Perfetto.
Per altro l'equivoco di fondo è aver considerato Fassone un manager calcistico, magari con un pizzico di cuore rossonero, che si affranca a questi colori e rende conto solo a quelli. Nel piano dell'esaltazione, per altro lecita, delle cose formali.
Ma è la storia stessa di Fassone e della sua ambizione di arrivare in alto in questo mondo partendo da guardalinee di insuccesso e passando con nonchalance da Juventus, Napoli ed Inter, che avrebbe dovuto già rendere chiaro come lui renda conto solo a poteri occulti finanziari che l'hanno messo lì e per cui la trasparenza nei confronti del popolo dei tifosi non è prevista.