E poi mi attaccano sul cattivone A Putine, noi siamo quelli liberi e senza dittatura.
Hai ovviamente tortissimo quando ti sbrodoli per Putin perché la democrazia, e quindi la libertà individuale, insieme all’integrità fisica, è una pre-condizione per qualunque altra cosa.
Tuttavia, la democrazia non deve essere portata all’estremo perché se no si giunge al paradosso che, in nome della democrazia, si accettano comportamenti che possono demolire la democrazia stessa e con essa i valori sui quali si fonda.
I due casi di cronaca oggetto del thread sono emblematici.
Nel caso di Lambrate, il tizio ne aveva combinata di ogni e stava ancora in giro.
Nel caso della Stazione centrale, il tizio è stato fermato dalle forze dell’ordine su segnalazione di una pattuglia dell’esercito, portato in questura e rilasciato solo poche ore prima dei fatti.
È inaccettabile portare il sacrosanto diritto alla libertà individuale fino all’estremo, fino al punto da mettere a repentaglio l’incolumità dei cittadini e degli appartenenti alle forze dell’ordine.
Cercando poi di fare un’analisi un po’ più generale, mi sembra che questi episodi siano la diretta conseguenza di un sistema-Paese che fa acqua da tutte le parti. Dalle difficoltà a mettere persone pericolose in condizioni di nuocere, al meccanismo dei rimpatri che non funziona, passando per quei poveri agenti che vengono mandati allo sbaraglio senza una formazione adeguata(lo deduco dal fatto che in entrambi i casi sia stato usato il taser ma senza esito). “Ci vuole l’esercito, ci vuole il taser” e va bene. Ma se poi non metti nelle condizioni di operare a regola d’arte a che serve? Solo a mettere in pericolo gli agenti.
Ultimo, ma primo per importanza, un grosso in bocca al lupo all’agente ferito.
E visto che te lo starai chiedendo: sì, per me hanno fatto bene a sparare.