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Sulla questione dei giocatori relegati in panchina si fonda il peccato originale del nostro mercato estivo.E' esattamente quello che intendo, e secondo me è una certezza piuttosto che una supposizione.
La cosa fastidiosa è che non me lo aspetto da una persona che teoricamente dovrebbe volare basso ed è pure un nonnetto.
Aver passato la vita nella mediocrità poi non ti rende automaticamente un genio da sempre incompreso, se raggiungi qualche risultato. In molti hanno notato una certa supponenza via via che la squadra cominciava a girare, fino alla vittoria dello scudetto.
Poi non se ne puole più di gente relegata in panchina per mesi e anni, su. Arrivano da noi e sembrano improvvisamente scarsi, al punto di non sapere che farsene.
La sua è una gestione non lucida, basata su dogmi personali e settaria.
Io credo che lì ci sia stato un errore tra proprietà - dirigenza - allenatore.
Se dopo uno scudetto vinto, anziché fare un mercato di consolidamento fai nuovamente un mercato di prospettiva allora devi avere pazienza e rivedere gli obiettivi.
E la pazienza non ce l'ha né la proprietà (e di per sé già questo è un controsenso se scegli di puntare i giovani) che vuole fare subito le nozze coi fichi secchi e nemmeno l'allenatore che preferisce qualcosa di pronto e già rodato. In tal senso sono emblematiche le parole di Pioli dell'altro ieri su Vranckx e gli altri giovani "deve convincermi che deve meritare più degli altri".
Inoltre sullo stesso mercato di prospettiva è stato fatto un doppio errore, quello di aver preso giocatori poco funzionali a quello che vuole il mister.