Degrado casta cinema contro Giuli

Commodore06

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Il governo dovrebbe pensare ad altri problemi (ben più seri) piuttosto che fare la guerra alla "casta" del cinema.
Che hanno paura che Favino entri in parlamento e si faccia esplodere?
O forse più semplicemente hanno paura nei confronti della cultura, denigrando tutto a cultura di sinistra? O forse si sono resi conto che si sono distaccati anche dai loro riferimenti ideologici liberali?

La verità è che questo governo non accetta neanche le critiche, figuriamoci un po' di sana satira oppure prodotti cinematografici e in generale culturali in cui si parla di ********** (inserite quello che volete voi, tanto è uguale).
Si potrebbe dire, visto che sono gli unici spunti di riflessione che vengono dati, che l'unico scopo che persegue questo governo è proprio questo. Soffocare la cultura, porre un argine al nuovo che avanza e riportare il paese a 50 anni fa.

P.S. Magari si potrebbe un po' ovunque cercare di cambiare approccio e stimolare il pensiero critico e il dibattito, senza ammorbarlo e senza dar per scontato che tutti debbano seguire lo stesso pensiero
Sul primo grassetto: siete voi di sinistra che vi siete arrogati il diritto di detenere tutta la cultura del mondo.
Chi non è di sinistra è un caprone ignorante, senza cultura, giusto? Lo dicono i tuoi compagni da sempre, in qualsiasi ambito, soprattutto quello artistico, no?

Secondo grassetto: la satira è bene accetta ma si va a finire sempre al primo grassetto. Finalizzata sempre al sinistro acculturato e al destro caprone. Il fine è quello.

Sul terzo grassetto sarebbe stato meglio dicessi "90 anni fa".
Dopotutto, A stato fassssssismoooo :asd:
 

Sam

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Dopo che il Ministro Giuli ha risposto elegantemente come solo lui sa fare a Geppi CIucciari e Elio Germano, apriti cielo! tutto il mondo radical chic della sinistra del cinema si è subito messa a piagnucolare e battere i piedi sottoscrivendo una lettera pubblica allo stesso Giuli e ai Sottosegretari Borgonzoni e Mazzi.

La situazione lavorativa e produttiva del cinema italiano è indubbiamente in crisi. Negli ultimi due anni il quadro di complessiva incertezza normativa e i ritardi, generati in primis dall’operato del Governo nella gestione della riforma del Tax credit, hanno causato una crisi di sistema che ha colpito molte produzioni, soprattutto le più piccole e indipendenti, e ha lasciato senza lavoro centinaia di lavoratrici e lavoratori, a cui manca anche un sostegno al reddito per il 2025 e un sussidio di recupero salariale e contributivo per il 2024. Una crisi che rischia inoltre di togliere creatività, autonomia e innovazione a tutto il settore, privandolo della possibilità di competere culturalmente ed economicamente a livello internazionale. L’auspicata prossima pubblicazione della versione definitiva del decreto correttivo Tax credit è una prima risposta, ma incompleta e insufficiente. Riteniamo che sia necessario attivare iniziative ben più ampie e rilevanti, come ad esempio ha chiesto Pupi Avati durante la cerimonia dei David di Donatello. La cultura e la democrazia italiana non possono essere piegate ad interessi di parte, ma vanno tutelate e arricchite con rispetto delle competenze, delle professionalità, delle regole costituzionali e dei diritti di tutti e tutte. Chiediamo che il Ministero incontri quanto prima le associazioni che uniscono e rappresentano attori, autori e tecnici ascoltando le richieste urgenti che da mesi promuovono. E chiediamo che si fermino invece le polemiche pretestuose e gli attacchi inaccettabili a chi democraticamente ha mosso critiche all'operato del Ministero, come il nostro collega Elio Germano e la nostra collega Geppi Cucciari, ai quali va tutta la nostra solidarietà. Cordiali saluti.


Chi ha firmato la lettera

Francesco Acquaroli
Gianni Amelio
Elisa Amoruso
Francesca Archibugi
Luca Argentero
Giuseppe Battiston
Marco Bellocchio
Sonia Bergamasco
Paolo Borraccetti
Sara Bosi
Margherita Buy
Paolo Calabresi
Roberto Citran
Francesca Comencini
Cristina Comencini
Paola Cortellesi
Saverio Costanzo
Ivan Cotroneo
Damiano D'Innocenzo
Fabio D'Innocenzo
Antonietta De Lillo
Francesca De Martini
Maura Delpero
Francesco Di Leva
Pia Engleberth
Pierfrancesco Favino
Margherita Ferri
Anna Ferzetti
Beppe Fiorello
Anna Foglietta
Michelangelo Frammartino
Matteo Garrone
Paolo Genovese
Adriano Giannini
Fabrizio Gifuni
Daniela Giordano
Claudio Giovannesi
Valeria Golino
Nicole Grimaudo
Lino Guanciale
Edoardo Leo
Stefano Lodovichi
Milena Mancini
Pietro Marcello
Vinicio Marchioni
Mario Martone
Valerio Mastandrea
Riccardo Milani
Roberto Minervini
Luca Miniero
Gabriel Montesi
Nanni Moretti
Valerio Morigi
Susanna Nicchiarelli
Filippo Nigro
Jacopo Olmo Antinori
Ferzan Ozpetek
Andrea Pennacchi
Marco Pettenello
Paolo Pierobon
Alessandro Preziosi
Vittoria Puccini
Edoardo Purgatori
Paola Randi
Maddalena Ravagli
Rolando Ravello
Anne Riitta Ciccone
Michele Riondino
Alba Rohrwacher
Gianfranco Rosi
Stefano Rulli
Gabriele Salvatores
Claudio Santamaria
Lunetta Savino
Vanessa Scalera
Riccardo Scamarcio
Andrea Segre
Pietro Sermonti
Toni Servillo
Carla Signoris
Marco Simon Puccioni
Valeria Solarino
Paolo Sorrentino
Simone Spada
Giuseppe Tornatore
Cinzia TH Torrini
Massimo Torre
Jasmine Trinca
Romana Maggiora Vergano
Giovanni Veronesi
Paolo Virzì
Giselda Volodi
Monica Zapelli
Luca Zingaretti

Cioè Geppi CIucciari prima percula senza alcun motivo solo per farsi bella davanti alla sinistra Giuli creando solo imbarazzo in sala, e poi Germano lo attacca in maniera diretta ( rinnegandolo tra l'altro ), e poi si arrabbiano pure se uno gli risponde. Sono incredibili.
Se la smettessero di fare filmetti del cavolo e far lavorare sempre quelli del giro che conta ma provassero a fare le cose seriamente forse si accorgerebbero che non è colpa della destra che il settore è in crisi.
Ti pareva che non ci fosse un parente della Lilianona nazionale.
 
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Sul primo grassetto: siete voi di sinistra che vi siete arrogati il diritto di detenere tutta la cultura del mondo.
Chi non è di sinistra è un caprone ignorante, senza cultura, giusto? Lo dicono i tuoi compagni da sempre, in qualsiasi ambito, soprattutto quello artistico, no?

Secondo grassetto: la satira è bene accetta ma si va a finire sempre al primo grassetto. Finalizzata sempre al sinistro acculturato e al destro caprone. Il fine è quello.

Sul terzo grassetto sarebbe stato meglio dicessi "90 anni fa".
Dopotutto, A stato fassssssismoooo :asd:
Guarda, per quello che mi riguarda, non merita neanche un commento quello che hai scritto, per tutta una serie di motivi.
E' proprio quello che dicevo io, uno dei prodotti della non cultura è proprio questo qua.
Un'operazione vigliacca e priva di riflessione, prendere soltanto degli slogan da un ragionamento e dire "voi di sinistra" (ma poi chi te lo ha detto che io sono di sinistra?)

E' tutto un noi e voi, è tutto un crearsi un nemico immaginario che vede soltanto chi segue questa accozzaglia di gente che vi prende in giro, dal primo all'ultimo.
Come non accorgersi che da 3 anni praticamente non è stato fatto un singolo intervento migliorativo dello stato delle cose in Italia in tutti gli ambiti, ma si fa solo polemica per qualsiasi cosa stupida?
Risposta: il nemico dell'Italia è Geppy Gucciari.
 

Toby rosso nero

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Geppi CIUCCIAri che ad Amici invece di fare uno sketch comico va a fare propaganda per i referendum che non si cacherà nessuno, mandando in cortocircuto Piergaio tra due fuochi: Tajani che ha detto di non andarci, ma Marina che fa la corte a Calenda ed è di avviso contrario :asd:
 
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Il governo dovrebbe pensare ad altri problemi (ben più seri) piuttosto che fare la guerra alla "casta" del cinema.
Che hanno paura che Favino entri in parlamento e si faccia esplodere?
O forse più semplicemente hanno paura nei confronti della cultura, denigrando tutto a cultura di sinistra? O forse si sono resi conto che si sono distaccati anche dai loro riferimenti ideologici liberali?

La verità è che questo governo non accetta neanche le critiche, figuriamoci un po' di sana satira oppure prodotti cinematografici e in generale culturali in cui si parla di ********** (inserite quello che volete voi, tanto è uguale).
Si potrebbe dire, visto che sono gli unici spunti di riflessione che vengono dati, che l'unico scopo che persegue questo governo è proprio questo. Soffocare la cultura, porre un argine al nuovo che avanza e riportare il paese a 50 anni fa.

P.S. Magari si potrebbe un po' ovunque cercare di cambiare approccio e stimolare il pensiero critico e il dibattito, senza ammorbarlo e senza dar per scontato che tutti debbano seguire lo stesso pensiero
Ma sinceramente io non vedo un atteggiamento diverso da parte dell’attuale governo rispetto ai precedenti. Non è che basta mandare qualche ministro o sottosegretario in tv a riempire le orecchie degli ascoltatori con parole retoriche su cultura, cinema, teatro eccetera per sostenere concretamente cultura, cinema, teatro eccetera.
La realtà è che lo Stato, attraverso i vari governi di tutti i colori, non ha mai agito come un mecenate che promuove la cultura senza scopi ulteriori, ma ha sempre agito con logica imprenditoriale, finanziando quasi esclusivamente prodotti commerciali: i prodotti finanziati dallo Stato sono, nella stragrande maggioranza dei casi, prodotti a mio parere dallo scarso valore culturale e artistico. Andassimo tu e io a proporre un progetto per il miglior film d’autore mai concepito nella storia del cinema, sta’ sicuro che non ci darebbero un euro. E questo a prescindere dal colore del partito al governo.

Sull’accettazione o meno della satira, mi sembra che la classe politica sia parecchio permalosa su tutto l’arco costituzionale. Il fatto che siano più spesso politici “di destra” a esternare fastidio è legato semplicemente alla legge dei grandi numeri: la satira in Italia prende prevalentemente di mira politici “di destra”.
 
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sì, ma stringi, stringi, ricordiamo a tutti che il Cinema è inventiva, fantasia, intrattenimento.

Se il cinema è in crisi è perchè chi lo porta avanti non sa fare o non è più in grado di fare questo mestiere. Una serie netflix coreana è meglio di tutta l'inventiva, fantasia, intrattenimento del cinema italiano. Questa è la verità.

Non lo ammetteranno mai, ma il loro lavoro è fatto o male o è sempre più sorpassato dai tempi. Non ci deve esser alcun governo al mondo che tamponi la crisi artistica e la mancanza di innovazione di chi fa cinema da una vita.
Se uno scrittore o un cantante esauriscono la loro vena artistica e fanno prodotti sempre più scadenti, non è che deve intervenire il governo a dargli qualche soldo per campare.
 

Toby rosso nero

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sì, ma stringi, stringi, ricordiamo a tutti che il Cinema è inventiva, fantasia, intrattenimento.

Se il cinema è in crisi è perchè chi lo porta avanti non sa fare o non è più in grado di fare questo mestiere. Una serie netflix coreana è meglio di tutta l'inventiva, fantasia, intrattenimento del cinema italiano. Questa è la verità.

Non lo ammetteranno mai, ma il loro lavoro è fatto o male o è sempre più sorpassato dai tempi. Non ci deve esser alcun governo al mondo che tamponi la crisi artistica e la mancanza di innovazione di chi fa cinema da una vita.
Se uno scrittore o un cantante esauriscono la loro vena artistica e fanno prodotti sempre più scadenti, non è che deve intervenire il governo a dargli qualche soldo per campare.

In questo caso non c'entra il cinema italiano, ma guarda il Festival di Cannes e ne hai conferma.
In una sola giornata tre film sull'Ucraina e documentari su Zelensky. Poi altra roba anti Trump e cose varie.

Inventiva, fantasia, intrattenimento? Non pervenuti. I cineasti di oggi vogliono solo fare politica.
 
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