Se c'è una cosa che disprezzo, è l'ingratitudine, che per esperienza è fotografia anche piuttosto fedele delle persone che la manifestano. Può aver fallito ovunque e questo fallimento a Firenze è davvero clamoroso. Ma rimane l'allenatore con cui ho ricominciato a sentirmi orgoglioso di essere milanista e che mi ha regalato l'unica vera gioia degli ultimi (ormai) 15 anni. Non sarà stato tutto merito suo, magari neppure "soprattutto" merito suo. Ma certamente ci ha messo del suo. Fiondarmi ora come un avvoltoio, nel pieno del suo "dramma" sportivo, per cancellare totalmente i suoi meriti nell'esperienza milanista, è atto di sciacallaggio che mai mi apparterrà.