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Il senatore a vita Monti elogia il primo ministro italiano:
"Tra il Conte 1 e il Conte 2 il trasformismo è stato evidente nello stesso premier ma alla prova dei fatti Conte ha rivelato doti inattese, in particolare nella politica interna
Conte si è dimostrato duttile e resistente dal punto di vista psicologico, accettando durante il primo mandato un ruolo subalterno rispetto ai suoi due Vice, peraltro con gravi conseguenze sulla funzionalità e credibilità del governo mentre nel secondo tempo del suo mandato è stata evidente la sua mediazione costruttiva, oltre alla tenuta psicologica e capacità di decisione nella fase del lockdown
L’attuale premier proprio grazie a queste doti ha potuto riscontrare un costante aumento della popolarità e della fiducia, nonché una rispettabilità personale all’estero che all’inizio non era evidente.
Consiglio dal punto di vista politico al collega Conte di ascoltare la coscienza e di capire dove lui vorrebbe vedere l’Italia tra qualche anno, di capire quali rischi secondo lui corre il nostro Paese, che contributo può dare lui all’Italia, che altri non possono dare, se quel contributo può darlo meglio con un suo partito o in altro modo”.
La Stampa
"Tra il Conte 1 e il Conte 2 il trasformismo è stato evidente nello stesso premier ma alla prova dei fatti Conte ha rivelato doti inattese, in particolare nella politica interna
Conte si è dimostrato duttile e resistente dal punto di vista psicologico, accettando durante il primo mandato un ruolo subalterno rispetto ai suoi due Vice, peraltro con gravi conseguenze sulla funzionalità e credibilità del governo mentre nel secondo tempo del suo mandato è stata evidente la sua mediazione costruttiva, oltre alla tenuta psicologica e capacità di decisione nella fase del lockdown
L’attuale premier proprio grazie a queste doti ha potuto riscontrare un costante aumento della popolarità e della fiducia, nonché una rispettabilità personale all’estero che all’inizio non era evidente.
Consiglio dal punto di vista politico al collega Conte di ascoltare la coscienza e di capire dove lui vorrebbe vedere l’Italia tra qualche anno, di capire quali rischi secondo lui corre il nostro Paese, che contributo può dare lui all’Italia, che altri non possono dare, se quel contributo può darlo meglio con un suo partito o in altro modo”.
La Stampa