Degrado casta cinema contro Giuli

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Dopo che il Ministro Giuli ha risposto elegantemente come solo lui sa fare a Geppi CIucciari e Elio Germano, apriti cielo! tutto il mondo radical chic della sinistra del cinema si è subito messa a piagnucolare e battere i piedi sottoscrivendo una lettera pubblica allo stesso Giuli e ai Sottosegretari Borgonzoni e Mazzi.

La situazione lavorativa e produttiva del cinema italiano è indubbiamente in crisi. Negli ultimi due anni il quadro di complessiva incertezza normativa e i ritardi, generati in primis dall’operato del Governo nella gestione della riforma del Tax credit, hanno causato una crisi di sistema che ha colpito molte produzioni, soprattutto le più piccole e indipendenti, e ha lasciato senza lavoro centinaia di lavoratrici e lavoratori, a cui manca anche un sostegno al reddito per il 2025 e un sussidio di recupero salariale e contributivo per il 2024. Una crisi che rischia inoltre di togliere creatività, autonomia e innovazione a tutto il settore, privandolo della possibilità di competere culturalmente ed economicamente a livello internazionale. L’auspicata prossima pubblicazione della versione definitiva del decreto correttivo Tax credit è una prima risposta, ma incompleta e insufficiente. Riteniamo che sia necessario attivare iniziative ben più ampie e rilevanti, come ad esempio ha chiesto Pupi Avati durante la cerimonia dei David di Donatello. La cultura e la democrazia italiana non possono essere piegate ad interessi di parte, ma vanno tutelate e arricchite con rispetto delle competenze, delle professionalità, delle regole costituzionali e dei diritti di tutti e tutte. Chiediamo che il Ministero incontri quanto prima le associazioni che uniscono e rappresentano attori, autori e tecnici ascoltando le richieste urgenti che da mesi promuovono. E chiediamo che si fermino invece le polemiche pretestuose e gli attacchi inaccettabili a chi democraticamente ha mosso critiche all'operato del Ministero, come il nostro collega Elio Germano e la nostra collega Geppi Cucciari, ai quali va tutta la nostra solidarietà. Cordiali saluti.


Chi ha firmato la lettera

Francesco Acquaroli
Gianni Amelio
Elisa Amoruso
Francesca Archibugi
Luca Argentero
Giuseppe Battiston
Marco Bellocchio
Sonia Bergamasco
Paolo Borraccetti
Sara Bosi
Margherita Buy
Paolo Calabresi
Roberto Citran
Francesca Comencini
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Paola Cortellesi
Saverio Costanzo
Ivan Cotroneo
Damiano D'Innocenzo
Fabio D'Innocenzo
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Francesca De Martini
Maura Delpero
Francesco Di Leva
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Margherita Ferri
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Adriano Giannini
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Claudio Giovannesi
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Andrea Pennacchi
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Maddalena Ravagli
Rolando Ravello
Anne Riitta Ciccone
Michele Riondino
Alba Rohrwacher
Gianfranco Rosi
Stefano Rulli
Gabriele Salvatores
Claudio Santamaria
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Vanessa Scalera
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Giovanni Veronesi
Paolo Virzì
Giselda Volodi
Monica Zapelli
Luca Zingaretti

Cioè Geppi CIucciari prima percula senza alcun motivo solo per farsi bella davanti alla sinistra Giuli creando solo imbarazzo in sala, e poi Germano lo attacca in maniera diretta ( rinnegandolo tra l'altro ), e poi si arrabbiano pure se uno gli risponde. Sono incredibili.
Se la smettessero di fare filmetti del cavolo e far lavorare sempre quelli del giro che conta ma provassero a fare le cose seriamente forse si accorgerebbero che non è colpa della destra che il settore è in crisi.
 

gabri65

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Dopo che il Ministro Giuli ha risposto elegantemente come solo lui sa fare a Geppi CIucciari e Elio Germano, apriti cielo! tutto il mondo radical chic della sinistra del cinema si è subito messa a piagnucolare e battere i piedi sottoscrivendo una lettera pubblica allo stesso Giuli e ai Sottosegretari Borgonzoni e Mazzi.

La situazione lavorativa e produttiva del cinema italiano è indubbiamente in crisi. Negli ultimi due anni il quadro di complessiva incertezza normativa e i ritardi, generati in primis dall’operato del Governo nella gestione della riforma del Tax credit, hanno causato una crisi di sistema che ha colpito molte produzioni, soprattutto le più piccole e indipendenti, e ha lasciato senza lavoro centinaia di lavoratrici e lavoratori, a cui manca anche un sostegno al reddito per il 2025 e un sussidio di recupero salariale e contributivo per il 2024. Una crisi che rischia inoltre di togliere creatività, autonomia e innovazione a tutto il settore, privandolo della possibilità di competere culturalmente ed economicamente a livello internazionale. L’auspicata prossima pubblicazione della versione definitiva del decreto correttivo Tax credit è una prima risposta, ma incompleta e insufficiente. Riteniamo che sia necessario attivare iniziative ben più ampie e rilevanti, come ad esempio ha chiesto Pupi Avati durante la cerimonia dei David di Donatello. La cultura e la democrazia italiana non possono essere piegate ad interessi di parte, ma vanno tutelate e arricchite con rispetto delle competenze, delle professionalità, delle regole costituzionali e dei diritti di tutti e tutte. Chiediamo che il Ministero incontri quanto prima le associazioni che uniscono e rappresentano attori, autori e tecnici ascoltando le richieste urgenti che da mesi promuovono. E chiediamo che si fermino invece le polemiche pretestuose e gli attacchi inaccettabili a chi democraticamente ha mosso critiche all'operato del Ministero, come il nostro collega Elio Germano e la nostra collega Geppi Cucciari, ai quali va tutta la nostra solidarietà. Cordiali saluti.


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Cioè Geppi CIucciari prima percula senza alcun motivo solo per farsi bella davanti alla sinistra Giuli creando solo imbarazzo in sala, e poi Germano lo attacca in maniera diretta ( rinnegandolo tra l'altro ), e poi si arrabbiano pure se uno gli risponde. Sono incredibili.
Se la smettessero di fare filmetti del cavolo e far lavorare sempre quelli del giro che conta ma provassero a fare le cose seriamente forse si accorgerebbero che non è colpa della destra che il settore è in crisi.

Praticamente l'intero sistema itagliano del cinema ha la tessera del maledetto PD.

Eh, ma siamo in pericolo di fascismohhh, e prima ovviamente andava tutto bene, facevamo incetta di Oscar e uscivano produzioni di qualità.

Fiero di non aver mai visto un solo film di questo intero branco di mezzeseghe vendute che si spacciano per "artisti".
 

Milanforever26

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La situazione lavorativa e produttiva del cinema italiano è indubbiamente in crisi. Negli ultimi due anni il quadro di complessiva incertezza normativa e i ritardi, generati in primis dall’operato del Governo nella gestione della riforma del Tax credit, hanno causato una crisi di sistema che ha colpito molte produzioni, soprattutto le più piccole e indipendenti, e ha lasciato senza lavoro centinaia di lavoratrici e lavoratori, a cui manca anche un sostegno al reddito per il 2025 e un sussidio di recupero salariale e contributivo per il 2024. Una crisi che rischia inoltre di togliere creatività, autonomia e innovazione a tutto il settore, privandolo della possibilità di competere culturalmente ed economicamente a livello internazionale. L’auspicata prossima pubblicazione della versione definitiva del decreto correttivo Tax credit è una prima risposta, ma incompleta e insufficiente. Riteniamo che sia necessario attivare iniziative ben più ampie e rilevanti, come ad esempio ha chiesto Pupi Avati durante la cerimonia dei David di Donatello. La cultura e la democrazia italiana non possono essere piegate ad interessi di parte, ma vanno tutelate e arricchite con rispetto delle competenze, delle professionalità, delle regole costituzionali e dei diritti di tutti e tutte. Chiediamo che il Ministero incontri quanto prima le associazioni che uniscono e rappresentano attori, autori e tecnici ascoltando le richieste urgenti che da mesi promuovono. E chiediamo che si fermino invece le polemiche pretestuose e gli attacchi inaccettabili a chi democraticamente ha mosso critiche all'operato del Ministero, come il nostro collega Elio Germano e la nostra collega Geppi Cucciari, ai quali va tutta la nostra solidarietà. Cordiali saluti.


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Ieri a cannes andata in scena la premiazione di de niro alla carriera..
Anche lui ha usato il palco per l'ennesima invettiva contro Trump..
Ormai sti cialtroni sanno solo belare le scemenze del patronato che gli dà lavoro..
Fanno schifo e giustamente la gente li disprezza sempre più
 

Milanoide

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Ok, quindi fuori i nomi di cosa guardate di alternativo, che ho bisogno di consigli per uscire da questa melassa.

O è tipica omologazione italiana?
 

Commodore06

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La situazione lavorativa e produttiva del cinema italiano è indubbiamente in crisi. Negli ultimi due anni il quadro di complessiva incertezza normativa e i ritardi, generati in primis dall’operato del Governo nella gestione della riforma del Tax credit, hanno causato una crisi di sistema che ha colpito molte produzioni, soprattutto le più piccole e indipendenti, e ha lasciato senza lavoro centinaia di lavoratrici e lavoratori, a cui manca anche un sostegno al reddito per il 2025 e un sussidio di recupero salariale e contributivo per il 2024. Una crisi che rischia inoltre di togliere creatività, autonomia e innovazione a tutto il settore, privandolo della possibilità di competere culturalmente ed economicamente a livello internazionale. L’auspicata prossima pubblicazione della versione definitiva del decreto correttivo Tax credit è una prima risposta, ma incompleta e insufficiente. Riteniamo che sia necessario attivare iniziative ben più ampie e rilevanti, come ad esempio ha chiesto Pupi Avati durante la cerimonia dei David di Donatello. La cultura e la democrazia italiana non possono essere piegate ad interessi di parte, ma vanno tutelate e arricchite con rispetto delle competenze, delle professionalità, delle regole costituzionali e dei diritti di tutti e tutte. Chiediamo che il Ministero incontri quanto prima le associazioni che uniscono e rappresentano attori, autori e tecnici ascoltando le richieste urgenti che da mesi promuovono. E chiediamo che si fermino invece le polemiche pretestuose e gli attacchi inaccettabili a chi democraticamente ha mosso critiche all'operato del Ministero, come il nostro collega Elio Germano e la nostra collega Geppi Cucciari, ai quali va tutta la nostra solidarietà. Cordiali saluti.


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Se la smettessero di fare filmetti del cavolo e far lavorare sempre quelli del giro che conta ma provassero a fare le cose seriamente forse si accorgerebbero che non è colpa della destra che il settore è in crisi.
Tutta questa marmaglia di attorucoli, con la tessera del partito a sinistra e il portafoglio a destra, messi assieme non valgono neanche la metà di un attore a caso tipo Jason Statham :sisi:

Comunque, che ci crediate o no, di quei nomi ne conosco meno di 1/3. Gli altri mai sentiti nominare.
 

Ramza Beoulve

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Se la smettessero di fare filmetti del cavolo e far lavorare sempre quelli del giro che conta ma provassero a fare le cose seriamente forse si accorgerebbero che non è colpa della destra che il settore è in crisi.
"Sostegni', "sussidi"...

Parole d'ordine di un settore che è abituato a campare alle spalle dello Stato e che da solo non riesce a sostenersi perché questi grandi "artisti" non se li caga nessuno...

Perlopiú attori senza talento, che fanno "spettacoli" che non conosce anima viva, abituati ad essere lautamente foraggiati a fondo perduto (con i nostri soldi) dal pd per fare propaganda...

Gente che in un sistema senza fondi pubblici farebbe al massimo il commesso in qualche centro commerciale (senza offesa eh, lavoro dignitosissimo e che non grava sulle casse dello Stato a differenza del loro)...
 
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"Sostegni', "sussidi"...
Non dovrebbero proprio esistere.
Non è normale che usano i soldi della gente per mantenere questi pagliacci. Cioè anzichè usarli per il mio benessere vengono usati per i film! Roba da matti!
Per quanto mi riguarsa possono sparire loro e tutto il loro settore.
 
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La situazione lavorativa e produttiva del cinema italiano è indubbiamente in crisi. Negli ultimi due anni il quadro di complessiva incertezza normativa e i ritardi, generati in primis dall’operato del Governo nella gestione della riforma del Tax credit, hanno causato una crisi di sistema che ha colpito molte produzioni, soprattutto le più piccole e indipendenti, e ha lasciato senza lavoro centinaia di lavoratrici e lavoratori, a cui manca anche un sostegno al reddito per il 2025 e un sussidio di recupero salariale e contributivo per il 2024. Una crisi che rischia inoltre di togliere creatività, autonomia e innovazione a tutto il settore, privandolo della possibilità di competere culturalmente ed economicamente a livello internazionale. L’auspicata prossima pubblicazione della versione definitiva del decreto correttivo Tax credit è una prima risposta, ma incompleta e insufficiente. Riteniamo che sia necessario attivare iniziative ben più ampie e rilevanti, come ad esempio ha chiesto Pupi Avati durante la cerimonia dei David di Donatello. La cultura e la democrazia italiana non possono essere piegate ad interessi di parte, ma vanno tutelate e arricchite con rispetto delle competenze, delle professionalità, delle regole costituzionali e dei diritti di tutti e tutte. Chiediamo che il Ministero incontri quanto prima le associazioni che uniscono e rappresentano attori, autori e tecnici ascoltando le richieste urgenti che da mesi promuovono. E chiediamo che si fermino invece le polemiche pretestuose e gli attacchi inaccettabili a chi democraticamente ha mosso critiche all'operato del Ministero, come il nostro collega Elio Germano e la nostra collega Geppi Cucciari, ai quali va tutta la nostra solidarietà. Cordiali saluti.


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Se la smettessero di fare filmetti del cavolo e far lavorare sempre quelli del giro che conta ma provassero a fare le cose seriamente forse si accorgerebbero che non è colpa della destra che il settore è in crisi.
Il governo dovrebbe pensare ad altri problemi (ben più seri) piuttosto che fare la guerra alla "casta" del cinema.
Che hanno paura che Favino entri in parlamento e si faccia esplodere?
O forse più semplicemente hanno paura nei confronti della cultura, denigrando tutto a cultura di sinistra? O forse si sono resi conto che si sono distaccati anche dai loro riferimenti ideologici liberali?

La verità è che questo governo non accetta neanche le critiche, figuriamoci un po' di sana satira oppure prodotti cinematografici e in generale culturali in cui si parla di ********** (inserite quello che volete voi, tanto è uguale).
Si potrebbe dire, visto che sono gli unici spunti di riflessione che vengono dati, che l'unico scopo che persegue questo governo è proprio questo. Soffocare la cultura, porre un argine al nuovo che avanza e riportare il paese a 50 anni fa.

P.S. Magari si potrebbe un po' ovunque cercare di cambiare approccio e stimolare il pensiero critico e il dibattito, senza ammorbarlo e senza dar per scontato che tutti debbano seguire lo stesso pensiero
 
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