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Diverse voci istituzionali europee condannano lo "strapotere" delle piattaforme digitali, dopo le polemiche innescate per il ban dell'account di Trump.
Sono Germania e Francia ad alzare la voce.
"La cancelliera Angela Merkel ritiene problematico che sia stato bloccato in modo completo l'account di Trump", dichiara il portavoce tedesco della cancelliera.
Sulla stessa lunghezza d'onda la Francia, che parla per bocca del ministro dell'economia: "La regolazione dei giganti del web non può essere fatta dall'oligarchia digitale stessa".
Il commissario europeo per il mercato interno: "Il fatto che un Ceo possa staccare la spina dell’altoparlante del presidente degli Stati Uniti senza alcun controllo e bilanciamento è sconcertante. Non è solo una conferma del potere di queste piattaforme, ma mostra anche profonde debolezze nel modo in cui la nostra società è organizzata nello spazio digitale”.
Durissimo il capogruppo del PPE, tedesco:
“Non possiamo lasciare che siano le società americane di Big Tech a decidere come discutere e non discutere, cosa si possa e cosa non si possa dire in un discorso democratico."
Siamo sul punto di una svolta epocale per i social, l'ho scritto anche nello scorso post sulla questione.
Le big tech verranno smembrate sul modello Standard Oil, i social verranno sottoposti a rigidissima normativa specifica e regolati con estrema attenzione, probabilmente con diverse sotto aziende di proprietà statale (Facebook Italia, facebook Francia, Facebook america, etc, così per tutti i social principali)
Questi signori hanno giocato a lungo a far finta di essere semplici "contenitori", mentre di fatto sono editori che controllano cosa si può e non si può dire.
Un tale potere non spetta a nessuno all'interno dell'agone politico, fuorchè lo stato.
Lo stato è leviatano, non tollera poteri sopra se stesso.
I signori dei social hanno provato a "giocare a fare Dio", ma ora l'unico vero "dio geopolitico", ovvero lo stato, li prenderà e li farà a pezzi gettando i resti nella polvere