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Filippo Galli a Tuttosport in edicola
Partiamo con i nerazzurri: si aspettava una tale solidità difensiva, dato che hanno cambiato pure il portiere?
«Sì, in termini generali, magari non che dopo tre partite non avessero subito nemmeno una rete. La struttura è forte, sanno difendere bene anche pressati. A me l’Inter piace come è stata costruita. Credevo già prima del via del campionato che molta della forza dei nerazzurri si basasse sulla forza difensiva».
Questa dipende dagli interpreti o dallo stile di gioco di Inzaghi?
«Da entrambi. Non possiamo sapere cosa prevalga. Senza dubbio c’è una certa organizzazione, come emergono individualità importanti: sono tutti difensori di qualità».
Nonostante l’arrivo tanto atteso di Pavard, sarà dura togliere il posto a Darmian.
«Non sarà facile per il francese, nonostante l’Inter abbia effettuato un investimento rilevante e punterà su di lui. Non dimentichiamoci però di Darmian, che può ricoprire qualsiasi ruolo della difesa, pure il centrale, e sa fare anche il quinto, a destra e sinistra. Per la sua intelligenza calcistica credo possa giocare pure da mezzala».
De Vrij è partito benissimo. Acerbi dovrà riconquistare la titolarità.
«Questi sono i problemi che gli allenatori vogliono sempre avere. È sempre positivo quando puoi scegliere tra calciatori di qualità e di rendimento. Questa è un’arma in più per Inzaghi».
Nel trittico c’è anche Bastoni.
«Lo ricordo dalle giovanili dell’Atalanta. È un difensore che non disdegna le proiezioni in avanti ed è il classico braccetto. Interpreta il ruolo al meglio, è arcigno, roccioso e attento. Ma pure efficace quando sale».
Passiamo al Milan, primo come l’Inter. I rossoneri hanno un sistema di gioco spregiudicato che forse mette più sotto pressione i propri difensori.
«Preferisco una squadra che vuole difendere in base a come attacca, piuttosto che un undici che pensa prima a non prenderle e poi a contrattaccare. È vero però che tra i rossoneri c’è stato qualche errore individuale e di reparto. Ma, con il lavoro, certi sbagli si possono risolvere. Tomori, espulso contro la Roma, è un giocatore di grande spessore, che dovrà solo stare più attento a non commettere determinati falli, vedi quello su Belotti spalle alla porta».
Nel derby chi al suo posto? Kjaer o Kalulu?
«Non avere Tomori a disposizione è una perdita importante. Io non ho preferenze tra i sostituti, dovessi scegliere direi Kalulu perché è più giovane e io punto sempre sui più giovani».
Thiaw può diventare una colonna del Milan?
«Lui mi aveva impressionato già l’anno scorso per la pulizia degli interventi. È un giocatore che difende in modo chirurgico e può crescere. Tutto lascia ben sperare per il futuro del ragazzo e del contesto Milan, che diventi un vero leader».
Theo e Calabria spingono molto e spesso si accentrano. Le piace come caratteristica?
«Assolutamente. Questo movimento risale a Guardiola. E Pioli è stato bravissimo a comprenderlo e a volerlo riproporre con i propri giocatori».
Che derby si aspetta?
«Molto tattico, di grande attenzione per le due squadre. Poi un episodio può dare la svolta alla gara. Se Inter e Milan sono le candidate principali allo scudetto? Ne scriverò nel mio blog (“La Complessità del calcio”, ndr). È presto, ma possono lottare per il tricolore. Occhio anche alla Juve, al Napoli e all’Atalanta».
Partiamo con i nerazzurri: si aspettava una tale solidità difensiva, dato che hanno cambiato pure il portiere?
«Sì, in termini generali, magari non che dopo tre partite non avessero subito nemmeno una rete. La struttura è forte, sanno difendere bene anche pressati. A me l’Inter piace come è stata costruita. Credevo già prima del via del campionato che molta della forza dei nerazzurri si basasse sulla forza difensiva».
Questa dipende dagli interpreti o dallo stile di gioco di Inzaghi?
«Da entrambi. Non possiamo sapere cosa prevalga. Senza dubbio c’è una certa organizzazione, come emergono individualità importanti: sono tutti difensori di qualità».
Nonostante l’arrivo tanto atteso di Pavard, sarà dura togliere il posto a Darmian.
«Non sarà facile per il francese, nonostante l’Inter abbia effettuato un investimento rilevante e punterà su di lui. Non dimentichiamoci però di Darmian, che può ricoprire qualsiasi ruolo della difesa, pure il centrale, e sa fare anche il quinto, a destra e sinistra. Per la sua intelligenza calcistica credo possa giocare pure da mezzala».
De Vrij è partito benissimo. Acerbi dovrà riconquistare la titolarità.
«Questi sono i problemi che gli allenatori vogliono sempre avere. È sempre positivo quando puoi scegliere tra calciatori di qualità e di rendimento. Questa è un’arma in più per Inzaghi».
Nel trittico c’è anche Bastoni.
«Lo ricordo dalle giovanili dell’Atalanta. È un difensore che non disdegna le proiezioni in avanti ed è il classico braccetto. Interpreta il ruolo al meglio, è arcigno, roccioso e attento. Ma pure efficace quando sale».
Passiamo al Milan, primo come l’Inter. I rossoneri hanno un sistema di gioco spregiudicato che forse mette più sotto pressione i propri difensori.
«Preferisco una squadra che vuole difendere in base a come attacca, piuttosto che un undici che pensa prima a non prenderle e poi a contrattaccare. È vero però che tra i rossoneri c’è stato qualche errore individuale e di reparto. Ma, con il lavoro, certi sbagli si possono risolvere. Tomori, espulso contro la Roma, è un giocatore di grande spessore, che dovrà solo stare più attento a non commettere determinati falli, vedi quello su Belotti spalle alla porta».
Nel derby chi al suo posto? Kjaer o Kalulu?
«Non avere Tomori a disposizione è una perdita importante. Io non ho preferenze tra i sostituti, dovessi scegliere direi Kalulu perché è più giovane e io punto sempre sui più giovani».
Thiaw può diventare una colonna del Milan?
«Lui mi aveva impressionato già l’anno scorso per la pulizia degli interventi. È un giocatore che difende in modo chirurgico e può crescere. Tutto lascia ben sperare per il futuro del ragazzo e del contesto Milan, che diventi un vero leader».
Theo e Calabria spingono molto e spesso si accentrano. Le piace come caratteristica?
«Assolutamente. Questo movimento risale a Guardiola. E Pioli è stato bravissimo a comprenderlo e a volerlo riproporre con i propri giocatori».
Che derby si aspetta?
«Molto tattico, di grande attenzione per le due squadre. Poi un episodio può dare la svolta alla gara. Se Inter e Milan sono le candidate principali allo scudetto? Ne scriverò nel mio blog (“La Complessità del calcio”, ndr). È presto, ma possono lottare per il tricolore. Occhio anche alla Juve, al Napoli e all’Atalanta».