Covid e scuole: continua il disastro. Boom di contagi.

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Stiamo dicendo da mesi che quello che va osservata è la situazione dell TI.
Sono in costante decremento, e finché cosi sarà, anche grazie alle vaccinazioni delle fasce d'età che affollavano le TI,
non vedo una situazione allarmante.

Per essere ancora più chiaro,
se tutti gli studenti del territorio nazionale italiano si ammalano, e si fanno la loro convalescenza a casa,
ed inoltre questo non genera ingressi in TI da parte dei genitori, ecc ecc,
francamente non vedo il problema scuole.


Io rinnovo lo stesso identico concetto che ho espresso mesi fa,
la scuola in presenza per gli studenti autonomi nel poter stare a casa non so quando e quanto sia ripartita,
ma era ed è inevitabile che per gli alunni più piccoli.

Chiamatelo come volete, parcheggio, albergo, tutto quello che volete,
ma la coperta è corta,
o i figli vanno a scuole e i genitori lavorano,
oppure i figli stanno a casa e si accetta un calo della forza lavoro.

Ma l'aspetto che ci tengo più a sottolineare, che per me è il più importante quando in realtà percepisco che per voi è una banalità,
è la formazione stessa.
Ho un figlio che ha iniziato la prima elementare proprio quest'anno,
è impossibile insegnare ad un bambino, tutto ciò che noi abbiamo imparato alle elementari,
a distanza. È impossibile.

Mi piacerebbe leggere l'esperienza di un altro genitore nelle mie condizioni...

Io non ho figli, ma non è difficile da capire.
 

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Come si legge nelle varie cronache nazionali e locali, continua il disastro scuole coi contagi da Covid-19. Con la riapertura delle lezioni in presenza il virus ha ricominciato a correre. In Puglia oltre 1000 contagi in classe in 10 giorni. Nella provincia di Pavia ben 27 classi in isolamento. In Umbria 22 classi e 6 cluster. 139 contagi a Ravenna. In Campania il Sindaco degli insegnanti:"Troppi contagi nelle scuole. Situazione insostenibile".

ATS: a Milano e Lodi 5000 persone costrette in isolamento in una sola settimana dopo la riapertura delle scuole. 571 gli studenti positivi, 98 quelli del personale scolastico.

E così in tutta Italia.

Regioni compatte contro la riapertura delle scuole al 70%

.
 

gabri65

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Stiamo dicendo da mesi che quello che va osservata è la situazione dell TI.
Sono in costante decremento, e finché cosi sarà, anche grazie alle vaccinazioni delle fasce d'età che affollavano le TI,
non vedo una situazione allarmante.

Per essere ancora più chiaro,
se tutti gli studenti del territorio nazionale italiano si ammalano, e si fanno la loro convalescenza a casa,
ed inoltre questo non genera ingressi in TI da parte dei genitori, ecc ecc,
francamente non vedo il problema scuole.


Io rinnovo lo stesso identico concetto che ho espresso mesi fa,
la scuola in presenza per gli studenti autonomi nel poter stare a casa non so quando e quanto sia ripartita,
ma era ed è inevitabile che per gli alunni più piccoli.

Chiamatelo come volete, parcheggio, albergo, tutto quello che volete,
ma la coperta è corta,
o i figli vanno a scuole e i genitori lavorano,
oppure i figli stanno a casa e si accetta un calo della forza lavoro.

Ma l'aspetto che ci tengo più a sottolineare, che per me è il più importante quando in realtà percepisco che per voi è una banalità,
è la formazione stessa.
Ho un figlio che ha iniziato la prima elementare proprio quest'anno,
è impossibile insegnare ad un bambino, tutto ciò che noi abbiamo imparato alle elementari,
a distanza. È impossibile.

Mi piacerebbe leggere l'esperienza di un altro genitore nelle mie condizioni...

Perdonami.

Non ho figli, quindi stabiliamo subito le regole. Detto questo la cosa può essere discussa da tutti.

Hai ragione, ma secondo me alcune idee sono scorrette: volere per forza ridurre il problema ad una decisione tra due scelte contrapposte ed antagoniste. Magari non è il tuo caso, ma è tipico dello scontro ideologico.

Si può fare benissimo le due cose, se entrambe rinunciano a qualcosa e favoriscono l'altra parte.

Si tende verso un punto di equilibrio piuttosto che amplificare lo scontro. Nessuno dice di chiudere le scuole e aprire tutto il resto. Si cerca di tenere aperto il massimo possibile fino a che è ragionevole, tenendo conto che il lavoro, l'artigiano, il libero professionista e l'azienda sono il motore della società. Si cerca di tenere le scuole aperte finchè possibile, senza sacrificare al loro altare una intera nazione.

Ma per far questo serve gente in gamba al comando.

Vedi te come siamo messi. Abbiamo invece gente che pensa alle rotelle per i banchi, così il vairus si può muovere più velocemente, e ministre che invece di rinforzare i trasporti si preoccupano della raccomandazione per Paratici.

Mi dispiace poi leggere di gente che accusa il proprio vicino di casa invece che reagire di fronte a questi misfatti.
 

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Eccomi, figlia in prima elementare quest' anno, e hai ragione su tutta la linea, ma è difficile farlo capire a chi ha figli grandi o peggio a chi è ancora giovane e i figli non li ha proprio e anzi li percepisce come un fastidio da parcheggiare.
Una bambina di 6 anni a cui è stato tolto tutto, da un anno ormai non può più andare a fare piscina, tennis, danza, compleanni con gli amichetti (tutte cose che faceva e che ha dovuto troncare di netto), nel periodo invernale praticamente chiusa e murata in casa con pochissimi contatti, manco la spesa tutti insieme una volta ogni tanto si può fare, oltre che come apprendimento per i bambini la scuola è l' unico momento per socializzare con altri coetanei e avere una vita quasi normale.
Capisco le posizioni e sono d'accordissimo su tutto, ma sulla scuola dei più piccoli sono in disaccordo

Infatti i bambini sono tra i più penalizzati e tra coloro che accuseranno di più questa tragedia, anche in futuro.

Ma siamo in pandemia e chiusi in casa da oltre un anno. Se chiediamo sacrifici al ristoratore/proprietario di locali/palestre etc etc, che non può più mangiare perchè non lavora o perchè è andato fallito, dobbiamo chiederli per forza anche ad un genitore.
 

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Stiamo dicendo da mesi che quello che va osservata è la situazione dell TI.
Sono in costante decremento, e finché cosi sarà, anche grazie alle vaccinazioni delle fasce d'età che affollavano le TI,
non vedo una situazione allarmante.

Per essere ancora più chiaro,
se tutti gli studenti del territorio nazionale italiano si ammalano, e si fanno la loro convalescenza a casa,
ed inoltre questo non genera ingressi in TI da parte dei genitori, ecc ecc,
francamente non vedo il problema scuole.


Io rinnovo lo stesso identico concetto che ho espresso mesi fa,
la scuola in presenza per gli studenti autonomi nel poter stare a casa non so quando e quanto sia ripartita,
ma era ed è inevitabile che per gli alunni più piccoli.

Chiamatelo come volete, parcheggio, albergo, tutto quello che volete,
ma la coperta è corta,
o i figli vanno a scuole e i genitori lavorano,
oppure i figli stanno a casa e si accetta un calo della forza lavoro.

Ma l'aspetto che ci tengo più a sottolineare, che per me è il più importante quando in realtà percepisco che per voi è una banalità,
è la formazione stessa.
Ho un figlio che ha iniziato la prima elementare proprio quest'anno,
è impossibile insegnare ad un bambino, tutto ciò che noi abbiamo imparato alle elementari,
a distanza. È impossibile.

Mi piacerebbe leggere l'esperienza di un altro genitore nelle mie condizioni...

Se i genitori fanno smart working hanno i figli a casa.
Con la scuola ammesso che abbiano soltanto turni di mattina abbiamo solo una fascia di turno coperta e in più il lavoro di andarli a prendere e riportare indietro....quelli più piccoli non prendono lo scuolabus da soli!

A mio avviso la scuola è comoda per i vari impiegati al comune che portano i figli a scuola, poi vanno negli uffici e finito il lavoro (che cominciano dopo e finiscono prima dei figli giusto per capire quanto si lavora in certi settori) vanno a riprenderli. La gente che lavora sul serio non ha quel genere di turni e la scuola non copre niente ma è solo un ostacolo.
 
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Perdonami.

Non ho figli, quindi stabiliamo subito le regole. Detto questo la cosa può essere discussa da tutti.

Hai ragione, ma secondo me alcune idee sono scorrette: volere per forza ridurre il problema ad una decisione tra due scelte contrapposte ed antagoniste. Magari non è il tuo caso, ma è tipico dello scontro ideologico.

Si può fare benissimo le due cose, se entrambe rinunciano a qualcosa e favoriscono l'altra parte.

Si tende verso un punto di equilibrio piuttosto che amplificare lo scontro. Nessuno dice di chiudere le scuole e aprire tutto il resto. Si cerca di tenere aperto il massimo possibile fino a che è ragionevole, tenendo conto che il lavoro, l'artigiano, il libero professionista e l'azienda sono il motore della società. Si cerca di tenere le scuole aperte finchè possibile, senza sacrificare al loro altare una intera nazione.

Ma per far questo serve gente in gamba al comando.

Vedi te come siamo messi. Abbiamo invece gente che pensa alle rotelle per i banchi, così il vairus si può muovere più velocemente, e ministre che invece di rinforzare i trasporti si preoccupano della raccomandazione per Paratici.

Mi dispiace poi leggere di gente che accusa il proprio vicino di casa invece che reagire di fronte a questi misfatti.

Probabilmente basterebbe aprire fino alla quinta elementare, per i motivi formativi che avete detto. Trovo assurdo e forzatissimo invece perorare la causa della didattica in presenza per medie e superiori.
 
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Perdonami.

Non ho figli, quindi stabiliamo subito le regole. Detto questo la cosa può essere discussa da tutti.

Hai ragione, ma secondo me alcune idee sono scorrette: volere per forza ridurre il problema ad una decisione tra due scelte contrapposte ed antagoniste. Magari non è il tuo caso, ma è tipico dello scontro ideologico.

Si può fare benissimo le due cose, se entrambe rinunciano a qualcosa e favoriscono l'altra parte.

Si tende verso un punto di equilibrio piuttosto che amplificare lo scontro. Nessuno dice di chiudere le scuole e aprire tutto il resto. Si cerca di tenere aperto il massimo possibile fino a che è ragionevole, tenendo conto che il lavoro, l'artigiano, il libero professionista e l'azienda sono il motore della società. Si cerca di tenere le scuole aperte finchè possibile, senza sacrificare al loro altare una intera nazione.

Ma per far questo serve gente in gamba al comando.

Vedi te come siamo messi. Abbiamo invece gente che pensa alle rotelle per i banchi, così il vairus si può muovere più velocemente, e ministre che invece di rinforzare i trasporti si preoccupano della raccomandazione per Paratici.

Mi dispiace poi leggere di gente che accusa il proprio vicino di casa invece che reagire di fronte a questi misfatti.

Io sono favorevole al punto di equilibrio,
per me l'equilibrio è quasi il succo di ogni azione quotidiana nelle relazioni sociali...

Io non ho mai pensato che fosse una situazione o scuole o altro,
dal mio punto di vista andava lasciato aperto ciò che poteva garantire la tutela del cliente,
ad esempio il ristorante. Per quelli che ho frequentato finché erano aperti, non ho mai percepito il rischio di contagio,
poiché seguivano le semplici e banali regole alla tutela di tutti, loro in primis.

Io ho sollevato la mia idea semplicemente in risposta all'opinione di chi avrebbe volute le scuole chiuse sempre...
 
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Se i genitori fanno smart working hanno i figli a casa.
Con la scuola ammesso che abbiano soltanto turni di mattina abbiamo solo una fascia di turno coperta e in più il lavoro di andarli a prendere e riportare indietro....quelli più piccoli non prendono lo scuolabus da soli!

A mio avviso la scuola è comoda per i vari impiegati al comune che portano i figli a scuola, poi vanno negli uffici e finito il lavoro (che cominciano dopo e finiscono prima dei figli giusto per capire quanto si lavora in certi settori) vanno a riprenderli. La gente che lavora sul serio non ha quel genere di turni e la scuola non copre niente ma è solo un ostacolo.

Ti rispondo riportando la mia esperienza, poiché lavoro in smart e così anche mia moglie,
da 1 anno.
Per un bambino di 6 anni la scuola a distanza, dad, è inutile, il vero maestro in quel caso è il genitore.
La presenza per quella fascia d'età è fondamentale.

Per un genitore in smart avere un figlio piccolo a casa,
non è lavorare.
O lo si lobotomizza mettendolo davanti alla tv per 8 ore, tv o tablet che sia,
oppure si mette da parte il lavoro e si interagisce con lui.
Il problema però poi sorge con il tuo responsabile.

E' chiaro, è pandemia,
non c'è nulla di facile, ma come detto prima,
l'errore è non aprire quelle attività che possono lavorare in sicurezza e una di queste secondo me sono i ristoranti.


ps. ci sono attività che non possono fare smart work, per la natura del lavoro.
 
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Probabilmente basterebbe aprire fino alla quinta elementare, per i motivi formativi che avete detto. Trovo assurdo e forzatissimo invece perorare la causa della didattica in presenza per medie e superiori.

Esattamente,
ragionamento da fare sempre in relazione all'andamento della pandemia, secondo me

Perché se le TI non incrementano,
ma i contagi a livello scolastico si,
non vedo il problema scuole.
 
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Eccomi, figlia in prima elementare quest' anno, e hai ragione su tutta la linea, ma è difficile farlo capire a chi ha figli grandi o peggio a chi è ancora giovane e i figli non li ha proprio e anzi li percepisce come un fastidio da parcheggiare.
Una bambina di 6 anni a cui è stato tolto tutto, da un anno ormai non può più andare a fare piscina, tennis, danza, compleanni con gli amichetti (tutte cose che faceva e che ha dovuto troncare di netto), nel periodo invernale praticamente chiusa e murata in casa con pochissimi contatti, manco la spesa tutti insieme una volta ogni tanto si può fare, oltre che come apprendimento per i bambini la scuola è l' unico momento per socializzare con altri coetanei e avere una vita quasi normale.
Capisco le posizioni e sono d'accordissimo su tutto, ma sulla scuola dei più piccoli sono in disaccordo

E' veramente mortificante vederli così,
ma io confido che per l'anno prossimo la situazione sia migliore.

Secondo me vaccinati gli over 50, le TI si svuotano e il problema covid verrà gestito in altra maniera...
me lo auguro
 
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