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Tutte le dichiarazioni di Ibra, Furlani, Fonseca e Pulisic alla CBS
Inizia la pioggia di dichiarazioni e proclami dagli Usa. Furlani a Bloomberg:"Siamo diventati più americani, la nostra proprietà è americana, che è Red Capital Partners, leader negli investimenti per quanto concerne sport e spettacolo. Siamo diventati più americani anche in campo, anche perché credo che tu volessi dire che abbiamo due giocatori americani. Le nostre decisioni non si basano sulla nazionalità del passaporto del giocatore, ma quanto lui è bravo. Ovviamente alcuni giocatori sono americani, nel nostro caso ne abbiamo due, fra cui Christian Pulisic, che ha un appeal a livello commerciale importante in America e questo aiuta, ma noi non facciamo dipendere le nostre decisioni di campo dalle nazionalità dei giocatori".
"La nostra politica si divide in diverse parti. Qualla commerciale, visto che noi siamo il primo club europeo ad aprire degli uffici a Dubai. La nostra decennale partenership con Emirates, ma abbiamo anche altri partner commerciali nella regione come Kerzer Group. Quindi il nostro approccio alla regione si sviluppa attraverso partnership commerciali, non iniezioni di capitale".
"Il futiuro di Theo e Maignan? La nostra ambizione è di lottare per lo Scudetto ogni anno e di essere competitivi anche in Champions League. Ora noi lo vogliamo fare attuando una strategia di sostenibilità. TI porto un esempio: due anni fa il bilancio per la prima volta in 17 anni non ha registrato alcuna perdita, e l'anno scorso abbiamo bissato questo importante risultato, e non penso che al Milan sia mai successa una cosa del genere. Noi non siamo obbligati a vendere i giocatori per carenza di capitale o problemi di flusso di cassa, quindi non abbiamo bisogno di vendere nessuno. Quindi da tifoso ti posso dire che su Maignan e Theo non devi preoccuparti".
Ibra alla CBS:"Giocare a calcio è più semplice rispetto a quello che sto facendo oggi, ma sto imparando. Sto attraversando una fase di apprendimento, sono umile. È un'angolazione differente rispetto a quello a cui ero abituato, ma ho ottimi professionisti attorno a me, quindi. Cosa dire ai giocatori? "Fino a quando vincono mi va bene. Il problema è quando iniziano a perdere (ride ndr), siamo venuti con un'atteggiamento diverso, ma va bene. Il problema è che io non posso influenzare il gioco, come facevo prima, quindi devi trasferire il tuo atteggiamento, la tua mentalità, la tua esperienza negli altri giocatori, ma stanno lavorando bene. Io sicuro di me? Sono una mente antiproiettile. Se Zlatan è un personaggio? No, Zlatan sono io. Molte persone mi chiedono spesso se io reciti, ma no. Quello che vedi sono io. Da dove vengo era importante essere sicuri di sè, dovevi vedertela da solo e dimostrare a te stesso di essere il migliore, ma non solo nel calcio o in qualsiasi cosa io abbia fatto, come a scuola. Io penso che sia importante, perché quando entri in questo mondo, il 50% è una questione di testa. Cosa dico ai ragazzi? Dipende da quanto lontano vuoi arrivare. Io ho creduto nella disciplina e nel duro lavoro, che ripagano sempre. Quindi già in tenera età devi prepararti mentalmente perché quando arrivi sui grandi palcoscenici o mangi o vieni mangiato. Con i ragazzi di giovani di oggi devi prima conosceri e poi spingerli".
Pulisic:"“È una sensazione incredibile tornare qui in Tour con il Milan. Giocare davanti alla mia famiglia e ai miei amici con questo club iconico è veramente fantastico. La passione dei tifosi la senti mentre sei in campo, è del tutto differente in Italia. Gioco a calcio da più di 10 anni a ritmi elevati ed è stato difficile fin dall’inizio. Io sono stato descritto come il classico ragazzo americano, devi avere una mentalità forte per saperti distinguere dagli altri. Devi anche avere delle persone che ti insegnano bene .Il calcio in italia è incredibile, la passione dei tifosi il calore dello stadio, in Italia è diverso rispetto ad altri paesi, la passione che c'è è simile a quella che abbiamo in America, ma giocare nel Milan è speciale ed è diverso da tutto il resto. La vita in Italia è sicuramente diversa rispetto a quella all'estero, all'inizio non è stato facile, soprattutto per la lingua, ricordo nella passata stagione i primi allenamenti, poi erano anni che non visitavo l'Europa e quindi è tutto diverso rispetto a come ero abituato prima".
Vedi l'allegato 7896
Attenzione che per lo scudetto c'è il tetto a
Andate a morì ammazzati tutti quanti, bifolchi maledetti.
Ma senti che robe. Da prendere il lanciafiamme e fare una carneficina, a rifarsi dal TDC svedese.