1) Ok. La democrazia forse è stata una illusione temporanea, tanto quanto secondo alcuni storici lo è stato il fascismo. La visione "parentetica" di un evento o periodo storico. Una interruzione in un cammino più lungo. Forse esistono più prospettive e più cammini. Si interrompono, si incrociano. Uno continua, mentre l'altro si ferma. E poi si danno il cambio.
Ok, diciamo che è stato bello crescere in questa illusione negli anni '70, vivere gli anni 80 con tutte le loro leggerezze e magagne.
Vero, ma chi dice che il fascismo è stata un'illusione temporanea lo dice non tenendo conto degli eventi, e guardando la storia dalla solita parte politica. Il fascismo ha aperto le porte a molta di quella che è la politica moderna.
Molte delle teorie della socializzazione dell'economia sono state applicate nella gestione condivisa di alcune imprese (vedasi Volkswagen).
Molte delle politiche oggi definite sovraniste derivano dalla politica autarchica fascista.
E di esempi ce ne sono molti altri.
Il fascismo, seppur non applicato nella sua interezza nel suo periodo storico, ha di fatto plasmato molti dei sistemi economici attuali, ed ancora oggi in molte sue forme è il punto di arrivo, sebbene nessuno osi mai pronunciare quella parola.
3) Forse la democrazia è una cosa da popoli nordici, ma quello che sta succedendo nelle due democrazie anglosassoni mi lascia dei dubbi. Forse le ultime tendenze sono salutari reazioni di sopravvivenza. L'elemento wasp che si ribella alla prospettiva di diventare minoranza rispetto agli invasori latino-afro-asiatici.
Forse lo stesso meccanismo che ha indotto alcuni tradizionali sostenitori del partito comunista ad abbandonarlo quando il principio del solidarismo e dell'accoglienza verso tutti si doveva tradurre in pratica e competizione quotidiana.
Tradotto: Quando il mio interesse è in gioco, il vecchio ideale lo mando a farsi benedire.
Le democrazie anglosassoni sono l'esatto esempio del perché la democrazia attuale è solo una plutocrazia mascherata.
Senza i gruppi di interesse che ne hanno sempre condizionato le politiche, Londra e Washington non sarebbero quello che sono oggi.
Hanno fatto intere guerre, comprese le due mondiali, per mera questione di sudditanza ai gruppi di interesse.
Però bisogna stare attenti a non giudicare tutto quanto c'è sul pianeta sulla base della sua descrizione o definizione ideale.
Così come in fisica tu descrivi una condizione ideale, tipo il moto rettilineo uniforme e poi fai i conti con una realtà di forze contrarie ed attriti, così sono le strutture sociali e di potere, l'umanità. Difettose, sempre perfettibili, mai ideali. Molto sta alle persone che di volta in volta le incarnano.
Disinteressate? Con visione? Ma esistono tanti esempi di puro saccheggio sia in democrazia che in autocrazia. In democrazia hai una chance di sostituirle nel rituale elettorale. In autocrazia no.
In democrazia hai solo l'illusione di poterle cambiare, ma di fatto non puoi farlo, perché la democrazia è solo apparenza.
Nella realtà è solo plutocrazia: gruppi di potere che influenzano le decisioni ed il consenso popolare.
Prova a chiedertelo: quando è stata l'ultima volta che un tuo voto, referendum o elezione, ha effettivamente cambiato qualcosa?
4) il partito comunista è stato una forza anti-sistema. Per impedire che andasse al potere, alcune istituzioni sono state corrotte ed a tratti i veri custodi delle istituzioni sono apparsi i comunisti. Meccanismi di sopravvivenza di strutture di potere. Anche qui sempre meglio stare sul realismo che sul idealismo. O quantomeno cercare di guardare le cose anche da prospettive diverse.
Il PCI era un partito da salotto, altro che anti-sistema.
Un partito che è sempre stato al potere, annidato nel mondo scolastico/universitario e giudiziario. Ha condizionato di fatto per tanti anni l'andamento di questo paese, e ancora oggi lo condiziona con il suo partito erede.
6) l'ironia della storia, è che le stesse cose le sostengono nei centri sociali, contro una idea della scuola fatta solo per formare stupidi esecutori proni alle esigenze produttive di Confindustria. Però per me la condizione base per formare teste pensanti è il pluralismo. Qualsiasi formazione basata solo su un indottrinamento dell'una o dell'altra parte politica non porta da nessuna parte. Alla fine bisogna pur vivere e lavorare.
Come si può parlare di pluralismo in un paese dove esiste la Legge Scelba e la Legge Mancino, e dove si può insegnare solo se si aderisce al verbo che un partito ha dichiarato essere l'unica vulgata possibile?
56 milioni di filosofi non producono PIL.
(Ed abbiano già 40 commissari tecnici della nazionale).
56 milioni di lobotomizzati verranno presto tritati ed inscatolati perché alla fine converrà sempre di più metterci dei robot.
Poi mica tutti possono fare tutto. Posso sognare di essere Marco Van Basten, ma anche accontentarmi di essere Desailly.
Ed è per questo che la soluzione è sempre stata la società organica in contrapposizione all'attuale società individualista.
7) il despota illuminato Mussolini. Materia complessa.
In questo momento mi trovo a pochi Km da dove fu giustiziato. Abito più a sud, sulla direttrice seguita dalle colonne fasciste in fuga verso la Svizzera.
Gianfranco Fini disse che quando ribaltarono il despota a piazzale Loreto dalle sue tasche non cadde un centesimo.
Vero. Si, lui era interessato solo al potere (ed alla patata).
Mussolini non era interessato al potere, tant'è che il fascismo è sempre stato un totalitarismo imperfetto, e la RSI era stata plasmata per essere un sistema dove il potere era diviso e ripartito equamente.
Lo stesso Ventennio è stato caratterizzato da un sistema di potere molto meno centralizzato nelle sue mani, a partire dal Gran Consiglio e finendo alla Camera dei Fasci e delle Corporazioni.
Però quella colonna era stra-carica di denari che lungo il percorso furono persi. Non a favore di famiglie comuniste. Comune istinto predatorio.
I gerarchi non erano disinteressati. Solita ripartizione di incentivi selettivi per tenere in piedi una struttura di potere, scriverebbero gli esperti.
Nessuno ha mai detto che il regime non avesse gente con degli interessi diversi da quelli di Mussolini, anzi...
L'Ordine del Giorno Grandi lo ha messo in risalto ben volentieri.
Il punto infatti stava proprio nel riplasmare la società italiana da zero, che era poi il vero obbiettivo del Ventennio.
Assassini, stupratori e criminali seriali nella storia d'Italia si contano senz'altro di più nella struttura di potere fascista che in quella comunista. Ma è fauna umana che tiene in piede qualsiasi regime di qualsiasi orientamento politico in tutto il mondo. Manovalanza.
Nelle file comuniste c'erano ben pochi intellettuali. Erano criminali comuni che vennero assoldati dagli inglesi per fare la guerriglia alla RSI.
Poi per carità, di criminali come Pietro Koch c'erano anche dall'altra parte.
Ma c'è una differenza: Pietro Koch venne destituito dall'incarico dalla stessa RSI. I gappisti no, anzi: vennero incitati dallo stesso PCI a compiere quegli atti e ad aiutare gli jugoslavi negli eccidi nella Venezia Giulia. E molti di loro continuarono impuniti anche nel dopoguerra, e vennero salvati dallo stesso PCI. Vedasi quel criminale di Giulio Paggio.
Per non parlare dello stesso Giovanni Falcone, che disse che il governo fascista, e in particolare il Prefetto Mori, fu di fatto l'unico nella Storia di Italia che si occupò davvero di lotta alla mafia.
Abbiamo dovuto aspettare gli americani per vedere di nuovo i boss al comando in Sicilia.
E sulla violenza fascista, basti vedere quanti dei più pericolosi confinati del regime morirono durante l'arresto. Tutto il CLN era praticamente vivo e vegeto.
Non dimentichiamoci il percorso politico del compagno Mussolini, come ancora veniva chiamato da chi nell'imminenza della caduta definitiva del regime in Nord Italia, si chiedeva come deciderne le sorti.
Il CLNAI, con in testa Pertini ma non solo, non ci ha messo molto a dichiarare la condanna a morte. Persino dopo che Mussolini cercò un passaggio di consegne dei poteri che riducesse lo spargimento di sangue.
E poi qui, in Italia. Un giorno tutti fedeli ad una linea, il giorno dopo ad un'altra.
Basta una barretta di cioccolato. Gli anglo-americani insegnano.