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Ai tempi fu un campione di precocità, per il semplice motivo che a 16 anni era già fisicamente e atleticamente formato come un professionista, aveva ottimi riflessi ed era spensierato (o, meglio, svampito) più che altro perché non si rendeva effettivamente conto di ciò che stava vivendo.Come riportato dai quotidiani in edicola, ora Donnarumma è a serio rischio, in nazionale. Domani contro l'Ucraina partita da dentro o fuori in uno stadio pronto a fischiare l'ex rossonero. Vicario e Meret scalpitano.
La GDS attacca: Gigio, il numero 1 della nazionale non è un vitalizio. Dopo un altro errore, su Donnarumma ci sono nuovi dubbi. La sua crescita pare si sia fermata. Non può più essere intoccabile.
Nel tempo - complici la poca cultura (sportiva e non), la famiglia e l'entourage non all'altezza della situazione - non è migliorato, si è anzi rivelato per ciò che era destinato ad essere. Già il primo rinnovo strappato con le minacce è stato il primo campanello rivelatore.
Per questi motivi, quando è andato via non mi sono mangiato le mani, ero anzi tranquillissimo perché, oltretutto, sapevo che Maignan non lo avrebbe fatto rimpiangere.
Riguardo al tema riferito alla Nazionale: non me ne può fregare di meno, Donnarumma è solo un "problema" accessorio. Così come le discussioni su Mancini, Spalletti e chi prima di loro hanno poco senso e rilevanza.
Il problema del calcio italiano è a monte, ai vertici, le dirigenze incapaci e truffaldine che han bisogno di essere sostituite per passare poi a riforme e una struttura dei campionati diversa... se il problema non verrà risolto sarà sempre un 'tirare a campare'.
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