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I quotidiani in edicola dopo il pareggio tra Sassuolo e Milan
GDS: un pari nel finale, con la forza della disperazione, sembra spesso un successo. Questo somiglia un po’ a una sconfitta, anche se in serata l’Inter restituisce il favore. Il Milan prende due gol in neanche dieci minuti dal Sassuolo, ha la forza di accorciare con una meraviglia di Leao, ne subisce un altro, sembra finito, ma nell’ultima mezzora spinge con cinque attaccanti e dall’1-3 conquista il 3-3 con Jovic e Okafor entrato da un niente. Il punto era un assist ideale per l’Inter: superando il Cagliari, Inzaghi avrebbe vinto lo scudetto semplicemente pareggiando nel derby. Il 2-2 segnato da Viola al Meazza ha lasciato tutto come prima, l’Inter deve vincere la stracittadina per essere sicura del titolo già lunedì prossimo. Il guaio vero è che, per non affondare, Pioli deve strappare dalla panchina un bel po’ di titolari lasciati tranquilli in vista della Roma in Europa. Il valore di questo pari lo valuteremo lunedì a San Siro. I segnali non sono entusiasmanti, ma tutte le volte che il Milan è finito all’angolo di recente, non poche, è arrivata la grande risposta. Neanche il Sassuolo può sventolare gli striscioni: vinceva, aveva il match in pugno, sa di avere tutto per salvarsi, cominciando da Laurienté, però la classifica resta drammatica e, sotto pressione, riemergono i limiti di una stagione da incubo. Fallimento riserve Di incubi sono popolati i pensieri di Pioli. Il suo destino è legato ai risultati: il secondo posto, a questo punto, non è un “risultato”. Una parte del tifo ha chiuso con lui, succede lo stesso ad Allegri nella Juve. L’Inter vincerà il meritatissimo scudetto, ma il fatto che possa cucirselo sulle maglie la sera della stracittadina cambia completamente prospettiva. In mezzo a questo caos c’è la volata per l’Europa League cominciata malissimo con la Roma. Pioli risparmia Calabria, Gabbia, Tomori, Reijnders, Bennacer, Giroud, Pulisic, ma la risposta delle seconde linee è negativa oltre ogni immaginazione. Se avesse schierato tutti i titolari, d’altra parte, gli avremmo rimproverato di stancarli per la coppa. Qualunque cosa avesse fatto, gli avrebbero tirato le pietre.
CorSera: tra la via Emilia e il West, il Diavolo si è smarrito. Nel momento peggiore. Il West è la terra selvaggia che i rossoneri dovranno attraversare nei prossimi incandescenti sette giorni: giovedì il ritorno a Roma dei quarti di Europa League dove dovrà provare a rimontare lo 0-1, lunedì il derby verità che dirà molto di questa stagione, per tutti, in un senso o nell’altro, con la possibilità per niente remota di assistere dal vivo alla conquista dello scudetto da parte dell’Inter. Una cosa è certa: dopo la sconfitta nell’euroderby, questo 3-3 in rimonta in casa del Sassuolo penultimo non era affatto il risultato che serviva per arrivare con la testa giusta al crocevia decisivo. Se il piano era vincere senza dannarsi l’anima, risparmiando qualche big, non ha funzionato. Il Milan delle 7 vittorie consecutive sembra aver lasciato di nuovo il posto alla versione precedente, quella dell’autunno caldo, che prendeva gol con una facilità disarmante. Due reti subite nei primi 10 minuti, dall’ex interista Pinamonti e Laurienté. La difesa continua a essere il tallone d’Achille: 37 gol in 32 partite sono un dato da medio bassa classifica, non da secondo posto, figuriamoci da scudetto. In estate, oltre a un centravanti forte, servirà e tutti i costi anche un difensore. Thiaw e Kjaer sono usciti zoppicando: il primo teme di essersi stirato il flessore, per il secondo sembra solo un crampo. Oggi se ne saprà di più. A salvare i rossoneri ci pensa ancora Okafor, col quinto gol da subentrato. Le difficoltà di Giroud iniziano a preoccupare. Anche ieri il francese ha sbagliato un gol facile, calciando alto a pochi metri da Consigli.
Tuttosport: il Milan si ferma al Mapei. Lo stadio del dolce ricordo dello scudetto di due anni fa, rischia di diventare amarissimo sul 3-1 per il Sassuolo e poi cambia sapore, ma nemmeno troppo, al 3-3 finale che arriva dopo un saliscendi di emozioni e di errori e che rappresenta lo specchio più veritiero di una partita condizionata anche dal gran caldo. Il risultato consegna un punto al Milan, sempre più a rischio di vedere l’Inter festeggiare lo scudetto nel derby, e al Sassuolo che aveva assaporato un successo determinante in chiave salvezza ma che, con il pareggio, si prende comunque un pieno di autostima in vista della volata finale per evitare la caduta tra i cadetti.
CorSport: il Milan arriva nel modo peggiore alla partita di ritorno contro la Roma in Europa League. Il pareggio per 3-3 a Reggio Emilia ha messo in risalto i soliti problemi difensivi della squadra di Pioli e un difetto nell’approccio alle partite. Un match in cui i rossoneri hanno sprecato molte energie perché costretti sempre a recuperare e questo potrà incidere sulla partita di giovedì. L’allenatore del Diavolo è partito con Leao e Hernandez dall’inizio mentre Maignan è rimasto a casa per un affaticamento muscolare. Mentre il Sassuolo ha spostato Viti nel ruolo di terzino sinistro per contrastare Chukwueze, e Thorstvedt in posizione più avanzata. Ancora una volta il Milan si mostra fragile mentalmente e approccia davvero male alla partita. Prima rete incassata alla prima azione manovrata del Sassuolo. La difesa rossonera si è fatta trovare più volte impreparata. A salvare rossoneri i rossoneri ci pensa ancora Okafor, al quinto gol segnato partendo dalla panchina.
In aggiornamento
GDS: un pari nel finale, con la forza della disperazione, sembra spesso un successo. Questo somiglia un po’ a una sconfitta, anche se in serata l’Inter restituisce il favore. Il Milan prende due gol in neanche dieci minuti dal Sassuolo, ha la forza di accorciare con una meraviglia di Leao, ne subisce un altro, sembra finito, ma nell’ultima mezzora spinge con cinque attaccanti e dall’1-3 conquista il 3-3 con Jovic e Okafor entrato da un niente. Il punto era un assist ideale per l’Inter: superando il Cagliari, Inzaghi avrebbe vinto lo scudetto semplicemente pareggiando nel derby. Il 2-2 segnato da Viola al Meazza ha lasciato tutto come prima, l’Inter deve vincere la stracittadina per essere sicura del titolo già lunedì prossimo. Il guaio vero è che, per non affondare, Pioli deve strappare dalla panchina un bel po’ di titolari lasciati tranquilli in vista della Roma in Europa. Il valore di questo pari lo valuteremo lunedì a San Siro. I segnali non sono entusiasmanti, ma tutte le volte che il Milan è finito all’angolo di recente, non poche, è arrivata la grande risposta. Neanche il Sassuolo può sventolare gli striscioni: vinceva, aveva il match in pugno, sa di avere tutto per salvarsi, cominciando da Laurienté, però la classifica resta drammatica e, sotto pressione, riemergono i limiti di una stagione da incubo. Fallimento riserve Di incubi sono popolati i pensieri di Pioli. Il suo destino è legato ai risultati: il secondo posto, a questo punto, non è un “risultato”. Una parte del tifo ha chiuso con lui, succede lo stesso ad Allegri nella Juve. L’Inter vincerà il meritatissimo scudetto, ma il fatto che possa cucirselo sulle maglie la sera della stracittadina cambia completamente prospettiva. In mezzo a questo caos c’è la volata per l’Europa League cominciata malissimo con la Roma. Pioli risparmia Calabria, Gabbia, Tomori, Reijnders, Bennacer, Giroud, Pulisic, ma la risposta delle seconde linee è negativa oltre ogni immaginazione. Se avesse schierato tutti i titolari, d’altra parte, gli avremmo rimproverato di stancarli per la coppa. Qualunque cosa avesse fatto, gli avrebbero tirato le pietre.
CorSera: tra la via Emilia e il West, il Diavolo si è smarrito. Nel momento peggiore. Il West è la terra selvaggia che i rossoneri dovranno attraversare nei prossimi incandescenti sette giorni: giovedì il ritorno a Roma dei quarti di Europa League dove dovrà provare a rimontare lo 0-1, lunedì il derby verità che dirà molto di questa stagione, per tutti, in un senso o nell’altro, con la possibilità per niente remota di assistere dal vivo alla conquista dello scudetto da parte dell’Inter. Una cosa è certa: dopo la sconfitta nell’euroderby, questo 3-3 in rimonta in casa del Sassuolo penultimo non era affatto il risultato che serviva per arrivare con la testa giusta al crocevia decisivo. Se il piano era vincere senza dannarsi l’anima, risparmiando qualche big, non ha funzionato. Il Milan delle 7 vittorie consecutive sembra aver lasciato di nuovo il posto alla versione precedente, quella dell’autunno caldo, che prendeva gol con una facilità disarmante. Due reti subite nei primi 10 minuti, dall’ex interista Pinamonti e Laurienté. La difesa continua a essere il tallone d’Achille: 37 gol in 32 partite sono un dato da medio bassa classifica, non da secondo posto, figuriamoci da scudetto. In estate, oltre a un centravanti forte, servirà e tutti i costi anche un difensore. Thiaw e Kjaer sono usciti zoppicando: il primo teme di essersi stirato il flessore, per il secondo sembra solo un crampo. Oggi se ne saprà di più. A salvare i rossoneri ci pensa ancora Okafor, col quinto gol da subentrato. Le difficoltà di Giroud iniziano a preoccupare. Anche ieri il francese ha sbagliato un gol facile, calciando alto a pochi metri da Consigli.
Tuttosport: il Milan si ferma al Mapei. Lo stadio del dolce ricordo dello scudetto di due anni fa, rischia di diventare amarissimo sul 3-1 per il Sassuolo e poi cambia sapore, ma nemmeno troppo, al 3-3 finale che arriva dopo un saliscendi di emozioni e di errori e che rappresenta lo specchio più veritiero di una partita condizionata anche dal gran caldo. Il risultato consegna un punto al Milan, sempre più a rischio di vedere l’Inter festeggiare lo scudetto nel derby, e al Sassuolo che aveva assaporato un successo determinante in chiave salvezza ma che, con il pareggio, si prende comunque un pieno di autostima in vista della volata finale per evitare la caduta tra i cadetti.
CorSport: il Milan arriva nel modo peggiore alla partita di ritorno contro la Roma in Europa League. Il pareggio per 3-3 a Reggio Emilia ha messo in risalto i soliti problemi difensivi della squadra di Pioli e un difetto nell’approccio alle partite. Un match in cui i rossoneri hanno sprecato molte energie perché costretti sempre a recuperare e questo potrà incidere sulla partita di giovedì. L’allenatore del Diavolo è partito con Leao e Hernandez dall’inizio mentre Maignan è rimasto a casa per un affaticamento muscolare. Mentre il Sassuolo ha spostato Viti nel ruolo di terzino sinistro per contrastare Chukwueze, e Thorstvedt in posizione più avanzata. Ancora una volta il Milan si mostra fragile mentalmente e approccia davvero male alla partita. Prima rete incassata alla prima azione manovrata del Sassuolo. La difesa rossonera si è fatta trovare più volte impreparata. A salvare rossoneri i rossoneri ci pensa ancora Okafor, al quinto gol segnato partendo dalla panchina.
In aggiornamento
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