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I quotidiani in edicola sulla vittoria del Milan contro il Napoli
GDS: Il Milan di Massimiliano Allegri ha battuto il Napoli campione d'Italia, interrompendo una serie di 16 risultati utili degli azzurri, e ha conquistato la vetta della classifica di Serie A (condivisa con Napoli e Roma). La vittoria è stata frutto di una prestazione di alta qualità in entrambe le fasi: Dominio Tattico (Primo Tempo): Il Milan ha dominato, portandosi meritatamente sul 2-0 e mostrando sia qualità di gioco che di ripartenza. Qualità di Cuore (Finale): Dopo che Estupiñán (Napoli) ha riaperto la partita a inizio ripresa (rigore e successiva espulsione), il Milan, in inferiorità numerica, ha "difeso la vittoria con i denti". Christian Pulisic: Il migliore in campo con un gol e un assist. È il giocatore più incisivo in Italia per partecipazione a reti (46 gol da quando è in Serie A). Luka Modric: Ha diretto il gioco con "bacchetta" (regia) e "randello" (interdizione e agonismo) nel finale. Rafael Leão: È tornato in campo ed è atteso come un futuro trascinatore della squadra. Il Napoli subisce la sconfitta dopo 217 giorni (l'ultima il 23 febbraio 2025 contro il Como). L'uscita di Conte sul mercato ("non così importante") è interpretata come un tentativo di scuotere una squadra parsa "scarica o troppo sicura di sé" nel primo tempo. Il prossimo test contro la Roma spiegherà ancora meglio le ambizioni di questo MIlan.
Tuttosport: Il Milan ha sconfitto il Napoli per 2-1, raggiungendo la vetta della classifica di Serie A (con Napoli e Roma). La vittoria di Massimiliano Allegri su Antonio Conte ha il sapore di una candidatura Scudetto, rafforzata dal vantaggio di non avere impegni europei. La partita è stata condizionata dalle scelte di formazione dettate dall'emergenza difensiva del Napoli. Allegri ha confermato il blocco che ha vinto a Udine (con l'unico rientro di Maignan), mentre Conte ha dovuto cambiare cinque uomini rispetto alla gara col Pisa a causa delle assenze di Buongiorno, Rrahmani, Spinazzola e Olivera. In particolare, Conte ha schierato a sinistra l'esordiente Gutiérrez e al centro l'altro esordiente Marianucci, preferito a Beukema per non escluderlo dalla lista Champions (visto l'imminente match contro lo Sporting). Il Milan ha sfruttato immediatamente la fragilità difensiva del Napoli: Nonostante l'inferiorità numerica per oltre mezz'ora, il Milan ha mostrato la sua concretezza allegriana, mantenendo le distanze e cercando anche qualche ripartenza con il rientrante Leao. Nonostante il dominio del Napoli, le occasioni create sono state solo due: un tiro ritardato e murato di Elmas e un tiro di Neres scheggiato dall'incrocio dei pali, anche grazie a una deviazione di Modric nel lungo recupero. La partita si è chiusa con la gioia rossonera per una vittoria di qualità di gioco e resilienza.
CorSport: Il Milan ha battuto il Napoli campione d'Italia per 2-1 in una partita che ha certificato la sua candidatura Scudetto, portando i rossoneri in testa alla classifica (insieme a Napoli e Roma) con quattro vittorie consecutive. La vittoria è la seconda in carriera di Allegri su Conte, dopo quasi dodici anni. Il Milan è stato cinico e spietato nel primo tempo, sfruttando due delle poche occasioni create. Il vantaggio è arrivato al 3° minuto, quando Christian Pulisic ha superato il debuttante Marianucci e ha servito l'assist per il gol di Alexis Saelemaekers. Il raddoppio è arrivato al 31° minuto con Pulisic stesso, che ha finalizzato una manovra fluida partita dal recupero palla al limite, con l'incursione di Pavlovic e l'assist di Fofana. Il Napoli, condizionato dalle assenze difensive (Buongiorno, Rrahmani, Spinazzola, Olivera), ha pagato caramente la scelta di Conte di schierare due debuttanti, Marianucci e Gutiérrez, per preservare Beukema in vista della Champions. Il pressing alto collettivo del Napoli è fallito, permettendo al Milan di trovare un'autostrada in contropiede. La partita ha avuto una svolta al 12° minuto della ripresa, quando Pervis Estupiñán è stato espulso per fallo in chiara occasione da gol su Di Lorenzo, ma la "frittatona" è stata parzialmente rimediata dal rigore assegnato al Napoli e trasformato con freddezza da Kevin De Bruyne al 15° minuto. Nonostante l'inferiorità numerica per oltre mezz'ora, il Milan ha dimostrato una straordinaria resilienza e lucidità in puro "spirito allegriano", difendendosi con un blocco compatto (5-3-2/5-4-1) e concedendo pochissimo. Il Napoli ha dominato nelle statistiche (63.6% di possesso, 19 tiri a 6, 7 angoli a 1) e ha tentato l'assalto con le sostituzioni di Conte, ma il suo forcing è risultato inefficace; un tiro di Neres ha colpito un palo nel recupero. Allegri ha potuto contare sull'estro di Modric (che corre e dipinge calcio a 40 anni), la solidità di Rabiot e l'imprendibilità di Pulisic (MVP con gol e assist). Il Napoli esce ridimensionato dagli errori individuali iniziali e dalla performance al di sotto delle aspettative dei suoi "Fab Four" (De Bruyne nervoso, Anguissa impreciso, Hojlund spento), ma la sua reazione nella ripresa ha mostrato personalità. La sconfitta interrompe la striscia di 16 risultati utili del Napoli ed evidenzia il vantaggio che il Milan potrà sfruttare nel lungo periodo, giocando solo una volta a settimana senza impegni europei.
CorSera: Il Milan ha conquistato la sua quinta vittoria consecutiva (quarta in campionato) battendo il Napoli per 2-1, e ha raggiunto la vetta della classifica insieme ai campioni d'Italia e alla Roma. La prestazione rossonera ha certificato la sua candidatura Scudetto, non solo per i risultati ma per la qualità, l'ardore e l'intensità mostrate. Due Volti del Milan: Il primo tempo è stato "perfetto", con un calcio "freddo ed elegante come un jazz" che ha annichilito un Napoli confuso, guidato da Christian Pulisic (autore di assist e gol). La ripresa è stata invece una "battaglia senza respiro" giocata in dieci uomini (dal 12° minuto per l'espulsione di Estupiñán), in cui il Milan ha dimostrato una "lucidità e resistenza" gladiatoria, portando a casa tre punti e un'autostima aggiuntiva. Protagonisti: Luka Modric è stato un "padreterno", la bussola che prima ha abbellito il gioco e poi lo ha governato durante la tempesta. Pulisic è stato un "iradiddio". Analisi Napoli: La sconfitta è la prima dopo sette mesi e 16 risultati utili. Il Napoli è apparso "ballerino in difesa e inconcludente in attacco". La scelta di Antonio Conte di non schierare Beukema, facendo esordire Marianucci (22 anni, zero minuti in stagione) al suo posto in una difesa già decimata dalle assenze (Buongiorno, Rrahmani, Spinazzola, Olivera), è stata una scelta che non ha pagato. Stelle in Affanno: Le stelle azzurre hanno steccato: Kevin De Bruyne (che ha segnato su rigore) non ha inciso come al City ed è apparso nervoso alla sostituzione; anche McTominay e Anguissa sono stati "pallide controfigure". Nonostante il 63.6% di possesso palla e i 19 tiri a 6, il Napoli non è riuscito a superare il muro rossonero, un segnale che il "fattore coppe" (giocare una volta a settimana) avvantaggerà Allegri. Situazione Classifica: La sconfitta del Napoli ha reso la testa della classifica "affollata all'improvviso", con otto squadre raccolte in tre punti. La Roma, in particolare, ha raggiunto la vetta con numeri sconosciuti per le statistiche delle precedenti gestioni di Gasperini (12 punti in 5 giornate).
In aggiornamento
GDS: Il Milan di Massimiliano Allegri ha battuto il Napoli campione d'Italia, interrompendo una serie di 16 risultati utili degli azzurri, e ha conquistato la vetta della classifica di Serie A (condivisa con Napoli e Roma). La vittoria è stata frutto di una prestazione di alta qualità in entrambe le fasi: Dominio Tattico (Primo Tempo): Il Milan ha dominato, portandosi meritatamente sul 2-0 e mostrando sia qualità di gioco che di ripartenza. Qualità di Cuore (Finale): Dopo che Estupiñán (Napoli) ha riaperto la partita a inizio ripresa (rigore e successiva espulsione), il Milan, in inferiorità numerica, ha "difeso la vittoria con i denti". Christian Pulisic: Il migliore in campo con un gol e un assist. È il giocatore più incisivo in Italia per partecipazione a reti (46 gol da quando è in Serie A). Luka Modric: Ha diretto il gioco con "bacchetta" (regia) e "randello" (interdizione e agonismo) nel finale. Rafael Leão: È tornato in campo ed è atteso come un futuro trascinatore della squadra. Il Napoli subisce la sconfitta dopo 217 giorni (l'ultima il 23 febbraio 2025 contro il Como). L'uscita di Conte sul mercato ("non così importante") è interpretata come un tentativo di scuotere una squadra parsa "scarica o troppo sicura di sé" nel primo tempo. Il prossimo test contro la Roma spiegherà ancora meglio le ambizioni di questo MIlan.
Tuttosport: Il Milan ha sconfitto il Napoli per 2-1, raggiungendo la vetta della classifica di Serie A (con Napoli e Roma). La vittoria di Massimiliano Allegri su Antonio Conte ha il sapore di una candidatura Scudetto, rafforzata dal vantaggio di non avere impegni europei. La partita è stata condizionata dalle scelte di formazione dettate dall'emergenza difensiva del Napoli. Allegri ha confermato il blocco che ha vinto a Udine (con l'unico rientro di Maignan), mentre Conte ha dovuto cambiare cinque uomini rispetto alla gara col Pisa a causa delle assenze di Buongiorno, Rrahmani, Spinazzola e Olivera. In particolare, Conte ha schierato a sinistra l'esordiente Gutiérrez e al centro l'altro esordiente Marianucci, preferito a Beukema per non escluderlo dalla lista Champions (visto l'imminente match contro lo Sporting). Il Milan ha sfruttato immediatamente la fragilità difensiva del Napoli: Nonostante l'inferiorità numerica per oltre mezz'ora, il Milan ha mostrato la sua concretezza allegriana, mantenendo le distanze e cercando anche qualche ripartenza con il rientrante Leao. Nonostante il dominio del Napoli, le occasioni create sono state solo due: un tiro ritardato e murato di Elmas e un tiro di Neres scheggiato dall'incrocio dei pali, anche grazie a una deviazione di Modric nel lungo recupero. La partita si è chiusa con la gioia rossonera per una vittoria di qualità di gioco e resilienza.
CorSport: Il Milan ha battuto il Napoli campione d'Italia per 2-1 in una partita che ha certificato la sua candidatura Scudetto, portando i rossoneri in testa alla classifica (insieme a Napoli e Roma) con quattro vittorie consecutive. La vittoria è la seconda in carriera di Allegri su Conte, dopo quasi dodici anni. Il Milan è stato cinico e spietato nel primo tempo, sfruttando due delle poche occasioni create. Il vantaggio è arrivato al 3° minuto, quando Christian Pulisic ha superato il debuttante Marianucci e ha servito l'assist per il gol di Alexis Saelemaekers. Il raddoppio è arrivato al 31° minuto con Pulisic stesso, che ha finalizzato una manovra fluida partita dal recupero palla al limite, con l'incursione di Pavlovic e l'assist di Fofana. Il Napoli, condizionato dalle assenze difensive (Buongiorno, Rrahmani, Spinazzola, Olivera), ha pagato caramente la scelta di Conte di schierare due debuttanti, Marianucci e Gutiérrez, per preservare Beukema in vista della Champions. Il pressing alto collettivo del Napoli è fallito, permettendo al Milan di trovare un'autostrada in contropiede. La partita ha avuto una svolta al 12° minuto della ripresa, quando Pervis Estupiñán è stato espulso per fallo in chiara occasione da gol su Di Lorenzo, ma la "frittatona" è stata parzialmente rimediata dal rigore assegnato al Napoli e trasformato con freddezza da Kevin De Bruyne al 15° minuto. Nonostante l'inferiorità numerica per oltre mezz'ora, il Milan ha dimostrato una straordinaria resilienza e lucidità in puro "spirito allegriano", difendendosi con un blocco compatto (5-3-2/5-4-1) e concedendo pochissimo. Il Napoli ha dominato nelle statistiche (63.6% di possesso, 19 tiri a 6, 7 angoli a 1) e ha tentato l'assalto con le sostituzioni di Conte, ma il suo forcing è risultato inefficace; un tiro di Neres ha colpito un palo nel recupero. Allegri ha potuto contare sull'estro di Modric (che corre e dipinge calcio a 40 anni), la solidità di Rabiot e l'imprendibilità di Pulisic (MVP con gol e assist). Il Napoli esce ridimensionato dagli errori individuali iniziali e dalla performance al di sotto delle aspettative dei suoi "Fab Four" (De Bruyne nervoso, Anguissa impreciso, Hojlund spento), ma la sua reazione nella ripresa ha mostrato personalità. La sconfitta interrompe la striscia di 16 risultati utili del Napoli ed evidenzia il vantaggio che il Milan potrà sfruttare nel lungo periodo, giocando solo una volta a settimana senza impegni europei.
CorSera: Il Milan ha conquistato la sua quinta vittoria consecutiva (quarta in campionato) battendo il Napoli per 2-1, e ha raggiunto la vetta della classifica insieme ai campioni d'Italia e alla Roma. La prestazione rossonera ha certificato la sua candidatura Scudetto, non solo per i risultati ma per la qualità, l'ardore e l'intensità mostrate. Due Volti del Milan: Il primo tempo è stato "perfetto", con un calcio "freddo ed elegante come un jazz" che ha annichilito un Napoli confuso, guidato da Christian Pulisic (autore di assist e gol). La ripresa è stata invece una "battaglia senza respiro" giocata in dieci uomini (dal 12° minuto per l'espulsione di Estupiñán), in cui il Milan ha dimostrato una "lucidità e resistenza" gladiatoria, portando a casa tre punti e un'autostima aggiuntiva. Protagonisti: Luka Modric è stato un "padreterno", la bussola che prima ha abbellito il gioco e poi lo ha governato durante la tempesta. Pulisic è stato un "iradiddio". Analisi Napoli: La sconfitta è la prima dopo sette mesi e 16 risultati utili. Il Napoli è apparso "ballerino in difesa e inconcludente in attacco". La scelta di Antonio Conte di non schierare Beukema, facendo esordire Marianucci (22 anni, zero minuti in stagione) al suo posto in una difesa già decimata dalle assenze (Buongiorno, Rrahmani, Spinazzola, Olivera), è stata una scelta che non ha pagato. Stelle in Affanno: Le stelle azzurre hanno steccato: Kevin De Bruyne (che ha segnato su rigore) non ha inciso come al City ed è apparso nervoso alla sostituzione; anche McTominay e Anguissa sono stati "pallide controfigure". Nonostante il 63.6% di possesso palla e i 19 tiri a 6, il Napoli non è riuscito a superare il muro rossonero, un segnale che il "fattore coppe" (giocare una volta a settimana) avvantaggerà Allegri. Situazione Classifica: La sconfitta del Napoli ha reso la testa della classifica "affollata all'improvviso", con otto squadre raccolte in tre punti. La Roma, in particolare, ha raggiunto la vetta con numeri sconosciuti per le statistiche delle precedenti gestioni di Gasperini (12 punti in 5 giornate).
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