Fassone a Sky dopo Samp - Mlan:"L'autostima arriva coi risultati. Noi arrivavamo da 9 vittoria in 10 partite. La confidenza coi risultati non si è vista speriamo arrivi presto. La Sampdoria non è allo stesso livello del Milan. E' diversa dalla Lazio. Giampaolo ha impostato benissimo la partita. Il Milan è più forte della Samp e deve approcciare queste partite con uno spirito diverso. CI aspettavamo degli ostacoli, all'inizio. La seconda parte del cammino dovrebbe essere più semplice. Ma oggi non ci è piaciuto l'atteggiamento. Zero alibi. Bisogna cambiare alla svelta. Forse qualche campanello d'allarme lo abbiamo avuto nelle scorse partite. Il Milan quest'anno non deve abituarsi a perdere due partite su sei in campionato e sono venuto qui per sottolinearlo. Non possiamo perdere così contro avversari più deboli. Non si può".
Le dichiarazioni sono importanti, utili a far intendere che l'estate degli elogi al mondo Milan, alla straordinaria capacità di trasformazione dell'intero sistema dopo la transizione societaria, è cessata, ed è giunta l'ora di realizzare, di portare all'incasso i dividendi ottenuti con gli investimenti fatti. Non c'è altro modo, tuttavia, per il club che essere accanto all'allenatore in questo momento, allenatore che nei fatti, si veda la vicenda dell'approdo a Milanello di Bonucci, ha dimostrato di essere molto più influente nelle scelte strategiche di quanto si pensi. La squadra non ha rilevanti problemi tecnici o tattici, ma accusa una forte discontinuità sul piano agonistico: ha un approccio alle partite che è quasi imprevedibile, spesso subisce, come ieri, il forte pressing avversario, consueto di chi cerca di portare a proprio favore l'inerzia della partita, e non risponde con pari forza, perché non trova il cambio di ritmo, o il controllo del palleggio, che riequilibri le sorti del match, e ciò condiziona in alcuni tratti la squadra. Non riesce ad adattarsi ad ogni contingenza della partita, perché non ha sicurezza sul se e su come farlo. La partita deve necessariamente prendere un corso favorevole perché essa possa esprimersi, viceversa la squadra finisce con il cedere visibilmente, campo e pallone. Inesperienza di molti giocatori, scarsa conoscenza tra di essi, reazione negativa alla forte pressione derivante dalle grandi aspettative provenienti dall'ambiente: elementi, tutti questi, che stanno incidendo, molto e male, sulle prestazioni. Qui, allora, occorre che società ed allenatore serrino i ranghi tra loro, rinnovando le reciproche intenzioni di collaborazione, e trasmettano questa fiducia alla squadra, offrendogli certezze e stabilità, cosa di cui essa non può non avere bisogno. Altrimenti, si abbia il coraggio di prendere una strada diversa. Fassone, che ha sinora dimostrato grandi doti di equilibrio e saggezza, le usi per proteggere il lavoro di mesi, offrendo il proprio supporto agli uomini a cui si è affidato. La situazione, come ha detto lui ieri, era prevedibile in questi primi mesi, si tratta ora di applicarvi i rimedi che avrà parimenti previsto. Vietato perder tempo, ma vietati anche i colpi di testa.
