guarda, ogni biopic ha delle scene inventate, pure quello su charlie parker di clint eastwood, che è fatto benissimo.e se lo vuoi chiamare biopic, va bene, fai pure, ma è molto di più. non è un solo un film sul mito dei doors, è un film sul concetto di mitologema nella modernità, ossia sulla costruzione del mito. inoltre è un film che mette bene in chiaro come la musica dei doors sia davvero sciamanica, e che l'aggettivo sciamanico associato ai doors non è affatto un luogo comune, anche se si è abusato. ed era sciamanica perchè era ed è una musica junghiana, in cui ogni elemento sonoro, voce compresa, non rimangono in superfice ma ti scavano nell'animo: l'urlo di the end, per esempio. mentre la musica dei velvet underground, altro gruppo che adoro, è una musica valutabile solo per l'aspetto musicale. val è la copia sputata di jim, poi che accentui determinate pose è normalissimo, è un film, e c'è un messaggio da far passare. gli altri aspetti della personalità di jim non sono esposti, ma si vedono eccome in controluce, a partire dalla scena iniziale dell'incidente della famiglia indiana. il rapporto tormentato con pam, al di là delle esagerazioni, che ripeto sono funzionali al concetto di cinema, è reso abbastanza bene, tradimenti compresi, che c'erano da entrambe le parti. ma ripeto, de gustibus, e capisco che anche ai fan possa non piacere. solo una cosa: posso chiederti l'età? questo direbbe molto. Io ho 47 anni, l'ho visto negli anni novanta quando uscì, e ti posso dire che al di là della critica, al pubblico piacque moltissimo.