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Fassone a Sporitalia sul Milan:"Il suo addio al Milan dopo poco più di un anno:"C’è rammarico di noi dirigenti per aver iniziato un lavoro e aver seminato, però poi non abbiamo potuto completare il lavoro. Credo che il proprietario abbia sottovalutato la difficoltà di restituire il prestito di 18 mesi. Pensava di avere un debito piccolo rispetto al bene che aveva. Non è riuscito nei tempi previsti a fare l’operazione, ci ha rimesso tanti soldi e la proprietà è passata ad altri. Se riporto la mia testa ad agosto 2016 quando ricevetti la telefonata dei cinesi, credo che chiunque al mio posto non avrebbe resistito a prendere parte al progetto Milan. Inoltre stavano trattando con Fininvest e col supporto di un advisor importante. Se il Milan e Fininvest cedono a questo signore, è perché c’era un progetto serio. Ero onorato di farne parte. Abbiamo commesso anche errori, però abbiamo fatto anche cose buone. Nei 15 mesi di gestione abbiamo cercato di fare il meglio possibile per creare un buon progetto e creare entusiamo. Dopo vari mesi si percepivano le difficoltà finanziarie e non credevo finisse così a luglio 2018. Gli ultimi mesi sono stati una sofferenza, non potevamo agire sul mercato e c’era dispiacere. Yonghong Li ha perso il Milan a causa dei debiti contratti, doveva restituire il debito corrente da 32 milioni e per il resto c’era tempo fino ad ottobre. Ma è andato in default non avendo restituito quei soldi. Non l’ho più sentito dopo, prima comunque parlavo quasi solo con Han Li dato che parlava anche inglese. L’ho anche risentito ed è stato sempre affettuoso con me. Il danno maggiore l’hanno subito più loro di me. Mirabelli DS? Era il primo collaboratore di Ausilio e l’ho conosciuto grazie a Piero all’Inter. Faceva tanto lavoro, vedevo come costruiva la rete di osservatori. Alcuni acquisti erano state sue intenzioni. Cercavo un ds che volesse scommettere con me, lui disse sì quando ancora non si sapeva se il closing si sarebbe fatto. Gli rimborsavo le spese durante quel periodo, ha avuto grande coraggio. Io penso di aver fatto la scelta giusta con lui. Credo che il bilancio sia stato positivo. Maldini= Io gli avevo proposto di lavorare al Milan. Immaginavo un Milan a due punte, Maldini e Mirabelli che si completassero. Massimiliano che aveva fatto gavetta ed esperienza con un campione. Paolo ha preferito non accettare, bisogna chiedere a lui perché ha poi detto sì a Elliott. Forse gli piaceva di più il progetto. Non so se oggi hanno più soldi di quelli che avevo io, ma spendono di più per il management. Hanno investito di più sulla parte dirigenziale. Prendere Bonucci fu un errore, mentre il rinnovo di Donnarumma no.".
Gianni e Pinotto in confronto a sti due sono due luminari. Altro che "fatto anche cose buone", frase che ricorda certe difese del ventennio che sento da una vita...per fortuna loro un ventennio non sono durati e neanche un biennio. Damnatio memoriae.