Di Gennaro:"Grande Milan. Chukwu Leao e Loftus...".

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Antonio Di Gennaro a Tuttosport in edicola:

Avanti con Giroud e Okafor…
«Giroud è sempre una garanzia, Okafor è un attaccante diverso, di movimento, un giocatore capace di creare spazi per gli inserimenti dei centrocampisti. Ma ricordiamoci anche di Pulisic: anche lui sa fare gol».

In questa pazza estate si aspettava un’offerta dall’Arabia anche per Leao?
«In un mercato drogato, dove non c’è criterio di spesa dico di si, me la sarei aspettata. Ma credo che Leao abbia deciso di restare al Milan per Paolo Maldini. Questo non vuol dire che il management di oggi sia da meno. Ma Leao, Maignan e Theo hanno proseguito il progetto Milan perché c’era una figura importante come Paolo…».

Se arrivasse ora quindi…
«Se arrivasse ora sarebbe difficile dire di no perché oggi più che ieri il denaro ha preso il sopravvento su tutto…».

Verrebbe da pensare che forse in Arabia non lo considerano ancora un top player…
«È sulla strada per diventarlo. Quest’anno può migliorare ancora, può consacrarsi. Non si può fermare uno come lui. Un giocatore del suo livello deve trovare la continuità, la forza per crescere sempre. Ha delle doti stratosferiche. Per me è nel pieno della sua maturità anche tattica… Lui fa cosa che gli altri non fanno: ha la capacità fisica abbinata alla tecnica. Lui quando vuole è fenomenale».

Cosa significa la scelta della maglia numero 10?
«Per me vuol dire avere personalità. Il 10 è per tutti il numero più importante, quello più rappresentativo. Lo ha indossato gente come Savicevic, Rui Costa, come Rivera. Vuol dire che vuole incantare. Ha acquisito mentalità e personalità. Ha preso il 10 perché ha capito che vuole fare la differenza…».

E ora Leao ha un gemello…
«Un giocatore come Chukwueze a destra mancava proprio. Saltare l’uomo in velocità nell’uno contro uno è fondamentale nel calcio di oggi. Se riesce a sfruttare subito il suo gioco vuol dire che il Milan ha acquisito un grande giocatore proprio come Leao...».

E chi sarà il nuovo Tonali?
«Può essere Loftus-Cheek per forza fisica, inserimento, tiro da fuori. Ma i paragoni sono sempre difficili».

Quanto mancheranno Maldini e Ibrahimovic dentro lo spogliatoio?
«A volte può bastare uno sguardo, una parola, un semplice consiglio per capire cosa fare, per imparare qualcosa di nuovo. Lo dico sempre: i giocatori simbolo sono fondamentali. Poi a volte possono oscurare i padroni o qualcuno che non vuole queste figure perché possono, secondo loro, andare a sminuire gli altri. Ma non è così: sono un valore aggiunto».

Ora c’è solo Stefano Pioli nel ruolo anche di manager…
«Stefano è un allenatore, poi è normale che possa incidere anche sulle scelte di mercato. Come lo ha fatto fino a quando c’erano Maldini e Massara. Il lavoro però di Pioli è quello sul campo. È lì che lui viene giudicato…».


Ma nel ruolo anche di manager avrà qualche responsabilità in più?
«A me sembra normale che l’allenatore, in sintonia al management, debbano decidere. La sinergia con la società è fondamentale. Ora certamente Pioli è ancora più una figura di riferimento per questa società, è il tecnico che ha riportato il Milan a certi livelli. E ora il club vuole alzare ancora l’asticella anche se lo scorso anno si è raggiunta la semifinale di Champions».

Pioli questa stagione deve dare qualcosa in più?
«Dopo l’addio di Tonali sono arrivati giocatori funzionali al suo modo di giocare. Ora ha varie alternative, ha centrocampisti che possono arrivare al gol, esterni che sanno creare superiorità numerica. Ha tutto per fare un grande Milan».
 
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Antonio Di Gennaro a Tuttosport in edicola:

Avanti con Giroud e Okafor…
«Giroud è sempre una garanzia, Okafor è un attaccante diverso, di movimento, un giocatore capace di creare spazi per gli inserimenti dei centrocampisti. Ma ricordiamoci anche di Pulisic: anche lui sa fare gol».

In questa pazza estate si aspettava un’offerta dall’Arabia anche per Leao?
«In un mercato drogato, dove non c’è criterio di spesa dico di si, me la sarei aspettata. Ma credo che Leao abbia deciso di restare al Milan per Paolo Maldini. Questo non vuol dire che il management di oggi sia da meno. Ma Leao, Maignan e Theo hanno proseguito il progetto Milan perché c’era una figura importante come Paolo…».

Se arrivasse ora quindi…
«Se arrivasse ora sarebbe difficile dire di no perché oggi più che ieri il denaro ha preso il sopravvento su tutto…».

Verrebbe da pensare che forse in Arabia non lo considerano ancora un top player…
«È sulla strada per diventarlo. Quest’anno può migliorare ancora, può consacrarsi. Non si può fermare uno come lui. Un giocatore del suo livello deve trovare la continuità, la forza per crescere sempre. Ha delle doti stratosferiche. Per me è nel pieno della sua maturità anche tattica… Lui fa cosa che gli altri non fanno: ha la capacità fisica abbinata alla tecnica. Lui quando vuole è fenomenale».

Cosa significa la scelta della maglia numero 10?
«Per me vuol dire avere personalità. Il 10 è per tutti il numero più importante, quello più rappresentativo. Lo ha indossato gente come Savicevic, Rui Costa, come Rivera. Vuol dire che vuole incantare. Ha acquisito mentalità e personalità. Ha preso il 10 perché ha capito che vuole fare la differenza…».

E ora Leao ha un gemello…
«Un giocatore come Chukwueze a destra mancava proprio. Saltare l’uomo in velocità nell’uno contro uno è fondamentale nel calcio di oggi. Se riesce a sfruttare subito il suo gioco vuol dire che il Milan ha acquisito un grande giocatore proprio come Leao...».

E chi sarà il nuovo Tonali?
«Può essere Loftus-Cheek per forza fisica, inserimento, tiro da fuori. Ma i paragoni sono sempre difficili».

Quanto mancheranno Maldini e Ibrahimovic dentro lo spogliatoio?
«A volte può bastare uno sguardo, una parola, un semplice consiglio per capire cosa fare, per imparare qualcosa di nuovo. Lo dico sempre: i giocatori simbolo sono fondamentali. Poi a volte possono oscurare i padroni o qualcuno che non vuole queste figure perché possono, secondo loro, andare a sminuire gli altri. Ma non è così: sono un valore aggiunto».

Ora c’è solo Stefano Pioli nel ruolo anche di manager…
«Stefano è un allenatore, poi è normale che possa incidere anche sulle scelte di mercato. Come lo ha fatto fino a quando c’erano Maldini e Massara. Il lavoro però di Pioli è quello sul campo. È lì che lui viene giudicato…».


Ma nel ruolo anche di manager avrà qualche responsabilità in più?
«A me sembra normale che l’allenatore, in sintonia al management, debbano decidere. La sinergia con la società è fondamentale. Ora certamente Pioli è ancora più una figura di riferimento per questa società, è il tecnico che ha riportato il Milan a certi livelli. E ora il club vuole alzare ancora l’asticella anche se lo scorso anno si è raggiunta la semifinale di Champions».

Pioli questa stagione deve dare qualcosa in più?
«Dopo l’addio di Tonali sono arrivati giocatori funzionali al suo modo di giocare. Ora ha varie alternative, ha centrocampisti che possono arrivare al gol, esterni che sanno creare superiorità numerica. Ha tutto per fare un grande Milan».
Leggo grande ottimismo. Forse i difetti strutturali di questa rosa li vediamo solo noi tifosi.
 

Daniele87

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Antonio Di Gennaro a Tuttosport in edicola:

In questa pazza estate si aspettava un’offerta dall’Arabia anche per Leao?
«In un mercato drogato, dove non c’è criterio di spesa dico di si, me la sarei aspettata. Ma credo che Leao abbia deciso di restare al Milan per Paolo Maldini. Questo non vuol dire che il management di oggi sia da meno. Ma Leao, Maignan e Theo hanno proseguito il progetto Milan perché c’era una figura importante come Paolo…».

Se arrivasse ora quindi…
«Se arrivasse ora sarebbe difficile dire di no perché oggi più che ieri il denaro ha preso il sopravvento su tutto…».

Quanto mancheranno Maldini e Ibrahimovic dentro lo spogliatoio?
«A volte può bastare uno sguardo, una parola, un semplice consiglio per capire cosa fare, per imparare qualcosa di nuovo. Lo dico sempre: i giocatori simbolo sono fondamentali. Poi a volte possono oscurare i padroni o qualcuno che non vuole queste figure perché possono, secondo loro, andare a sminuire gli altri. Ma non è così: sono un valore aggiunto».
È un pensiero che condivido appieno. Senza incensare Maldini, ma soprattutto i 3 big citati nell'articolo hanno avuto garanzie da Paolo e hanno rinnovato i loro contratti anche grazie al fatto che le trattative siano state portate avanti da una leggenda vivente come Paolo, possiamo far finta di nulla ma un uomo, prima ancora di un calciatore, subisce il fascino e il carisma di un mito come Paolo. Avere un riferimento come lui piuttosto che un Furlani o un Moncada qualsiasi (non ne voglio sminuire la professionalità ele loro capacità dirigenziali) fa tutta la differenza del mondo quando devi convincere un top a sposare un progetto. Succede così in tutti gli ambiti lavorativi.
Magari l'attuale management potrà essere convincente in altri modi, magari con il denaro come succede in tante altre squadre senza storia ma perdere un riferimento forte la reputo la scelta più sbagliata fatta finora. Proprio per questo, se proprio volevano liberarsi di Paolo io avrei fatto carte false per dare un ruolo di primo piano a Ibra, sarebbe stato il giusto trapasso.
 

Gamma

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È un pensiero che condivido appieno. Senza incensare Maldini, ma soprattutto i 3 big citati nell'articolo hanno avuto garanzie da Paolo e hanno rinnovato i loro contratti anche grazie al fatto che le trattative siano state portate avanti da una leggenda vivente come Paolo, possiamo far finta di nulla ma un uomo, prima ancora di un calciatore, subisce il fascino e il carisma di un mito come Paolo. Avere un riferimento come lui piuttosto che un Furlani o un Moncada qualsiasi (non ne voglio sminuire la professionalità ele loro capacità dirigenziali) fa tutta la differenza del mondo quando devi convincere un top a sposare un progetto. Succede così in tutti gli ambiti lavorativi.
Magari l'attuale management potrà essere convincente in altri modi, magari con il denaro come succede in tante altre squadre senza storia ma perdere un riferimento forte la reputo la scelta più sbagliata fatta finora. Proprio per questo, se proprio volevano liberarsi di Paolo io avrei fatto carte false per dare un ruolo di primo piano a Ibra, sarebbe stato il giusto trapasso.
Secondo me è così ma in misura molto minore di quanto si pensi.

Io sento spesso il discorso "un conto è se ti chiama Maldini, un conto se lo fa Furlani", e lo comprendo, ma realisticamente, guardando questi ultimi anni, quali sono questi giocatori che si sono uniti a noi grazie alla presenza di Maldini?
Cioè, io ricordo di Botman, Sanches, Kabak ecc. che hanno preferito altre strade, così come invece giocatori come Pulisic, Chukwueze hanno preferito vestire la nostra maglia rispetto a quella di altre squadre... di giocatori importanti, corteggiati, che hanno scelto noi invece di altre squadre io ricordo solo Tonali (ma per motivi che vanno oltre Maldini).

Capitolo rinnovi: Theo, Bennacer, Tomori, Leao hanno rinnovato sotto Maldini e ci può stare che sia anche grazie alla sua figura, ma ricordiamo anche Kessie, Calha ecc.
Poi siamo sicuri che i primi non avrebbero rinnovato anche sotto Furlani (oltretutto si diceva che per il rinnovo di Leao fosse stato fondamentale il suo intervento per la questione della multa)?
Il banco di prova definitivo sarà Maignan, che è il top dei top, e se dovesse rinnovare dimostrerebbe come, probabilmente, il progetto superi, a livello di importanza, chi te lo sta presentando.

Nessuno mette in dubbio l'importanza e la garanzia agli occhi di un giocatore in orbita rossonera di una figura come Maldini, ma penso che l'ultima parola ce l'abbia sempre il progetto ed il fascino del Milan in sé.
 

Daniele87

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Secondo me è così ma in misura molto minore di quanto si pensi.

Io sento spesso il discorso "un conto è se ti chiama Maldini, un conto se lo fa Furlani", e lo comprendo, ma realisticamente, guardando questi ultimi anni, quali sono questi giocatori che si sono uniti a noi grazie alla presenza di Maldini?
Cioè, io ricordo di Botman, Sanches, Kabak ecc. che hanno preferito altre strade, così come invece giocatori come Pulisic, Chukwueze hanno preferito vestire la nostra maglia rispetto a quella di altre squadre... di giocatori importanti, corteggiati, che hanno scelto noi invece di altre squadre io ricordo solo Tonali (ma per motivi che vanno oltre Maldini).

Capitolo rinnovi: Theo, Bennacer, Tomori, Leao hanno rinnovato sotto Maldini e ci può stare che sia anche grazie alla sua figura, ma ricordiamo anche Kessie, Calha ecc.
Poi siamo sicuri che i primi non avrebbero rinnovato anche sotto Furlani (oltretutto si diceva che per il rinnovo di Leao fosse stato fondamentale il suo intervento per la questione della multa)?
Il banco di prova definitivo sarà Maignan, che è il top dei top, e se dovesse rinnovare dimostrerebbe come, probabilmente, il progetto superi, a livello di importanza, chi te lo sta presentando.

Nessuno mette in dubbio l'importanza e la garanzia agli occhi di un giocatore in orbita rossonera di una figura come Maldini, ma penso che l'ultima parola ce l'abbia sempre il progetto ed il fascino del Milan in sé.
Assolutamente, il fattore Maldini, ma come potrebbe essere una figura che ha una certa influenza come potrebbe essere Ibra per fare un esempio oppure tornando indietro e trovando altri personaggi carismatici mi viene in mente Berlusconi incidono ma fino a un certo punto. Poi ci sono altri fattori, denaro su tutto. Certo è che se devi convincere un giocatore e il tuo interlocutore è Pioli fai più fatica a convincerti della bontà di un progetto rispetto ad un vincente come Maldini. Poi non tutti i giocatori danno peso a questo ma son certo che per Theo e Leao è stato così. Convincere Leao a rinnovare a 6 milioni quando avrà avuto offerte pari quasi al doppio non sarebbe successo con Furlani, magari avrebbe rinnovato ma facendo leva su uno stipendio più elevato.
 

Marcex7

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Ho visto Chukwueze...
Appena capiscono che fa sempre le stesse giocate,non tocca più palla.
Poi è meglio dei nostri,ma è davvero troppo prevedibile
 

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