtà meno immediati, immersi come siamo nel mondo governato dai media prezzolati. E il nemico comune viene servito.

Come ho scritto, questa protesta ha sicuramente dietro qualcuno a muovere dei fili, qualcuno a cui fa comodo che in Francia ci sia casino in questo momento. Questo però non cancella il fatto che gli immigrati in Italia (parlo di quel che conosco) siano sottoposti a dinamiche di razzismo interiorizzato ogni giorno. E questo lo si vede in primis dalla ridicola legge sulla cittadinanza, piuttosto che dalla nostra incapacità di ritenere un figlio di africani o pakistani, nato in Italia, effettivamente italiano, solo per aver la pelle nera.

Molti dicono che essere italiani voglia dire essere cristiani (non me lo invento io). Si tratta di una concezione errata non solo dal punto di vista normativo, ma anche culturale. In epoca romana, la culla della nostra italianità evocata a più riprese anche dalla mitologia fascista, ad esempio tutte le religioni erano tollerate e processate secondo rituale proprio (basti vedere il culto di Cibele). L'italia non è un paese storicamente razzista, tolta la vergognosa parentesi mussoliniana, è un paese i cui cittadini si fanno abbindolare (da tutte le parti) dall'opinione pubblica dai media americanizzati, siamo una colonia a tutti gli effetti. Il razzismo parte da presupposti sbagliati non solo e non tanto sulla base di ideali (che sono sempre individuali), ma sulla base del progresso scientifico, che ha dimostrato (Lewontin) come il concetto di "razza" sia inconsistente.

Legare il discorso razzismo a quello della criminalità vuol dire impostare il discorso sul binario sbagliato, lo penso io e lo pensa l'antropologia moderna. Chiaro che bisogna fare un ragionamento che vada ben al di là dell'accoglienza a porte girevoli, sono il primo a non volere tutti qui. Ma quelli che sono qui trattiamoli con umanità. Quelli che stuprano e ammazzano vengano trattati come stupratori e assassini italiani di pelle bianca.

Io credo che queste persone manifestanti, in grandissima parte, non meritino insulti. La maggior parte di loro è gente che non sa nemmeno bene perché sta lì. Poi ci sono quelli che strumentalizzano. E infine ci sono anche quelli che invece si son rotti le palle di esser guardati con sospetto per il crimine di aver la pelle più scura. Se tu pensi che questa parte sia un'invenzione mia non ha senso discutere perché evidentemente viviamo in realtà alternative.
Non c'era discriminazione neanche in epoca fascista, tanto che i neri nelle colonie venivano adeguatamente retribuiti e godevano degli stessi diritti civili dei bianchi, al punto che in Etiopia furono liberati dalla schiavitù di Hailé Selassié e venne abolito il madamato, che era una pratica AFRICANA.
L'Islam durante il fascismo venne ampiamente tutelato e persino nella carta costituzionale della Repubblica Sociale veniva scritto AMPIAMENTE che, sebbene la religione cattolica romana fosse il culto di Stato, ognuno era libero di seguire qualunque religione, a patto che non ledesse i diritti altrui.
Se la smetti di parlare di fascismo, dato che hai più volte dimostrato di non sapere di che parli, sarebbe meglio evitare.
 

Toby rosso nero

Moderatore
Membro dello Staff
Registrato
29 Agosto 2012
Messaggi
41,217
Reaction score
21,906
Ok, chiudo per la seconda e ULTIMA volta.

Alla terza riapertura, saranno accettati solo post di commento alle news. A questo punto è inevitabile: qualunque altra opinione sull'argomento che sia fuori dal commento della cronaca verrà cancellata, perché in questo momento è impossibile tenere una discussione di largo respiro.
 
Stato
Chiusa ad ulteriori risposte.
Alto
head>