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Come valuta finora il mercato dei rossoneri?
«Intanto il Milan ha perso il migliore al mondo nel suo ruolo, cioè Donnarumma. Calhanoglu è stato determinante nella crescita del club e a mio avviso non c’è nessuno ora che possa prendere per mano i compagni. Maignan, invece, è un ottimo calciatore ma non è Gigio che da solo porta in dote 7-8 punti".
Però è arrivato Giroud.
«Mi dicono essere altruista e importante per lo spogliatoio. Certo, ha esperienza internazionale ma non condivido l’entusiasmo per il suo innesto. È campione del mondo con la Francia, ma era una se- conda linea. Piuttosto mi aspetto che sboccino quei giovani che il Milan già ha: premesso che su Leao ho perso le speranze, confido molto in Brahim Diaz che dovrebbe giocare sempre. Mi auguro che Tonali faccia il salto di qualità e da Theo mi attendo un miglioramento nel lavoro difensivo».
Per esprimere il giudizio definitivo sul valore della squadra bisogna aspettare il sostituto di Calhanoglu?
«Intanto Pioli ha Brahim Diaz che mi auguro ripeta le prestazioni dell’Under 21 spagnola, in generale mi pare un gruppo che rispetto allo scorso anno farà più punti con le piccole, ma andrà in difficoltà con le grandi».
Giusto appoggiarsi a un 40enne pur fenomeno come Ibrahimovic?
«Sì, nonostante l’età andava confermato. Ma deve imparare a dosarsi, glielo suggerisco io che ho giocato fino a 41 anni. Deve essere decisivo nei big match, rassegnandosi a scendere in campo due volte su quattro».
Dove posiziona il Milan nella griglia scudetto?
«Vedo cinque squadre in lotta per i primi quattro posti. Le milanesi, la Juve, il Napoli e l’Atalanta».
Dopo la partenza di Conte e Lukaku è diminuito il gap dall’Inter?
«Certo, considerando pure la perdita di Hakimi, il terzo elemento simbolo dello scudetto nerazzurro. Per Simone Inzaghi, che adoro come persona, sarà una bella sfida: può diventare un grande tecnico, farò il tifo anche per lui».