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E' un aspetto fondamentale secondo me.Leao a sinistra, Diaz sul centrodestra, il trequartista da doppiafase, un centrocampo più coperto e la difesa a 4. Questi sono i meriti che sono stati riconosciuti ieri al Milan e a Pioli.
Ma la vera differenza l'ha fatta la testa. Vorrei sottolineare due interviste di ieri.
La prima, quella di Saelemaekers ai microfoni di Dazn, nella quale ha rimarcato l'importanza del lavoro svolto dal mister durante la sosta sull'aspetto psicologico.
La seconda, quella di Leao nel post partita, pizzicato nell'orgoglio ha giustificato la sua esultanza come una sorta di reazione ai festeggiamenti dei napoletani durante i sorteggi.
Al netto dei cambi tattici, quando troviamo le motivazioni e siamo messi bene di testa, anche le gambe girano a mille. I giocatori corrono e si sacrificano, fanno quel recupero in più, attuano quel pressing asfissiante, quello spirito di cani arrabbiati che ci ha permesso di vincere lo scudo l'anno scorso.
Tonali, Theo, Tomori, Bennacer e lo stesso mal accettato Krunic, quando girano così, fanno la differenza.
Siamo un gruppo giovane che ancora certe stagioni come questa, da campioni in carica con aspettative elevate, non è pronto ad affrontare.
Per questo facciamo tanti alti e bassi. Nelle ultime tre partite abbiamo visto una squadra vuota, scarica, superficiale, mentre ieri siamo tornati a giocare come sappiamo fare, con l'applicazione e la concentrazione che ci hanno fatto vincere lo scudetto.
Io credo che questa stagione ci possa tornare comoda per la maturazione del gruppo in vista delle prossime, sempre che la finiamo bene. Il grande scalino da fare è imparare a giocare ogni tre giorni, mantenendo sempre lo stesso atteggiamento e la stessa applicazione, che poi è quello che contraddistingue le squadre vincenti e i campioni.