F. Perez a 360 gradi sulla SuperLega:"Siamo in difficoltà economiche

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Per carità, non hai torto.

Ma come ho già detto, a me spiace che nelle stagioni storte a novembre non avremo già più nulla da guardare e per cui emozionarci.

Non era quello che sognavo, ecco.
Lo capisco, il tuo punto di vista ci sta eccome.
Dico solo che si va verso questo cambiamento che piaccia o no ci sarà e se non sarà oggi sarà a breve.
D’altronde pazzo, possiamo dire che il sistema calcio attuale è fallito e ha fallito purtroppo.
 

Marilson

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comunque la politica puo' bloccare tutto se vuole, leggo che Boris Johnson potrebbe bloccare la Superlega con una legge. Sarebbe la mazzata finale al progetto. In Francia si spinge per emettere una direttiva comunitaria UE. Vediamo cosa succede, non e' finita.
 

Toby rosso nero

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comunque la politica puo' bloccare tutto se vuole, leggo che Boris Johnson potrebbe bloccare la Superlega con una legge. Sarebbe la mazzata finale al progetto. In Francia si spinge per emettere una direttiva comunitaria UE. Vediamo cosa succede, non e' finita.

Bisogna però capire quanti politici siano già parte integrante di questa mangiatoia. Qualcuno per forza ci deve essere.

Purtroppo i politici sono così, davanti all'opinione pubblica si esprimono in un modo e poi dietro le quinte già muovono i passi per trarne vantaggi in prospettiva.
 

Z A Z A'

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Una lunga intervista lasciata dal capo dietro dal Superliga, Florentino Perez al Chiringuito de Jugone. L'intervistà presa dalla Gazzetta Dello Sport.

Ecco tutte le sue parole

Siamo in un momento di enorme difficoltà. Il calcio per colpa della pandemia ha perso 5 miliardi di euro. Noi 100 milioni in tre mesi un anno fa e 300 in questa stagione. Bisogna far qualcosa, bisogna cambiare. I giovani stanno perdendo interesse nella competizione e bisogna far si che si riaggancino al prodotto. Per farlo bisogna cambiare, così come si fece negli anni 50 quando Santiago Bernabeu ideò la Coppa d’Europa e ha cambiato la storia del calcio, ora succederà lo stesso. Sono tre anni che lavoriamo a questo progetto, la pandemia ci ha costretti ad accelerare i tempi

L’unico modo per sopravvivere è generare nuovi introiti, che al momento possono arrivare solo dal mercato televisivo. L’attuale Champions League non è attrattiva, lo diventa solo in marzo, la gente non vuole vedere partite contro squadre modeste. Ci sono 4 miliardi di potenziali tifosi che vogliono veder giocare i grandi club. Se questi grandi club vanno bene e incassano possono poi condividere quanto incassato con i club modesti, perché noi ragioniamo in termini di valori e di solidarietà. Hanno detto che è un progetto da ricchi per ricchi che renderà i poveri più poveri e non è vero. Ho sentito il Primo Ministro inglese Boris Johnson dire che vuole proteggere la Premier League ed evidentemente è stato informato male da persone che ora hanno dei privilegi che non vogliono perdere. Noi non vogliamo farla finita con la Premier, che è un’istituzione del calcio, né con gli altri campionati. Però se noi non guadagniamo moriremo, e con noi il calcio, che è in rovina”.

“Siamo amici, ci conosciamo da tempo e abbiamo pensato la cosa più semplice, giocare tra grandi club. Per capirsi, il modello è quello del basket, con la sua Eurolega. Noi col Madrid nella pallacanestro partecipiamo alla Liga e alla Eurolega. Bisogna puntare sulla competitività del prodotto: una cosa che piace costa di più e genera maggiori introiti. Io non sono mosso da interessi personali, sono il presidente di un club in mano ai soci. Mi muovo per l’interesse del calcio, che voglio salvare. Hanno detto che la nostra è una Liga chiusa e non è così, ci sono 5 posti liberi per chi li merita. Ancora non abbiamo stabilito i criteri di qualificazione, ma lo faremo. Il nostro non è un progetto chiuso. È una piramide: noi generiamo entrate e le redistribuiamo più in basso. E poi se noi abbiamo più soldi possiamo comprare i giocatori degli altri, così i club che vendono incasseranno.

“Quanto guadagnano i club con la Champions attuale? La Uefa incassa 130 milioni, noi ne incasseremo 400, più soldi per tuti. Generemo introiti per salvare il calcio. Oggi hanno presentato la nuova Champions. Per prima cosa nessuno ci capisce nulla, non si capisce come sarà e come funziona. E poi non genera denaro a sufficienza e parlano del 2024: se continuiamo col modello attuale saremo tutti morti nel 2024, la situazione è molto drammatica”.

Vogliamo partire il prima possibile, ma non ci sarà nessuno strappo. Noi cerchiamo il dialogo e a quello lavoreremo. Se si può, si parte, altrimenti aspettiamo un anno. E magari non troveremo un accordo e non si farà. Ma io spero di si, perché altrimenti moriremo tutti”.

Chi gestisce in regime di monopolio come la Uefa dev’essere trasparente, e la Uefa non lo è. Com’è possibile che io sappia quanto guadagna Lebron James e non quanto guadagna il presidente della Uefa? Nel Real Madrid i dirigenti si sono tagliati lo stipendio, e anche nella mia impresa. Non penso che l’abbiano fatto alla Uefa. La Uefa storicamente non ha una buona immagine, e non voglio citare qui cose successe in passato. Non possono minacciarci solo per aver pubblicato un documento che dice che vogliamo parlare con loro. Le minacce di Jesper Moller di escluderci dalla Champions attuale? Uno che confonde il monopolio con la proprietà. Bisogna dialogare, parlare per salvare il calcio, come fece Bernabeu negli anni 50”.

Non ci cacceranno dall’attuale Champions e nemmeno dall’attuale Liga. Sono completamente sicuro di questo. Non ci sono le basi legali per farlo

Pensavamo che il Psg potesse venire, però al momento non è così. Come i club tedeschi: hanno detto loro che vogliamo farla finita con i campionati locali e non è così. La meritocrazia non può esserci per 50 squadre, però ci sono club come Roma, Napoli e molti altri che hanno diritto di partecipare e studieremo la formula perché possano qualificarsi. Ma chi genera denaro sono i 15 membri fondatori, quelli sono quelli che creano il miglior spettacolo del mondo. Non posso dire chi arriverà, stiamo trattando, però ora ci prendiamo una pausa per spiegare le nostre intenzioni, poi si vedrà chi potrà unirsi


CEFERIN E AGNELLI— “Non si può insultare un nostro collega. Il presidente della Uefa ha usato termini pessimi per rivolgersi al presidente di un club storico come la Juve. È un impresentabile. Un presidente Uefa non può comportarsi così, queste sono cose che devono cambiare. La Uefa dev’essere diversa, non vogliamo un presidente che insulta un presidente di un grande club, non si possono dire certe cose. Il presidente ha parlato in maniera viscerale e ora bisognerà chiarire. Le partite tra i grandi club sono sempre attrattive, sono quelle che generano soldi, non credo che i 4 miliardi di tifosi vogliano vedere incontri tra rivali sconosciuti. Tifosi preoccupati? Se me lo chiede cedo il posto di presidente a Laporta anche domani. O ad Agnelli, a chiunque. E poi sceglieremo gli arbitri migliori secondo criteri di professionalità. Questa è la parola chiave, un concetto al quale non siamo più abituati nel calcio. Nazionli? Bisogna cambiare tante cose, tante. Si giocano troppe partite, le nazionali partecipano a competizioni che la gente non sa nemmeno come si chiamano. Usare i giocatori dei club così non ha molto senso. Il calcio così non ha molto senso e va cambiato. Non ci saranno abbandoni in Superlega, perché abbiamo firmato un accordo vincolante e chi è dentro non può uscire. Tratterremo tutti. Diritti tv?“Va ripensata la distribuzione. Ci sono club piccoli che ora economicamente stanno bene perché dipendono quasi esclusivamente dalla divisione della torta televisiva. Non può essere che club piccoli stiano bene e il Barça perda denaro. Lo stesso vale per la Premier: con l’attuale redistribuzione le 6 grandi soffrono e club modesti no. L’attuale divisione dei diritti tv va rivista.
PARTITE PIÙ CORTE— “I giovani trovano le attuali partite troppo lunghe. Va ripensato il sistema, e magari vanno accorciate. Il mondo sta cambiando continuamente e non possiamo voltare le spalle ai giovani, trascurare i loro interessi. Dobbiamo staccarli dai tablet. Le nuove generazioni non ci capiscono e dobbiamo far si che lo facciano”.
TORNEO PARALLELO— “Si, ci vorrà un torneo parallelo, come già esiste nel basket a livello europeo. E da li saliranno in Superlega, dove non possono giocare tutti. I tempi cambiano: gli scandinavi vogliono fare un campionato congiunto, così come quelli del Benelux o i Paesi dei Balcani.
MARCA E CAIRO— Mostrano a Florentino Perez la prima pagina di Marca che dice: “Clamore contro la Superlega”. Il commento: “Dico solo una cosa, sapete chi è il padrone di questo giornale? È il presidente del Torino, che è un rivale della Juventus. Mi fa piacere darvi queste informazioni”.
MERCATO — “Mi fermano per strada, nonostante abbia la mascherina, e mi dicono: ‘Presidente, prendi Mbappé!’. Cosa rispondo? ‘Tranquillo’. Il Madrid ha bisogno di un cambio. Abbiamo vinto tanto e finché si vinceva non si poteva cambiare, però ora sono successe tante cose e c’è bisogno di una sferzata, di recuperare la voglia perduta. Lavoro per questo. Non dico altro al tifoso. Cristiano Ronaldo? Non torna, perché ha un contratto con la Juve. Gli voglio molto bene ma non ha senso che torni. Anche a Sergio Ramos voglio molto bene ma al Madrid stiamo vivendo una situazione molto negativa economicamente e dobbiamo essere realisti: le cose vanno male per tutti. Non ho detto che non resta, assolutamente. Chiudiamo la stagione poi vediamo. Vinicius non si vende, e non si tocca. Non accettiamo nessuno scambio per lui”.

A parte gli ipotetici cambi di regolamento, che mi mettono i brividi, purtroppo c'è poco da dire su tutto il resto. Quelli che chiamano a gran voce l'esclusione da tutto di queste squadre e l'esecuzione in piazza dei presidenti non si rendono conto che se falliscono loro falliscono tutti, anche le piccole: sparirebbero i ricchi contratti tv, sparirebbero le cessioni multimilionarie dei giocatori alle big, sparirebbero gli sponsor..... In pratica sparirebbe il calcio come è oggi. Mi rendo conto che per alcuni è un risultato addirittura desiderabile, ma l'importante è che sia chiaro per tutti quali sono le cose in ballo.
 
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comunque la politica puo' bloccare tutto se vuole, leggo che Boris Johnson potrebbe bloccare la Superlega con una legge. Sarebbe la mazzata finale al progetto. In Francia si spinge per emettere una direttiva comunitaria UE. Vediamo cosa succede, non e' finita.

E' l'unica speranza contro questa pagliacciata della superleague :mad:
Adesso che c'è stata questa presa di posizione dei 12,ci si potrebbe sedere ad un tavolo con la uefa e ridiscutere un bel pò di cose da modificare con l'attuale Champions.

I rapporti di 'forza' sono cambiati,la uefa potrebbe concedere qualche modifica . Ovviamente solo e se queste 12 squadre accantoneranno per sempre il circolino chiuso.
 
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comunque la politica puo' bloccare tutto se vuole, leggo che Boris Johnson potrebbe bloccare la Superlega con una legge. Sarebbe la mazzata finale al progetto. In Francia si spinge per emettere una direttiva comunitaria UE. Vediamo cosa succede, non e' finita.

L' altro giorno pensavo una cosa: non è che si tratta di una bella strategia per appesantire la situazione farsi dare soldi dagli Stati e ripianare le immense perdite dovute al covid?

Una sorta di "ristoro".
 
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Una lunga intervista lasciata dal capo dietro dal Superliga, Florentino Perez al Chiringuito de Jugone. L'intervistà presa dalla Gazzetta Dello Sport.

Ecco tutte le sue parole

Siamo in un momento di enorme difficoltà. Il calcio per colpa della pandemia ha perso 5 miliardi di euro. Noi 100 milioni in tre mesi un anno fa e 300 in questa stagione. Bisogna far qualcosa, bisogna cambiare. I giovani stanno perdendo interesse nella competizione e bisogna far si che si riaggancino al prodotto. Per farlo bisogna cambiare, così come si fece negli anni 50 quando Santiago Bernabeu ideò la Coppa d’Europa e ha cambiato la storia del calcio, ora succederà lo stesso. Sono tre anni che lavoriamo a questo progetto, la pandemia ci ha costretti ad accelerare i tempi

L’unico modo per sopravvivere è generare nuovi introiti, che al momento possono arrivare solo dal mercato televisivo. L’attuale Champions League non è attrattiva, lo diventa solo in marzo, la gente non vuole vedere partite contro squadre modeste. Ci sono 4 miliardi di potenziali tifosi che vogliono veder giocare i grandi club. Se questi grandi club vanno bene e incassano possono poi condividere quanto incassato con i club modesti, perché noi ragioniamo in termini di valori e di solidarietà. Hanno detto che è un progetto da ricchi per ricchi che renderà i poveri più poveri e non è vero. Ho sentito il Primo Ministro inglese Boris Johnson dire che vuole proteggere la Premier League ed evidentemente è stato informato male da persone che ora hanno dei privilegi che non vogliono perdere. Noi non vogliamo farla finita con la Premier, che è un’istituzione del calcio, né con gli altri campionati. Però se noi non guadagniamo moriremo, e con noi il calcio, che è in rovina”.

“Siamo amici, ci conosciamo da tempo e abbiamo pensato la cosa più semplice, giocare tra grandi club. Per capirsi, il modello è quello del basket, con la sua Eurolega. Noi col Madrid nella pallacanestro partecipiamo alla Liga e alla Eurolega. Bisogna puntare sulla competitività del prodotto: una cosa che piace costa di più e genera maggiori introiti. Io non sono mosso da interessi personali, sono il presidente di un club in mano ai soci. Mi muovo per l’interesse del calcio, che voglio salvare. Hanno detto che la nostra è una Liga chiusa e non è così, ci sono 5 posti liberi per chi li merita. Ancora non abbiamo stabilito i criteri di qualificazione, ma lo faremo. Il nostro non è un progetto chiuso. È una piramide: noi generiamo entrate e le redistribuiamo più in basso. E poi se noi abbiamo più soldi possiamo comprare i giocatori degli altri, così i club che vendono incasseranno.

“Quanto guadagnano i club con la Champions attuale? La Uefa incassa 130 milioni, noi ne incasseremo 400, più soldi per tuti. Generemo introiti per salvare il calcio. Oggi hanno presentato la nuova Champions. Per prima cosa nessuno ci capisce nulla, non si capisce come sarà e come funziona. E poi non genera denaro a sufficienza e parlano del 2024: se continuiamo col modello attuale saremo tutti morti nel 2024, la situazione è molto drammatica”.

Vogliamo partire il prima possibile, ma non ci sarà nessuno strappo. Noi cerchiamo il dialogo e a quello lavoreremo. Se si può, si parte, altrimenti aspettiamo un anno. E magari non troveremo un accordo e non si farà. Ma io spero di si, perché altrimenti moriremo tutti”.

Chi gestisce in regime di monopolio come la Uefa dev’essere trasparente, e la Uefa non lo è. Com’è possibile che io sappia quanto guadagna Lebron James e non quanto guadagna il presidente della Uefa? Nel Real Madrid i dirigenti si sono tagliati lo stipendio, e anche nella mia impresa. Non penso che l’abbiano fatto alla Uefa. La Uefa storicamente non ha una buona immagine, e non voglio citare qui cose successe in passato. Non possono minacciarci solo per aver pubblicato un documento che dice che vogliamo parlare con loro. Le minacce di Jesper Moller di escluderci dalla Champions attuale? Uno che confonde il monopolio con la proprietà. Bisogna dialogare, parlare per salvare il calcio, come fece Bernabeu negli anni 50”.

Non ci cacceranno dall’attuale Champions e nemmeno dall’attuale Liga. Sono completamente sicuro di questo. Non ci sono le basi legali per farlo

Pensavamo che il Psg potesse venire, però al momento non è così. Come i club tedeschi: hanno detto loro che vogliamo farla finita con i campionati locali e non è così. La meritocrazia non può esserci per 50 squadre, però ci sono club come Roma, Napoli e molti altri che hanno diritto di partecipare e studieremo la formula perché possano qualificarsi. Ma chi genera denaro sono i 15 membri fondatori, quelli sono quelli che creano il miglior spettacolo del mondo. Non posso dire chi arriverà, stiamo trattando, però ora ci prendiamo una pausa per spiegare le nostre intenzioni, poi si vedrà chi potrà unirsi


CEFERIN E AGNELLI— “Non si può insultare un nostro collega. Il presidente della Uefa ha usato termini pessimi per rivolgersi al presidente di un club storico come la Juve. È un impresentabile. Un presidente Uefa non può comportarsi così, queste sono cose che devono cambiare. La Uefa dev’essere diversa, non vogliamo un presidente che insulta un presidente di un grande club, non si possono dire certe cose. Il presidente ha parlato in maniera viscerale e ora bisognerà chiarire. Le partite tra i grandi club sono sempre attrattive, sono quelle che generano soldi, non credo che i 4 miliardi di tifosi vogliano vedere incontri tra rivali sconosciuti. Tifosi preoccupati? Se me lo chiede cedo il posto di presidente a Laporta anche domani. O ad Agnelli, a chiunque. E poi sceglieremo gli arbitri migliori secondo criteri di professionalità. Questa è la parola chiave, un concetto al quale non siamo più abituati nel calcio. Nazionli? Bisogna cambiare tante cose, tante. Si giocano troppe partite, le nazionali partecipano a competizioni che la gente non sa nemmeno come si chiamano. Usare i giocatori dei club così non ha molto senso. Il calcio così non ha molto senso e va cambiato. Non ci saranno abbandoni in Superlega, perché abbiamo firmato un accordo vincolante e chi è dentro non può uscire. Tratterremo tutti. Diritti tv?“Va ripensata la distribuzione. Ci sono club piccoli che ora economicamente stanno bene perché dipendono quasi esclusivamente dalla divisione della torta televisiva. Non può essere che club piccoli stiano bene e il Barça perda denaro. Lo stesso vale per la Premier: con l’attuale redistribuzione le 6 grandi soffrono e club modesti no. L’attuale divisione dei diritti tv va rivista.
PARTITE PIÙ CORTE— “I giovani trovano le attuali partite troppo lunghe. Va ripensato il sistema, e magari vanno accorciate. Il mondo sta cambiando continuamente e non possiamo voltare le spalle ai giovani, trascurare i loro interessi. Dobbiamo staccarli dai tablet. Le nuove generazioni non ci capiscono e dobbiamo far si che lo facciano”.
TORNEO PARALLELO— “Si, ci vorrà un torneo parallelo, come già esiste nel basket a livello europeo. E da li saliranno in Superlega, dove non possono giocare tutti. I tempi cambiano: gli scandinavi vogliono fare un campionato congiunto, così come quelli del Benelux o i Paesi dei Balcani.
MARCA E CAIRO— Mostrano a Florentino Perez la prima pagina di Marca che dice: “Clamore contro la Superlega”. Il commento: “Dico solo una cosa, sapete chi è il padrone di questo giornale? È il presidente del Torino, che è un rivale della Juventus. Mi fa piacere darvi queste informazioni”.
MERCATO — “Mi fermano per strada, nonostante abbia la mascherina, e mi dicono: ‘Presidente, prendi Mbappé!’. Cosa rispondo? ‘Tranquillo’. Il Madrid ha bisogno di un cambio. Abbiamo vinto tanto e finché si vinceva non si poteva cambiare, però ora sono successe tante cose e c’è bisogno di una sferzata, di recuperare la voglia perduta. Lavoro per questo. Non dico altro al tifoso. Cristiano Ronaldo? Non torna, perché ha un contratto con la Juve. Gli voglio molto bene ma non ha senso che torni. Anche a Sergio Ramos voglio molto bene ma al Madrid stiamo vivendo una situazione molto negativa economicamente e dobbiamo essere realisti: le cose vanno male per tutti. Non ho detto che non resta, assolutamente. Chiudiamo la stagione poi vediamo. Vinicius non si vende, e non si tocca. Non accettiamo nessuno scambio per lui”.

Punto chiave. Dato per assodato che in caso se ne riparla come minimo l'anno prossimo e non esiste che partano ad Agosto (com'era ovvio che fosse), a questo punto è altamente probabile che questa cosa sia più una minaccia per ridiscutere accordi (soprattutto economici) con la UEFA che una vera e propria possibilità reale.
 

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Bisogna però capire quanti politici siano già parte integrante di questa mangiatoia. Qualcuno per forza ci deve essere.

Purtroppo i politici sono così, davanti all'opinione pubblica si esprimono in un modo e poi dietro le quinte già muovono i passi per trarne vantaggi in prospettiva.

mi sembra che ci sia un fronte del "No" decisamente compatto qui in UK. Labour e Tories possono far passare una legge bipartizan in tempi anche brevi. Senza club inglesi, la super league muore prima di nascere. I club inglesi sono i piu' ricchi in Europa (Barcellona e Real sono "fuffa", speculazioni edilizie e finanziarie pazzesche mascherate da un finto azionariato popolare, dove non si capisce chi e' veramente il padrone). Florentino Perez e' quello che ha piu' interessi a far partire il progetto, si vedere che il Real ha davvero bisogno di soldi.
 

Stanis La Rochelle

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L' altro giorno pensavo una cosa: non è che si tratta di una bella strategia per appesantire la situazione farsi dare soldi dagli Stati e ripianare le immense perdite dovute al covid?

Una sorta di "ristoro".

Sarebbe il massimo... Ristori per pagare Ronaldo 30 milioni l'anno e niente per i poveracci che hanno perso tutto. L'omino medio però sarà pure contento che non si fa la super lega.

Un mondo di matti.
 

Tifo'o

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mi sembra che ci sia un fronte del "No" decisamente compatto qui in UK. Labour e Tories possono far passare una legge bipartizan in tempi anche brevi. Senza club inglesi, la super league muore prima di nascere. I club inglesi sono i piu' ricchi in Europa (Barcellona e Real sono "fuffa", speculazioni edilizie e finanziarie pazzesche mascherate da un finto azionariato popolare, dove non si capisce chi e' veramente il padrone). Florentino Perez e' quello che ha piu' interessi a far partire il progetto, si vedere che il Real ha davvero bisogno di soldi.

Vergognoso.. Superlega o no.. la politica non ci dovrebbe entrare una mazza con lo Sport, questi falsi ipocriti non si sono attivati con il mondiale a 80 gradi e con morti sulla coscienza e si attivano per un club privato? Tra l'altro credo che andrebbe contro di associazione, diritto privato e libero mercato.

La UE ed il Governo britannico si facessero da parte e lasciassero agli organi competenti. Non possono impedire la libertà di associazione, al massimo la UEFA espelle i club e questi 12 stanno in un sistema per conto loro.
 
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