Il giorno in cui l'ha uccisa, la povera Giulia era comunque al centro commerciale a comprare le scarpe col suo aguzzino. Non era proprio il comportamento di una persona che fa di tutto per liberarsi da un eventuale stalker.
Con questo non voglio dire che Turetta non era o non sarebbe potuto diventare uno stalker, però se appunto lo stalking è un reato, ci devono, secondo me, essere delle condizioni ben precise per individuarlo. Non bastano dei messaggi su whatsup, altrimenti si rischierebbe che un fidanzato/a geloso/a su due venga condannato per stalking.
Se tu eventuale vittima di stalking dai retta e corda al tuo eventuale stalker, diventa difficile individuare l'eventuale reato. E non voglio farne una colpa alla povera vittima, però secondo me, lo stalking è quando tu vittima dimostri chiaramente ed indiscutibilmente la tua volontà di non voler a che fare con una certa persona in tutto e per tutto e questa invece viola ripetutamente la tua privacy, la tua vita quotidiana.
Di sicuro, dispiace dirlo, ma se i familiari di vittima e assassino erano a conoscenza della situazione di questo rapporto umano malato tra i due, qualche colpa almeno a livello morale ce l'hanno.
Inutile parlare ora del patriarcato, dello stalking, ecc come se fosse tutto evidente e all'ordine del giorno nella società odierna, però quando tua figlia/sorella o tuo figlio/fratello era coinvolto in una situazione tale, tu sei rimasto con le mani in mano lasciando che se la risolvessero tra loro due.
Se la società se ne frega di queste cose, i familiari sono stati i primi a fregarsene. Questo è un dato di fatto.