Evidentemente riportano il pensiero e lo stato d'animo dei tifosi.
Quei vermi dei loro tifosi ci hanno sempre odiato ciecamente, ma ancora di più dopo la Coppa Italia del 1989/1990 (dove, obiettivamente, facemmo una figura di M, tanto che Berlusconi aveva chiamato in Lega per rifiutare il passaggio del turno ma ormai il “danno” -la rimessa non restituita da Massaro- era stato già fatto), da quel momento siamo diventati i loro nemici giurati, anni e anni di cori contro Baresi e le nostre bandiere.
All’epoca ci stava, ma adesso hanno esagerato, e se prima del 2018 potevano essere in credito, dopo le combine Lazio-Atalanta 1-3 (io invito sempre tutti a guardare quello che fece Wallace in quella partita), e Juve-Atalanta 1-1, il 5-0 e i saltelli, le prese per il **** di Zapata e De Roon hanno abbondantemente passato il segno. Abbondantemente.
Non è questione di rivalità, è questione che è il momento che Ulisse, tornato ad Itaca, cominci a tagliare la gola ai proci che hanno usurpato la sua casa, questo è.
Io non sento rivalità verso di loro.
Creare rivalità con loro vorrebbe dare loro importanza.
Io mi sento rivale di bayern e real ,non dell'atalanta.
Litigassero coi bresciani.
“Rivalità” vera e propria la sento in primis con l’Inda in secundis coi gobbi. Altre squadre europee le considero rivali sportive ma non c’è lo stesso carico emozionale, neanche con squadre che possono stare sul nostro stesso piano, per palmares, anche più di Inda e gobbi.
Questi atalantini invece, come il Verona, non li considero rivali, ma vermi da schiacciare senza pietà e da torturare con l’accendino prima di finirli, è diverso.