Favino sovranista: "Hollywood ci ruba cultura, sveglia"

mark

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Favino attacca il cinema americano dal Festival di Venezia:

"I Gucci avevano l'accento del New Jersey, non lo sapevate?

Un tempo c’era la capacità di proteggere il proprio cinema.
E se avessero prodotto Ferrari qualche anno fa avrebbero chiamato Vittorio Gassmann per interpretare Enzo Ferrari e non Adam Driver del Nebraska, invece non ho letto niente che sottolineasse la stranezza che l’abbia interpretato un attore americano ma bisogna parlarne

Se un cubano non può fare un messicano perché un americano può fare un italiano ?
.Non vedo perché non si debba parlare di appropriazione culturale se una storia del genere non si faccia con attori italiani e non per forza io ma interpreti del calibro di Toni Servillo, Valerio Mastendrea e Adriano Giannini (suoi colleghi nel film Adagio, ndr).
Non è divertente il fatto che ci prendano in giro in House of Gucci e se noi dovessimo azzardarci a farlo, dall'altra parte ci aprirebbero le membra.

Servirebbe reagire, per guadagnarsi il rispetto"


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Il cinema italiano e il 99% degli attori italiani di oggi fanno pena (con l'eccezione di qualcuno come Alessandro Borghi che infatti fa anche cinema internazionale), non mi stupisce che si scelgano attori stranieri.
 

fabri47

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Ho visto sto Driver travestito da Enzo Ferrari. Mammamia, sembra Ruggero il vecchietto dei Soliti Idioti che interpretava Mandelli per la quantità di trucco. A volte mi chiedo chi li fa i casting per i film...Signorini?

Favino ha visto che il vento sta cambiando e pure lui si mette a fare l'eroe.
 
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Favino attacca il cinema americano dal Festival di Venezia:

"I Gucci avevano l'accento del New Jersey, non lo sapevate?

Un tempo c’era la capacità di proteggere il proprio cinema.
E se avessero prodotto Ferrari qualche anno fa avrebbero chiamato Vittorio Gassmann per interpretare Enzo Ferrari e non Adam Driver del Nebraska, invece non ho letto niente che sottolineasse la stranezza che l’abbia interpretato un attore americano ma bisogna parlarne

Se un cubano non può fare un messicano perché un americano può fare un italiano ?
.Non vedo perché non si debba parlare di appropriazione culturale se una storia del genere non si faccia con attori italiani e non per forza io ma interpreti del calibro di Toni Servillo, Valerio Mastendrea e Adriano Giannini (suoi colleghi nel film Adagio, ndr).
Non è divertente il fatto che ci prendano in giro in House of Gucci e se noi dovessimo azzardarci a farlo, dall'altra parte ci aprirebbero le membra.

Servirebbe reagire, per guadagnarsi il rispetto"


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ma che ragionamento è? la bravura di un attore sta proprio nell'immedesimarsi nella parte, a sto punto, portando questa logica fallace all'estremo non dovrebbero piu esistere attori ma solo caratteristi
 
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Favino attacca il cinema americano dal Festival di Venezia:

"I Gucci avevano l'accento del New Jersey, non lo sapevate?

Un tempo c’era la capacità di proteggere il proprio cinema.
E se avessero prodotto Ferrari qualche anno fa avrebbero chiamato Vittorio Gassmann per interpretare Enzo Ferrari e non Adam Driver del Nebraska, invece non ho letto niente che sottolineasse la stranezza che l’abbia interpretato un attore americano ma bisogna parlarne

Se un cubano non può fare un messicano perché un americano può fare un italiano ?
.Non vedo perché non si debba parlare di appropriazione culturale se una storia del genere non si faccia con attori italiani e non per forza io ma interpreti del calibro di Toni Servillo, Valerio Mastendrea e Adriano Giannini (suoi colleghi nel film Adagio, ndr).
Non è divertente il fatto che ci prendano in giro in House of Gucci e se noi dovessimo azzardarci a farlo, dall'altra parte ci aprirebbero le membra.

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Io invece, per far contenti quelli della parte di Favino, ci avrei visto bene Denzel Washington, in quel ruolo.
Uh come brucia il sederino, quando il posto a rischio è il tuo!
Sembrano quei peracott..ehm..scribacch...ehm...imbrattac...ehm giornalisti che si lamentano dell'impatto della cosiddetta intelligenza artificiale sul variopinto mondo dei mezzi di comunicazione di massa.
 

bobbylukr

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Credo che il punto sia che gli americani, come logico,vogliono fare una produzione che abbia un valore economico e possa essere distribuita nel mondo via cinema e streaming: se ci metti Adam Driver tutti al mondo sanno chi è e guardano il film, Favino è un mezzo sconosciuto per il mondo. Sta tutto lì: il ritorno economico non si fa cinema per il cinema.
E vale la stessa identica cosa per le produzioni in Italia: scelgono Favino o un mezzo sconosciuto per fare toh Dallachiesa o Andreotti??
Mi sembra un discorso ipocrita.
Favino diventi una superstar internazionale e poi vedrai che chiamano lui...
 

malos

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Favino attacca il cinema americano dal Festival di Venezia:

"I Gucci avevano l'accento del New Jersey, non lo sapevate?

Un tempo c’era la capacità di proteggere il proprio cinema.
E se avessero prodotto Ferrari qualche anno fa avrebbero chiamato Vittorio Gassmann per interpretare Enzo Ferrari e non Adam Driver del Nebraska, invece non ho letto niente che sottolineasse la stranezza che l’abbia interpretato un attore americano ma bisogna parlarne

Se un cubano non può fare un messicano perché un americano può fare un italiano ?
.Non vedo perché non si debba parlare di appropriazione culturale se una storia del genere non si faccia con attori italiani e non per forza io ma interpreti del calibro di Toni Servillo, Valerio Mastendrea e Adriano Giannini (suoi colleghi nel film Adagio, ndr).
Non è divertente il fatto che ci prendano in giro in House of Gucci e se noi dovessimo azzardarci a farlo, dall'altra parte ci aprirebbero le membra.

Servirebbe reagire, per guadagnarsi il rispetto"


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Ha perfettamente ragione.
 
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