Giugno 2011: Il Governo Berlusconi vivacchia da tempo dopo lo strappo con Fini, con una maggioranza risicata e tensioni interne. E’ in atto una crisi nell’area Euro molto seria. Lo Spread e’ a 150. In Europa si sussuegono riunioni dove sostanzialmente la Merkel detta la linea, con Sarko’; agli occhi dei 2 leader Berlusconi e’ un Leader inaffidabile, imprevedibile e che potrebbe mettere i bastoni tra le ruote alla politica per affrontare la Crisi che i due leader portano avanti. L’Italia nel 2010, per la prima volta da decenni ha un deficit nettamente piu’ basso della media europea (ben il 2% in meno della media UE nel rapporto Deficit/PIL).
Luglio 2011: lo Spread inizia ad allargarsi senza freni, e supera quota 300 in breve tempo. Partono vendite simultanee di proporzioni colossali dalla Germania (epocale fu la vendita di ben 7 miliardi di BTP della Deutsche Bank) e dalla Francia, maggiori detentori dei nostri BTP, e si innesca un processo, che durera’ 7 mesi, dove i non residenti vendettero ben 200 miliardi di BTP, causando il boom dello spread.
Agosto 2011: Napolitano e’ gia’ attivo da tempo nei contatti, ed ha sostanzialmente individuato in Monti il prossimo Presidente del Consiglio (la cosa traspare chiaramente dai giornali anche dell’epoca). Arriva all’Italia una Lettera dalla BCE, a firma Trichet e Draghi che ha toni e contenuti incredibilmente forti, con l’imposizione di un vero e proprio programma di governo, senza la cui applicazione e’ condizionante per l’intervento della BCE sui titoli italiani. Nei mesi precedenti, l’atteggiamento della BCE era ben diverso.
Settembre-Ottobre 2011: le tensioni tra Berlusconi ed il tandem Merkel-Sarko’ aumentano, e come testimoniato, Berlusconi ipotizza un’uscita dell’Italia dall’euro. La rete attorno al Governo si stringe.
Novembre 2011: Lo spread e’ senza controllo, e la stessa BCE interviene non propriamente in modo continuativo. Berlusconi lascia ed arriva Monti sotto la regia di Napolitano, con applauso dell’Europa, dei Media e dei Poteri Forti.
Mesi successivi: Monti vara una manovra fortemente recessiva, e l’Italia conosce un tracollo di tutti gli indicatori dell’economia reale, eppure lo Spread cala, grazie agli interventi della BCE ed allo stop delle vendite di BTP dall’estero.