Donadoni:"I colpi delle altre fanno male. Milan, è dura".

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Roberto Donadoni alla GDS in edicola:

Il calcio di quella seconda metà degli anni ‘80 non c’è più. Però la Juve compra Vlahovic, l’Inter Gosens... E il Milan?
"Stare al palo e vedere giocatori del calibro di Vlahovic finire altrove può dare fastidio, però il tifoso rossonero deve prendere atto che il club va per la sua strada. Una strada che ti ha riportato in Champions dopo anni e ti vede oggi al secondo posto".

Vero, ma una Juve rinforzata non mette a rischio il piano per tornare in Champions?
"Di sicuro aumenta la competitività. Ma non dimentichiamo che è la Juve a dover inseguire chi sta davanti e non viceversa".

Però il Milan ha perso un titolare come Kjaer e non l’ha ancora sostituito.
"Un duro colpo, ma il mercato non è finito e per me qualche spi- raglio per un’occasione last minute c’è. Sono sicuro che la società ci stia ancora lavorando. Il Milan sinora ha sopperito bene con Romagnoli, Gabbia e Kalulu. Se poi pretendiamo come lo scorso anno un acquisto alla Tomori, che per me è l’unico centrale di li- vello superiore in rosa, allora le cose sono più complicate. Chi ha un giocatore del genere difficilmente lo vende a gennaio. È già capitato una volta...».

In estate il Milan rischia fortemente di perdere a zero sia Kessie che Romagnoli. Dopo Donnarumma e Calhanoglu... Non è un po’ troppo?
"La società si è comportata in modo coerente, ma per un accordo bisogna essere in due. Chiaro che non monetizzare con una cessione quattro profili del gene- re sarebbe un vero peccato a livello di cassa. Mentre sul piano tecnico, non si può negare che il Milan abbia, per esempio, sostituito Gigio alla grande con Maignan e sia nella stessa posizione di classifica dello scorso anno".


Addirittura era partito meglio del 2020-21. Poi però c’è stato un calo: a cosa è dovuto?

"Le tante assenze hanno pesato e qualche passo falso è stato fatto, ma alla fine Milan e Napoli hanno tenuto lo stesso ritmo. È stata piuttosto l’Inter ad accelerare ne- gli ultimi due mesi e non è una sorpresa, essendo la squadra più attrezzata per vincere il campionato"

Non è il caso di pensare già al dopo Ibra? È arrivato Lazetic, ma ha solo 18 anni...

"Credo che il Milan ci stia ragionando. Ibra quando sta bene fa ancora la differenza, ma ha quasi 41 anni e per quanto sia un highlander, la carta d’identità non fa sconti a nessuno. Gli infortuni sono la naturale conseguenza".

C’è qualcuno di questo Milan che avrebbe giocato nel suo?

"Difficile dirlo e mi permetta, nemmeno giusto domandarselo. Il Milan è una squadra molto giovane, formata da elementi di qualità che sono in crescita, ma che necessitano ancora di tempo per arrivare al loro top. Come Tonali, Bennacer e Leao".

Si riparte subito col derby contro l’Inter, quanto sarà importante per il Milan?

"Tanto e non solo per la classifica. Vincere con la squadra più forte del campionato aumententebbe l’autostima. Viceversa, perdere costringerebbe i rossoneri a guardarsi alle spalle con un po’ di ansia".

Donadoni, ma il Milan ci arriva nelle prime quattro?

"Penso che sarà una lotta serrata con Napoli, Atalanta e Juve sino alle ultime giornate. Ma sì, sono ottimista: il Milan tornerà di nuovo in Champions".
 

kipstar

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Caro Roberto i colpi degli altri fanno male non tanto perché sono costosi o perché sono dei giocatori forti che possono aiutare a migliorare la propria squadra (sulla carta) ma perchè ne avremmo bisogno anche noi in tempi più rapidi e non più lentamente dei competitor storici come sta accadendo.
 
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Il Milan arriva tranquillamente nelle prime 4.
La più grande colpa è la paralisi sul mercato.
Gli altri agiscono bene e a 18 mesi dalla scadenza portano a casa 100 milioni.
Noi perdiamo a zero Donnarumma Calha Kessie e altri e li difendiamo anche a parole…
Dirigenza da cacciare a pedate per me.
Se non sai fai il lavoro va a fare altro!
 

diavolo

شراء ميل
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Roberto Donadoni alla GDS in edicola:

Il calcio di quella seconda metà degli anni ‘80 non c’è più. Però la Juve compra Vlahovic, l’Inter Gosens... E il Milan?
"Stare al palo e vedere giocatori del calibro di Vlahovic finire altrove può dare fastidio, però il tifoso rossonero deve prendere atto che il club va per la sua strada. Una strada che ti ha riportato in Champions dopo anni e ti vede oggi al secondo posto".

Vero, ma una Juve rinforzata non mette a rischio il piano per tornare in Champions?
"Di sicuro aumenta la competitività. Ma non dimentichiamo che è la Juve a dover inseguire chi sta davanti e non viceversa".

Però il Milan ha perso un titolare come Kjaer e non l’ha ancora sostituito.
"Un duro colpo, ma il mercato non è finito e per me qualche spi- raglio per un’occasione last minute c’è. Sono sicuro che la società ci stia ancora lavorando. Il Milan sinora ha sopperito bene con Romagnoli, Gabbia e Kalulu. Se poi pretendiamo come lo scorso anno un acquisto alla Tomori, che per me è l’unico centrale di li- vello superiore in rosa, allora le cose sono più complicate. Chi ha un giocatore del genere difficilmente lo vende a gennaio. È già capitato una volta...».

In estate il Milan rischia fortemente di perdere a zero sia Kessie che Romagnoli. Dopo Donnarumma e Calhanoglu... Non è un po’ troppo?
"La società si è comportata in modo coerente, ma per un accordo bisogna essere in due. Chiaro che non monetizzare con una cessione quattro profili del gene- re sarebbe un vero peccato a livello di cassa. Mentre sul piano tecnico, non si può negare che il Milan abbia, per esempio, sostituito Gigio alla grande con Maignan e sia nella stessa posizione di classifica dello scorso anno".


Addirittura era partito meglio del 2020-21. Poi però c’è stato un calo: a cosa è dovuto?

"Le tante assenze hanno pesato e qualche passo falso è stato fatto, ma alla fine Milan e Napoli hanno tenuto lo stesso ritmo. È stata piuttosto l’Inter ad accelerare ne- gli ultimi due mesi e non è una sorpresa, essendo la squadra più attrezzata per vincere il campionato"

Non è il caso di pensare già al dopo Ibra? È arrivato Lazetic, ma ha solo 18 anni...

"Credo che il Milan ci stia ragionando. Ibra quando sta bene fa ancora la differenza, ma ha quasi 41 anni e per quanto sia un highlander, la carta d’identità non fa sconti a nessuno. Gli infortuni sono la naturale conseguenza".

C’è qualcuno di questo Milan che avrebbe giocato nel suo?

"Difficile dirlo e mi permetta, nemmeno giusto domandarselo. Il Milan è una squadra molto giovane, formata da elementi di qualità che sono in crescita, ma che necessitano ancora di tempo per arrivare al loro top. Come Tonali, Bennacer e Leao".

Si riparte subito col derby contro l’Inter, quanto sarà importante per il Milan?

"Tanto e non solo per la classifica. Vincere con la squadra più forte del campionato aumententebbe l’autostima. Viceversa, perdere costringerebbe i rossoneri a guardarsi alle spalle con un po’ di ansia".

Donadoni, ma il Milan ci arriva nelle prime quattro?

"Penso che sarà una lotta serrata con Napoli, Atalanta e Juve sino alle ultime giornate. Ma sì, sono ottimista: il Milan tornerà di nuovo in Champions".
Solo per gli abbonati premium di Via Aldo Rossi, in allegato all'intervista troverete il cv del mister.
 

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Il calcio di quella seconda metà degli anni ‘80 non c’è più. Però la Juve compra Vlahovic, l’Inter Gosens... E il Milan?
"Stare al palo e vedere giocatori del calibro di Vlahovic finire altrove può dare fastidio, però il tifoso rossonero deve prendere atto che il club va per la sua strada. Una strada che ti ha riportato in Champions dopo anni e ti vede oggi al secondo posto".

Vero, ma una Juve rinforzata non mette a rischio il piano per tornare in Champions?
"Di sicuro aumenta la competitività. Ma non dimentichiamo che è la Juve a dover inseguire chi sta davanti e non viceversa".

Però il Milan ha perso un titolare come Kjaer e non l’ha ancora sostituito.
"Un duro colpo, ma il mercato non è finito e per me qualche spi- raglio per un’occasione last minute c’è. Sono sicuro che la società ci stia ancora lavorando. Il Milan sinora ha sopperito bene con Romagnoli, Gabbia e Kalulu. Se poi pretendiamo come lo scorso anno un acquisto alla Tomori, che per me è l’unico centrale di li- vello superiore in rosa, allora le cose sono più complicate. Chi ha un giocatore del genere difficilmente lo vende a gennaio. È già capitato una volta...».

In estate il Milan rischia fortemente di perdere a zero sia Kessie che Romagnoli. Dopo Donnarumma e Calhanoglu... Non è un po’ troppo?
"La società si è comportata in modo coerente, ma per un accordo bisogna essere in due. Chiaro che non monetizzare con una cessione quattro profili del gene- re sarebbe un vero peccato a livello di cassa. Mentre sul piano tecnico, non si può negare che il Milan abbia, per esempio, sostituito Gigio alla grande con Maignan e sia nella stessa posizione di classifica dello scorso anno".


Addirittura era partito meglio del 2020-21. Poi però c’è stato un calo: a cosa è dovuto?

"Le tante assenze hanno pesato e qualche passo falso è stato fatto, ma alla fine Milan e Napoli hanno tenuto lo stesso ritmo. È stata piuttosto l’Inter ad accelerare ne- gli ultimi due mesi e non è una sorpresa, essendo la squadra più attrezzata per vincere il campionato"

Non è il caso di pensare già al dopo Ibra? È arrivato Lazetic, ma ha solo 18 anni...

"Credo che il Milan ci stia ragionando. Ibra quando sta bene fa ancora la differenza, ma ha quasi 41 anni e per quanto sia un highlander, la carta d’identità non fa sconti a nessuno. Gli infortuni sono la naturale conseguenza".

C’è qualcuno di questo Milan che avrebbe giocato nel suo?

"Difficile dirlo e mi permetta, nemmeno giusto domandarselo. Il Milan è una squadra molto giovane, formata da elementi di qualità che sono in crescita, ma che necessitano ancora di tempo per arrivare al loro top. Come Tonali, Bennacer e Leao".

Si riparte subito col derby contro l’Inter, quanto sarà importante per il Milan?

"Tanto e non solo per la classifica. Vincere con la squadra più forte del campionato aumententebbe l’autostima. Viceversa, perdere costringerebbe i rossoneri a guardarsi alle spalle con un po’ di ansia".

Donadoni, ma il Milan ci arriva nelle prime quattro?

"Penso che sarà una lotta serrata con Napoli, Atalanta e Juve sino alle ultime giornate. Ma sì, sono ottimista: il Milan tornerà di nuovo in Champions".
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