È morto Pippo Baudo.

Giofa

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Ti capisco: è una cosa che, in alcune circostanze, mi toglie il sonno. Ti sentì veramente impotente davanti allo scorrere del tempo: qualche ora fa, pensavo a quanto ci manchi un difensore centrale degno di questo nome e la mia mente è finita per andare su Nesta. Quando ho realizzato che sono trascorsi 23 anni da quando comprammo Nesta, ho avuto i brividi.
Aggiungo che noto questa cosa anche con le carriere dei giocatori: una volta quelli del mio anno erano considerati giovani, poi nel pieno della carriera, oggi il 99% ha smesso, i pochissimi rimasti dei derelitti.
Allo stesso modo le dipartite dei vip, ora iniziano quelli quasi coetanei dei miei genitori, quando inizieranno a salutarci i Bonolis e gli Scotti, diciamo la seconda generazione di "mostri sacri", la paura della fine sarà molto maggiore
 

fabri47

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Aggiungo che noto questa cosa anche con le carriere dei giocatori: una volta quelli del mio anno erano considerati giovani, poi nel pieno della carriera, oggi il 99% ha smesso, i pochissimi rimasti dei derelitti.
Allo stesso modo le dipartite dei vip, ora iniziano quelli quasi coetanei dei miei genitori, quando inizieranno a salutarci i Bonolis e gli Scotti, diciamo la seconda generazione di "mostri sacri", la paura della fine sarà molto maggiore
Di questa generazione di "big" già il buon Frizzi se n'è andato. Giusto per far capire, come dici tu, che non sono più giovanissimi.
 
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Aggiungo che noto questa cosa anche con le carriere dei giocatori: una volta quelli del mio anno erano considerati giovani, poi nel pieno della carriera, oggi il 99% ha smesso, i pochissimi rimasti dei derelitti.
Allo stesso modo le dipartite dei vip, ora iniziano quelli quasi coetanei dei miei genitori, quando inizieranno a salutarci i Bonolis e gli Scotti, diciamo la seconda generazione di "mostri sacri", la paura della fine sarà molto maggiore
Credo che sia un sentimento che, più o meno nel profondo, ci accomuni un po’ tutti. Penso anche ad alcuni grandi del passato come Orazio, Petrarca, Lorenzo de’ Medici o Foscolo: ho sempre percepito lo scorrere del tempo come una sorta di dolcezza struggente che, in alcuni casi, si fa più forte e mi fa scendere qualche lacrima. Avendo a che fare, su base pressoché quotidiana, con testi greci, latini e italiani, è un tema che affronto spesso.
A proposito di calciatori, ce ne sono tre in particolare che mi fanno pensare a quest’aspetto del “tempus edax rerum”: Alessandro Nesta, Kakà e Francesco Totti. Non so neanche io il perché, ma mi capita spessissimo quando li vendo, sento loro interviste o, semplicemente, penso a loro.
Quanto ai conduttori, ce n’è stato solo uno la cui morte mi ha profondamente toccato: Raimondo Vianello. Tra i grandissimi dello spettacolo italiano, invece, Paolo Villaggio.

Un riconoscimento anche a Baudo, che ha davvero segnato un’epoca: “requiescas in pace”.
 
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