L'importantissima testata economica Forbes, ci va giù pesante e in un articolo a firma Mike Ozanian, afferma come il Milan stia bruciando sotto gli occhi del suo presidente che, invece, preferisce giocherellare.
La società rossonera, si legge, ormai è uno spreco di risorse. Mentre Silvio Berlusconi continua ad armeggiare nella speranza di trovare un investitore in grado di finanziare la squadra e costruire uno stadio, la popolarità e le finanze della gloriosa società si stanno rapidamente erodendo rispetto agli altri top team europei.
Secondo l'ultimo rapporto Money Deloitte, infatti, il Milan ha avuto un incremento minimo rispetto agli altri club italiani, a partire dai social, da sempre baluardo della società. Solo il 3% in più rispetto invece al + 31% della Juventus e al +21% dell'Inter. Stesso discorso per quanto riguarda Twitter. Ma non solo.
Dal punto di vista economico, i ricavi del Milan sono in declino, tant'è che dal 2011 ad oggi la cifra è scesa da 215M a 146M, nonostante i contratti TV. L'articolo sottolinea come il Milan finì fuori dalla top ten dei fatturati per la prima volta nella passata edizione, ed in questa edizione è sceso di altre due posizioni.
I rossoneri sono una delle due squadre in tutta la Deloitte money league a registrare un decremento del fatturato, e nel caso dei rossoneri il calo è vertiginoso: meno 20%, pari a 50M. Ciò è dovuto principalmente ai mancati ricavi derivanti dalla partecipazione alla Champion's League. E la situazione è diventata così triste che il Milan è stato persino preso in giro per la vendita del suo autobus.
Berlusconi si aspettava di avere una risposta dalla cessione parziale della società a Bee Taechaubol, ma il giornalista afferma che è da marzo dello scorso anno che sostiene che Bee non è in grado di poter sostenere una simile operazione. E per questo sta cercando alleati cinesi con soldi veri.
Nel frattempo Berlusconi continua a giocherellare, con l'accordo di giugno che è diventato di novembre, fino ad oggi quando tutto sembra essere rimesso in discussione.