Edicola: Milan, notte da sogno. Pioli indovina tutto.

shevchampions

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Per me in questo girone meritavamo di essere a 9 punti su 12
Si ma lui parla di big europea, per me ha ragione. È stata una notte da vecchio Milan, contro una squadra oggettivamente tra le big d’Europa, che schiera tra i tanti il giocatore più forte al mondo.

Comunque lo sappiamo che Pioli sa fronteggiare bene il 433 col regista basso, generalmente facciamo sempre belle partite contro le squadre che giocano così. Si merita i complimenti oggi perchè ieri ha vinto. Il problema è tutto il resto, ma adesso è giusto godersi questa grande vittoria.
 

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GDS: Milan, notte da sogno. I rossoneri rinascono con Leao e Giroud. Mbappè annullato. Gara a ritmo altissimo, Pioli dà scacco matto a Luis Enrique a centrocampo. Pazzesco gol del portoghese in rovesciata, il francese brucia Skriniar sul secondo gol. Si è visto il miglior Milan della stagione nella partita più delicata: tutta un’altra squadra rispetto a quella di Parigi. I francesi? Troppo presuntuosi . Ora il Milan ha il destino in pugno: con due vittorie sarebbe sicuro degli ottavi, ma basterebbe anche battere il Borussia alla prossima, se il Psg fa 6 punti. Si vedrà, per ora celebriamo questa impresa. Pioli, fischiato sabato, discusso da settimane, con il ronzio di Ibra nelle orecchie, con la sua canzoncina “on fire” tolta dalla playlist di San Siro, ha risposto azzeccando tutto: modulo (4-2-3-1) e uomini. Mostruosa la prestazione di Loftus- Cheeck, fantasiosa la regia di Reijnders, mai così gattusiano Musah. Poteva vincere solo ottenendo il massimo da ogni individualità. Lo ha fatto, vedi l’ottimo Calabria, mai prigioniero di Mbappè. E poi naturalmente Le-ao, il migliore. Pioli gli chiede da tempo di salire l’ultimo scalino: essere decisivo con continuità, aiutare la squadra anche senza palla. Ieri lo ha fatto. Il Psg è caduto sotto i colpi dei suoi strappi. Ha segnato il primo gol, ha costruito tantissimo, ma ci sono due fotogrammi da evidenziare. Nell’azione del gol di Giroud, c’è stato un cross da destra. Nella stessa occasione a Parigi, era in ritardo di dieci metri. Qui ha aggredito il palo come gli chiede Pioli. Secondo fotogramma: Rafa, con un recupero difensivo, ha messo in angolo in scivolata. Pioli si sarà commosso. Se Leao sarà sempre questo, nei prossimi anni contenderà la scena ai Bellingham e agli Mbappè. Kylian ieri non ha brillato. Come tutto il Psg, calato a Milano sicuro di staccare il pass per gli ottavi. Supponenti. Ai francesi capita spesso.

CorSera: notte da Milan. Mbappè si inchina. Skriniar non spaventa i rossoneri Leao e Giroud ribaltano il Psg
e riaprono il discorso qualificazione Donnarumma fischi e grandi parate. Il Milan risorge. Tre giorni dopo il capitombolo infernale con l’Udinese, ingabbia Mbappé e stende il Psg. Se, come ha detto Pioli, i francesi dovevano essere un bivio, il Diavolo imbocca la strada giusta. La prima vittoria in Champions è un piccolo capolavoro, tattico, tecnico, di personalità. Una partita coraggiosa e bellissima. I rossoneri, nel momento della verità, tirano fuori tutto ciò di cui hanno bisogno: l’anima, la forza, il talento, la personalità. Vanno sotto subito e non si scoraggiano. Le stelle la ribaltano, prima la rovesciata di Leao, sempre dentro il gioco, tanto da mettere in ombra re Kylian e all’inizio del secondo tempo l’incornata di Giroud. Il francese ama Marsiglia e gode il doppio a stroncare Parigi saltando sopra l’ex interista Skriniar, che aveva gelato San Siro dopo 9 minuti. Una notte da ricordare, anche quella di Pioli che non sarà più on fire, ma si gioca questo incrocio da dentro o fuori faccia al vento e senza sbagliare una mossa. Il Milan è una macchina perfetta: da Maignan all’ultimo dei peones, tutti fanno la loro parte. Ora è terzo nel girone, ma in piena corsa per gli ottavi e deve battere, sempre a San Siro, il Borussia Dortmund il 28 novembre, per poi giocarsi la qualificazione a Newcastle.


Tuttosport sulla vittoria del Milan col PSG: una rinascita inaspettata, nel giro di un paio di giorni. Sabato sera il Milan usciva dal Meazza tra i fischi dopo il ko con l'Udinese, figlio di una prova inguardabile. Ieri sera la partita da mandare a memoria, quella in cui i rossoneri battono 2-1 il Paris Saint-Germain, una della grandissime d'Europa, trovando i primi gol in Champions League e riaprendo i giochi di una classifica in cui ora comanda il Dortmund con 7 punti (e prossimo ospite a Milano il 28 novembre, prima dell’ultima tappa a Newcastle). Una prova collettiva fatta di gioco e di singoli, con Loftus-Cheek straordinario e Leao finalmente incisivo, bravo a pareggiare il match prima della rete decisiva di Giroud. Un applauso doveroso a Pioli, che ha saputo lavorare tatticamente ma, soprattutto, psicologicamente con i suoi. Da #PioliOut a #PioliIn il passo è breve. E i rossoneri si ritrovano d'incanto, dopo quattro partite consecutive senza vittorie. «Abbiamo fatto quello che dovevamo - racconta Pioli a fine match -, soffrendo insieme e giocando con una grande anima. Serviva uno sforzo eccezionale, i ragazzi lo hanno fatto. Siamo stati squadra, siamo stati Milan. Ho cercato di ricordare loro che nel calcio si vive di momenti, con il Psg serviva grande determinazione. Leao? Questa gara deve insegnargli tanto, questo deve essere il suo standard: può essere un campione,ma dipende da lui.».

Il Milan ritorna all'antico. Un 4-2-3-1 alla Kessie, con Loftus-Cheek vertice alto. Molto larghi Leao e Pulisic, per limitare le scorribande in fascia altrui e dare respiro all'attacco. Luis Enrique replica con un 4-3-3 mobile, in cui Ugarte tampona, Vitinha costruisce e Zaire-Emery è dovunque. Come lo sono i tre là davanti, pressoché immarcabili in velocità, obbligando il Milan a raddoppi costanti. I ritmi sono forsennati da subito, tolgono il fiato anche a chi è seduto sugli spalti. Una non-novità per il Psg, una novità per il Milan, lontanissimo parente di quello molle esibitosi sabato. Nei primi 15' si contano otto tentativi, con tiri sballati (Loftus-Cheek in area), conclusioni centrali (Musah nella stessa zona), uscite decisive: Maignan su Mbappé imbeccato da Dembelé. Prima di questo intervento c'erano già stati due gol, con vantaggio del Psg su angolo: Marquinhos anticipa Tomori in acrobazia e Skriniar scappa a Loftus-Cheek per realizzare di testa sotto la sua vecchia curva dell'Inter. Bravo il Milan a non smarrirsi e a reagire immediatamente, nel segno di Leao. L'accelerazione dalla metà campo non ha freni, Marquinhos è alle spalle, ed è pronta la rovesciata in area, dopo la parata di Donnarumma sulla conclusione di Giroud, cui il portoghese aveva offerto il pallone. Nei minuti che seguono il ritmo cala: il risultato è una sola opportunità dal limite per Dembelé, che centra la traversa, mentre i rossoneri provano a sfruttare gli spazi, senza però inquadrare la porta di Donnarumma. Come accade invece a inizio ripresa, con l’azione che ribalta la serata. Theo indovina la traiettoria giusta dalla fascia per lo stacco sontuoso di Giroud ai danni di Skriniar. L’episodio indirizza lo svolgimento della partita, con il Psg costretto a inseguire e con praterie che si aprono invitanti per i rossoneri. Skriniar ferma con le cattive prima Loftus-Cheek (da cui nasce la punizione di Hernandez che Donnarumma manda in angolo), quindi Leao (guadagnandosi l’ammonizione). Fasi di gioco utili al Milan per tenere lontano un avversario cambiato negli uomini da Luis Enrique, ma meno dinamico rispetto al primo tempo. Mbappé ci prova sul primo palo, Maignan è attento. Rossoneri che difendono con una linea a cinque, dopo l’ingresso di Krunic, mentre l’altro sostituto Okafor costringe Donnarumma a una super parata con un rasoterra a giro. Il Psg ha poche idee, meno spazi e, quando li trova, zero fortuna: una incursione di Lee è respinta dal palo al 44’. Dopo è solo conto alla rovescia per il Meazza rossonero fino al liberatorio fischio finale, quello che apre a un’altra pagina della stagione.

CorSport:
il Milan dei capolavori. Skrianr porta avanti il PSG, poi esce fuori il Diavolo. Rovesciata di Leao e decollo verticale di Giroud. Pioli esce in trionfo. Il MIlan è ancora vivo ed è riuscito a battere il PSG non cambiando la sua anima, quella offensiva e aggressiva nonostante le ultime sbandate. Pioli ha azzeccato tutte le mosse, piazzando Loftus sulla trequarti: travolti gli avversari.
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CorSera: notte da Milan. Mbappè si inchina. Skriniar non spaventa i rossoneri Leao e Giroud ribaltano il Psg
e riaprono il discorso qualificazione Donnarumma fischi e grandi parate. Il Milan risorge. Tre giorni dopo il capitombolo infernale con l’Udinese, ingabbia Mbappé e stende il Psg. Se, come ha detto Pioli, i francesi dovevano essere un bivio, il Diavolo imbocca la strada giusta. La prima vittoria in Champions è un piccolo capolavoro, tattico, tecnico, di personalità. Una partita coraggiosa e bellissima. I rossoneri, nel momento della verità, tirano fuori tutto ciò di cui hanno bisogno: l’anima, la forza, il talento, la personalità. Vanno sotto subito e non si scoraggiano. Le stelle la ribaltano, prima la rovesciata di Leao, sempre dentro il gioco, tanto da mettere in ombra re Kylian e all’inizio del secondo tempo l’incornata di Giroud. Il francese ama Marsiglia e gode il doppio a stroncare Parigi saltando sopra l’ex interista Skriniar, che aveva gelato San Siro dopo 9 minuti. Una notte da ricordare, anche quella di Pioli che non sarà più on fire, ma si gioca questo incrocio da dentro o fuori faccia al vento e senza sbagliare una mossa. Il Milan è una macchina perfetta: da Maignan all’ultimo dei peones, tutti fanno la loro parte. Ora è terzo nel girone, ma in piena corsa per gli ottavi e deve battere, sempre a San Siro, il Borussia Dortmund il 28 novembre, per poi giocarsi la qualificazione a Newcastle.


Tuttosport sulla vittoria del Milan col PSG: una rinascita inaspettata, nel giro di un paio di giorni. Sabato sera il Milan usciva dal Meazza tra i fischi dopo il ko con l'Udinese, figlio di una prova inguardabile. Ieri sera la partita da mandare a memoria, quella in cui i rossoneri battono 2-1 il Paris Saint-Germain, una della grandissime d'Europa, trovando i primi gol in Champions League e riaprendo i giochi di una classifica in cui ora comanda il Dortmund con 7 punti (e prossimo ospite a Milano il 28 novembre, prima dell’ultima tappa a Newcastle). Una prova collettiva fatta di gioco e di singoli, con Loftus-Cheek straordinario e Leao finalmente incisivo, bravo a pareggiare il match prima della rete decisiva di Giroud. Un applauso doveroso a Pioli, che ha saputo lavorare tatticamente ma, soprattutto, psicologicamente con i suoi. Da #PioliOut a #PioliIn il passo è breve. E i rossoneri si ritrovano d'incanto, dopo quattro partite consecutive senza vittorie. «Abbiamo fatto quello che dovevamo - racconta Pioli a fine match -, soffrendo insieme e giocando con una grande anima. Serviva uno sforzo eccezionale, i ragazzi lo hanno fatto. Siamo stati squadra, siamo stati Milan. Ho cercato di ricordare loro che nel calcio si vive di momenti, con il Psg serviva grande determinazione. Leao? Questa gara deve insegnargli tanto, questo deve essere il suo standard: può essere un campione,ma dipende da lui.».

Il Milan ritorna all'antico. Un 4-2-3-1 alla Kessie, con Loftus-Cheek vertice alto. Molto larghi Leao e Pulisic, per limitare le scorribande in fascia altrui e dare respiro all'attacco. Luis Enrique replica con un 4-3-3 mobile, in cui Ugarte tampona, Vitinha costruisce e Zaire-Emery è dovunque. Come lo sono i tre là davanti, pressoché immarcabili in velocità, obbligando il Milan a raddoppi costanti. I ritmi sono forsennati da subito, tolgono il fiato anche a chi è seduto sugli spalti. Una non-novità per il Psg, una novità per il Milan, lontanissimo parente di quello molle esibitosi sabato. Nei primi 15' si contano otto tentativi, con tiri sballati (Loftus-Cheek in area), conclusioni centrali (Musah nella stessa zona), uscite decisive: Maignan su Mbappé imbeccato da Dembelé. Prima di questo intervento c'erano già stati due gol, con vantaggio del Psg su angolo: Marquinhos anticipa Tomori in acrobazia e Skriniar scappa a Loftus-Cheek per realizzare di testa sotto la sua vecchia curva dell'Inter. Bravo il Milan a non smarrirsi e a reagire immediatamente, nel segno di Leao. L'accelerazione dalla metà campo non ha freni, Marquinhos è alle spalle, ed è pronta la rovesciata in area, dopo la parata di Donnarumma sulla conclusione di Giroud, cui il portoghese aveva offerto il pallone. Nei minuti che seguono il ritmo cala: il risultato è una sola opportunità dal limite per Dembelé, che centra la traversa, mentre i rossoneri provano a sfruttare gli spazi, senza però inquadrare la porta di Donnarumma. Come accade invece a inizio ripresa, con l’azione che ribalta la serata. Theo indovina la traiettoria giusta dalla fascia per lo stacco sontuoso di Giroud ai danni di Skriniar. L’episodio indirizza lo svolgimento della partita, con il Psg costretto a inseguire e con praterie che si aprono invitanti per i rossoneri. Skriniar ferma con le cattive prima Loftus-Cheek (da cui nasce la punizione di Hernandez che Donnarumma manda in angolo), quindi Leao (guadagnandosi l’ammonizione). Fasi di gioco utili al Milan per tenere lontano un avversario cambiato negli uomini da Luis Enrique, ma meno dinamico rispetto al primo tempo. Mbappé ci prova sul primo palo, Maignan è attento. Rossoneri che difendono con una linea a cinque, dopo l’ingresso di Krunic, mentre l’altro sostituto Okafor costringe Donnarumma a una super parata con un rasoterra a giro. Il Psg ha poche idee, meno spazi e, quando li trova, zero fortuna: una incursione di Lee è respinta dal palo al 44’. Dopo è solo conto alla rovescia per il Meazza rossonero fino al liberatorio fischio finale, quello che apre a un’altra pagina della stagione.

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il Milan dei capolavori. Skrianr porta avanti il PSG, poi esce fuori il Diavolo. Rovesciata di Leao e decollo verticale di Giroud. Pioli esce in trionfo. Il MIlan è ancora vivo ed è riuscito a battere il PSG non cambiando la sua anima, quella offensiva e aggressiva nonostante le ultime sbandate. Pioli ha azzeccato tutte le mosse, piazzando Loftus sulla trequarti: travolti gli avversari.
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Si ma lui parla di big europea, per me ha ragione. È stata una notte da vecchio Milan, contro una squadra oggettivamente tra le big d’Europa, che schiera tra i tanti il giocatore più forte al mondo.

Comunque lo sappiamo che Pioli sa fronteggiare bene il 433 col regista basso, generalmente facciamo sempre belle partite contro le squadre che giocano così. Si merita i complimenti oggi perchè ieri ha vinto. Il problema è tutto il resto, ma adesso è giusto godersi questa grande vittoria.

Beh, magari è perchè per la prima volta abbiamo dei centrocampisti di livello europeo e un' ala destra degna di tale nome ( che Pulisic ha pure sbagliato parecchi palloni, ma è stata una spina nel fianco per il PSG per tutta la partita )
 
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Beh, magari è perchè per la prima volta abbiamo dei centrocampisti di livello europeo e un' ala destra degna di tale nome ( che Pulisic ha pure sbagliato parecchi palloni, ma è stata una spina nel fianco per il PSG per tutta la partita )
Pulisic ragazzi sa giocare a calcio, poche chiacchiere.
Non è integro e lo si sapeva, anche perchè se fosse integro sarebbe titolare in premier e non di certo al milan.

Ma non vedete quando ha palla tra i piedi e va indifferentemente a destra o sinistra toccando palla con 2 piedi?
E lo fa perfino giocando a destra sul piede forte, cosa che fanno in pochissimi.

A sinistra giocherebbe molto meglio.
 

shevchampions

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Beh, magari è perchè per la prima volta abbiamo dei centrocampisti di livello europeo e un' ala destra degna di tale nome ( che Pulisic ha pure sbagliato parecchi palloni, ma è stata una spina nel fianco per il PSG per tutta la partita )
Son d’accordo con te. In questi tre anni, dal nostro esordio in Champions dopo la banter era, abbiamo fatto passi da gigante. Ieri abbiamo fatto uno step ulteriore, battendo una big d’Europa. Vittoria che da tanta consapevolezza e che non può essere casuale.

Come in pochi diciamo dal giorno zero, questa squadra è forte, nei suoi titolari e primissime riserve.
 

Andris

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il mago Pioli !
e il finale con quell'aria da duro "avete parlato di Ibra per una settimana e io ho sbaragliato il Psg da solo eh..."
 

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CorSera: notte da Milan. Mbappè si inchina. Skriniar non spaventa i rossoneri Leao e Giroud ribaltano il Psg
e riaprono il discorso qualificazione Donnarumma fischi e grandi parate. Il Milan risorge. Tre giorni dopo il capitombolo infernale con l’Udinese, ingabbia Mbappé e stende il Psg. Se, come ha detto Pioli, i francesi dovevano essere un bivio, il Diavolo imbocca la strada giusta. La prima vittoria in Champions è un piccolo capolavoro, tattico, tecnico, di personalità. Una partita coraggiosa e bellissima. I rossoneri, nel momento della verità, tirano fuori tutto ciò di cui hanno bisogno: l’anima, la forza, il talento, la personalità. Vanno sotto subito e non si scoraggiano. Le stelle la ribaltano, prima la rovesciata di Leao, sempre dentro il gioco, tanto da mettere in ombra re Kylian e all’inizio del secondo tempo l’incornata di Giroud. Il francese ama Marsiglia e gode il doppio a stroncare Parigi saltando sopra l’ex interista Skriniar, che aveva gelato San Siro dopo 9 minuti. Una notte da ricordare, anche quella di Pioli che non sarà più on fire, ma si gioca questo incrocio da dentro o fuori faccia al vento e senza sbagliare una mossa. Il Milan è una macchina perfetta: da Maignan all’ultimo dei peones, tutti fanno la loro parte. Ora è terzo nel girone, ma in piena corsa per gli ottavi e deve battere, sempre a San Siro, il Borussia Dortmund il 28 novembre, per poi giocarsi la qualificazione a Newcastle.


Tuttosport sulla vittoria del Milan col PSG: una rinascita inaspettata, nel giro di un paio di giorni. Sabato sera il Milan usciva dal Meazza tra i fischi dopo il ko con l'Udinese, figlio di una prova inguardabile. Ieri sera la partita da mandare a memoria, quella in cui i rossoneri battono 2-1 il Paris Saint-Germain, una della grandissime d'Europa, trovando i primi gol in Champions League e riaprendo i giochi di una classifica in cui ora comanda il Dortmund con 7 punti (e prossimo ospite a Milano il 28 novembre, prima dell’ultima tappa a Newcastle). Una prova collettiva fatta di gioco e di singoli, con Loftus-Cheek straordinario e Leao finalmente incisivo, bravo a pareggiare il match prima della rete decisiva di Giroud. Un applauso doveroso a Pioli, che ha saputo lavorare tatticamente ma, soprattutto, psicologicamente con i suoi. Da #PioliOut a #PioliIn il passo è breve. E i rossoneri si ritrovano d'incanto, dopo quattro partite consecutive senza vittorie. «Abbiamo fatto quello che dovevamo - racconta Pioli a fine match -, soffrendo insieme e giocando con una grande anima. Serviva uno sforzo eccezionale, i ragazzi lo hanno fatto. Siamo stati squadra, siamo stati Milan. Ho cercato di ricordare loro che nel calcio si vive di momenti, con il Psg serviva grande determinazione. Leao? Questa gara deve insegnargli tanto, questo deve essere il suo standard: può essere un campione,ma dipende da lui.».

Il Milan ritorna all'antico. Un 4-2-3-1 alla Kessie, con Loftus-Cheek vertice alto. Molto larghi Leao e Pulisic, per limitare le scorribande in fascia altrui e dare respiro all'attacco. Luis Enrique replica con un 4-3-3 mobile, in cui Ugarte tampona, Vitinha costruisce e Zaire-Emery è dovunque. Come lo sono i tre là davanti, pressoché immarcabili in velocità, obbligando il Milan a raddoppi costanti. I ritmi sono forsennati da subito, tolgono il fiato anche a chi è seduto sugli spalti. Una non-novità per il Psg, una novità per il Milan, lontanissimo parente di quello molle esibitosi sabato. Nei primi 15' si contano otto tentativi, con tiri sballati (Loftus-Cheek in area), conclusioni centrali (Musah nella stessa zona), uscite decisive: Maignan su Mbappé imbeccato da Dembelé. Prima di questo intervento c'erano già stati due gol, con vantaggio del Psg su angolo: Marquinhos anticipa Tomori in acrobazia e Skriniar scappa a Loftus-Cheek per realizzare di testa sotto la sua vecchia curva dell'Inter. Bravo il Milan a non smarrirsi e a reagire immediatamente, nel segno di Leao. L'accelerazione dalla metà campo non ha freni, Marquinhos è alle spalle, ed è pronta la rovesciata in area, dopo la parata di Donnarumma sulla conclusione di Giroud, cui il portoghese aveva offerto il pallone. Nei minuti che seguono il ritmo cala: il risultato è una sola opportunità dal limite per Dembelé, che centra la traversa, mentre i rossoneri provano a sfruttare gli spazi, senza però inquadrare la porta di Donnarumma. Come accade invece a inizio ripresa, con l’azione che ribalta la serata. Theo indovina la traiettoria giusta dalla fascia per lo stacco sontuoso di Giroud ai danni di Skriniar. L’episodio indirizza lo svolgimento della partita, con il Psg costretto a inseguire e con praterie che si aprono invitanti per i rossoneri. Skriniar ferma con le cattive prima Loftus-Cheek (da cui nasce la punizione di Hernandez che Donnarumma manda in angolo), quindi Leao (guadagnandosi l’ammonizione). Fasi di gioco utili al Milan per tenere lontano un avversario cambiato negli uomini da Luis Enrique, ma meno dinamico rispetto al primo tempo. Mbappé ci prova sul primo palo, Maignan è attento. Rossoneri che difendono con una linea a cinque, dopo l’ingresso di Krunic, mentre l’altro sostituto Okafor costringe Donnarumma a una super parata con un rasoterra a giro. Il Psg ha poche idee, meno spazi e, quando li trova, zero fortuna: una incursione di Lee è respinta dal palo al 44’. Dopo è solo conto alla rovescia per il Meazza rossonero fino al liberatorio fischio finale, quello che apre a un’altra pagina della stagione.

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il Milan dei capolavori. Skrianr porta avanti il PSG, poi esce fuori il Diavolo. Rovesciata di Leao e decollo verticale di Giroud. Pioli esce in trionfo. Il MIlan è ancora vivo ed è riuscito a battere il PSG non cambiando la sua anima, quella offensiva e aggressiva nonostante le ultime sbandate. Pioli ha azzeccato tutte le mosse, piazzando Loftus sulla trequarti: travolti gli avversari.
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GDS: Milan, notte da sogno. I rossoneri rinascono con Leao e Giroud. Mbappè annullato. Gara a ritmo altissimo, Pioli dà scacco matto a Luis Enrique a centrocampo. Pazzesco gol del portoghese in rovesciata, il francese brucia Skriniar sul secondo gol. Si è visto il miglior Milan della stagione nella partita più delicata: tutta un’altra squadra rispetto a quella di Parigi. I francesi? Troppo presuntuosi . Ora il Milan ha il destino in pugno: con due vittorie sarebbe sicuro degli ottavi, ma basterebbe anche battere il Borussia alla prossima, se il Psg fa 6 punti. Si vedrà, per ora celebriamo questa impresa. Pioli, fischiato sabato, discusso da settimane, con il ronzio di Ibra nelle orecchie, con la sua canzoncina “on fire” tolta dalla playlist di San Siro, ha risposto azzeccando tutto: modulo (4-2-3-1) e uomini. Mostruosa la prestazione di Loftus- Cheeck, fantasiosa la regia di Reijnders, mai così gattusiano Musah. Poteva vincere solo ottenendo il massimo da ogni individualità. Lo ha fatto, vedi l’ottimo Calabria, mai prigioniero di Mbappè. E poi naturalmente Le-ao, il migliore. Pioli gli chiede da tempo di salire l’ultimo scalino: essere decisivo con continuità, aiutare la squadra anche senza palla. Ieri lo ha fatto. Il Psg è caduto sotto i colpi dei suoi strappi. Ha segnato il primo gol, ha costruito tantissimo, ma ci sono due fotogrammi da evidenziare. Nell’azione del gol di Giroud, c’è stato un cross da destra. Nella stessa occasione a Parigi, era in ritardo di dieci metri. Qui ha aggredito il palo come gli chiede Pioli. Secondo fotogramma: Rafa, con un recupero difensivo, ha messo in angolo in scivolata. Pioli si sarà commosso. Se Leao sarà sempre questo, nei prossimi anni contenderà la scena ai Bellingham e agli Mbappè. Kylian ieri non ha brillato. Come tutto il Psg, calato a Milano sicuro di staccare il pass per gli ottavi. Supponenti. Ai francesi capita spesso.

CorSera: notte da Milan. Mbappè si inchina. Skriniar non spaventa i rossoneri Leao e Giroud ribaltano il Psg
e riaprono il discorso qualificazione Donnarumma fischi e grandi parate. Il Milan risorge. Tre giorni dopo il capitombolo infernale con l’Udinese, ingabbia Mbappé e stende il Psg. Se, come ha detto Pioli, i francesi dovevano essere un bivio, il Diavolo imbocca la strada giusta. La prima vittoria in Champions è un piccolo capolavoro, tattico, tecnico, di personalità. Una partita coraggiosa e bellissima. I rossoneri, nel momento della verità, tirano fuori tutto ciò di cui hanno bisogno: l’anima, la forza, il talento, la personalità. Vanno sotto subito e non si scoraggiano. Le stelle la ribaltano, prima la rovesciata di Leao, sempre dentro il gioco, tanto da mettere in ombra re Kylian e all’inizio del secondo tempo l’incornata di Giroud. Il francese ama Marsiglia e gode il doppio a stroncare Parigi saltando sopra l’ex interista Skriniar, che aveva gelato San Siro dopo 9 minuti. Una notte da ricordare, anche quella di Pioli che non sarà più on fire, ma si gioca questo incrocio da dentro o fuori faccia al vento e senza sbagliare una mossa. Il Milan è una macchina perfetta: da Maignan all’ultimo dei peones, tutti fanno la loro parte. Ora è terzo nel girone, ma in piena corsa per gli ottavi e deve battere, sempre a San Siro, il Borussia Dortmund il 28 novembre, per poi giocarsi la qualificazione a Newcastle.


Tuttosport sulla vittoria del Milan col PSG: una rinascita inaspettata, nel giro di un paio di giorni. Sabato sera il Milan usciva dal Meazza tra i fischi dopo il ko con l'Udinese, figlio di una prova inguardabile. Ieri sera la partita da mandare a memoria, quella in cui i rossoneri battono 2-1 il Paris Saint-Germain, una della grandissime d'Europa, trovando i primi gol in Champions League e riaprendo i giochi di una classifica in cui ora comanda il Dortmund con 7 punti (e prossimo ospite a Milano il 28 novembre, prima dell’ultima tappa a Newcastle). Una prova collettiva fatta di gioco e di singoli, con Loftus-Cheek straordinario e Leao finalmente incisivo, bravo a pareggiare il match prima della rete decisiva di Giroud. Un applauso doveroso a Pioli, che ha saputo lavorare tatticamente ma, soprattutto, psicologicamente con i suoi. Da #PioliOut a #PioliIn il passo è breve. E i rossoneri si ritrovano d'incanto, dopo quattro partite consecutive senza vittorie. «Abbiamo fatto quello che dovevamo - racconta Pioli a fine match -, soffrendo insieme e giocando con una grande anima. Serviva uno sforzo eccezionale, i ragazzi lo hanno fatto. Siamo stati squadra, siamo stati Milan. Ho cercato di ricordare loro che nel calcio si vive di momenti, con il Psg serviva grande determinazione. Leao? Questa gara deve insegnargli tanto, questo deve essere il suo standard: può essere un campione,ma dipende da lui.».

Il Milan ritorna all'antico. Un 4-2-3-1 alla Kessie, con Loftus-Cheek vertice alto. Molto larghi Leao e Pulisic, per limitare le scorribande in fascia altrui e dare respiro all'attacco. Luis Enrique replica con un 4-3-3 mobile, in cui Ugarte tampona, Vitinha costruisce e Zaire-Emery è dovunque. Come lo sono i tre là davanti, pressoché immarcabili in velocità, obbligando il Milan a raddoppi costanti. I ritmi sono forsennati da subito, tolgono il fiato anche a chi è seduto sugli spalti. Una non-novità per il Psg, una novità per il Milan, lontanissimo parente di quello molle esibitosi sabato. Nei primi 15' si contano otto tentativi, con tiri sballati (Loftus-Cheek in area), conclusioni centrali (Musah nella stessa zona), uscite decisive: Maignan su Mbappé imbeccato da Dembelé. Prima di questo intervento c'erano già stati due gol, con vantaggio del Psg su angolo: Marquinhos anticipa Tomori in acrobazia e Skriniar scappa a Loftus-Cheek per realizzare di testa sotto la sua vecchia curva dell'Inter. Bravo il Milan a non smarrirsi e a reagire immediatamente, nel segno di Leao. L'accelerazione dalla metà campo non ha freni, Marquinhos è alle spalle, ed è pronta la rovesciata in area, dopo la parata di Donnarumma sulla conclusione di Giroud, cui il portoghese aveva offerto il pallone. Nei minuti che seguono il ritmo cala: il risultato è una sola opportunità dal limite per Dembelé, che centra la traversa, mentre i rossoneri provano a sfruttare gli spazi, senza però inquadrare la porta di Donnarumma. Come accade invece a inizio ripresa, con l’azione che ribalta la serata. Theo indovina la traiettoria giusta dalla fascia per lo stacco sontuoso di Giroud ai danni di Skriniar. L’episodio indirizza lo svolgimento della partita, con il Psg costretto a inseguire e con praterie che si aprono invitanti per i rossoneri. Skriniar ferma con le cattive prima Loftus-Cheek (da cui nasce la punizione di Hernandez che Donnarumma manda in angolo), quindi Leao (guadagnandosi l’ammonizione). Fasi di gioco utili al Milan per tenere lontano un avversario cambiato negli uomini da Luis Enrique, ma meno dinamico rispetto al primo tempo. Mbappé ci prova sul primo palo, Maignan è attento. Rossoneri che difendono con una linea a cinque, dopo l’ingresso di Krunic, mentre l’altro sostituto Okafor costringe Donnarumma a una super parata con un rasoterra a giro. Il Psg ha poche idee, meno spazi e, quando li trova, zero fortuna: una incursione di Lee è respinta dal palo al 44’. Dopo è solo conto alla rovescia per il Meazza rossonero fino al liberatorio fischio finale, quello che apre a un’altra pagina della stagione.

CorSport:
il Milan dei capolavori. Skrianr porta avanti il PSG, poi esce fuori il Diavolo. Rovesciata di Leao e decollo verticale di Giroud. Pioli esce in trionfo. Il MIlan è ancora vivo ed è riuscito a battere il PSG non cambiando la sua anima, quella offensiva e aggressiva nonostante le ultime sbandate. Pioli ha azzeccato tutte le mosse, piazzando Loftus sulla trequarti: travolti gli avversari.
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