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La conferenza di presentazione di Messias dalle ore 13:45
"Ho trovato giocatori e importanti. Sono cose che non succedono spesso. Sono contento qui. Mi ha fatto davvero piacere essere qui. Il talento e il lavoro non bastano. Servono tutte le componenti per dare il massimo. Essere al Milan è il massimo nella vita. Tutti vorrebbero giocare nel Milan. E' motivo di orgoglioso e soddisfazioni. I sacrifici che ho fatto hanno pagato. Ruolo? Mi metto a disposizione. Sono nato esterno ma ho fatto anche la sottopunta. Deciderà lui. Nel Milan dei brasiliani, di Kakà, c'erano tanti giocatori forti. E non solo brasiliani. Quel Milan lì è il Milan dei sogni. Ora sono qui e devo giocare come un giocatore da Milan. Voglio dimostrare che sono uno da Milan. Sento la responsabilità di essere brasiliano, qui al Milan? No, non fa differenza. Il Brasile ha sempre fatto paura a tutti. Ora le cose non un pò cambiate. Cercherò di fare il massimo ma non strafare solo perchè sono un brasiliano. Devo dare il meglio. Siamo da scudetto? Già dall'anno scorso il Milan poteva vincere. Ho visto le partite, è una squadra aggressiva che ha voglia di vincere. Quest'anno ci sono giocatori importanti. Ci proveremo. La chiamata del Milan? Non ho dormito. Alle 2 mi ha chiamato il mio procuratore ed ho parlato con tutti. Quando è arrivata la notizia ero contento. Le grandi sfide di settebre? NOn vedo l'ora di scendere in campo e di giocare. Mi piace giocare partite così importanti. I tifosi del Milan aspettavano un nome importante. Poi mi hanno dato fiducia. Ma dovrà essere il campo a parlare. Ibra è un esempio per tutti. Ma bisogna imparare anche da tutti gli altri. Vedere quello che fanno per imparare. Il mio idolo? Uno ce lo abbiamo qui, è Ibra. Sarà bello incontrare giocatori del livello da Champions. Ma l'idolo del Milan di un tempo, che vinceva, ce lo abbiamo in casa. Cosa posso dare al Milan? La mia voglia di lavorare, il mio modo di giocare. Questa squadra ha quasi tutto. Cercherò di contribuire. Il sogno? Vincere scudetto e Champions. A 30 anni l'età giusta per affrontare una piazza così importante? Sì. A 30 anni hai un'altra testa. Monza interessato? Sì, c'erano il Monza e altre squadre. Ma quando c'è il Milan non ci pensi neanche. I dirigenti hanno visto qualcosa di importante in me, hanno chiesto a chi mi conosceva. Altrimenti non mi avrebbero preso. Mi hanno studiato bene. Ho voglia di ritrasformare San Siro in un sambrodromo considerato che sono il brasiliano che dribbla di più in Europa? E' il mio modo di giocare. Se sarà così è bello. Nel calcio ci vuole fantasia. Mi farebbe piacere. Non so se sarà così o no".
"Ho trovato giocatori e importanti. Sono cose che non succedono spesso. Sono contento qui. Mi ha fatto davvero piacere essere qui. Il talento e il lavoro non bastano. Servono tutte le componenti per dare il massimo. Essere al Milan è il massimo nella vita. Tutti vorrebbero giocare nel Milan. E' motivo di orgoglioso e soddisfazioni. I sacrifici che ho fatto hanno pagato. Ruolo? Mi metto a disposizione. Sono nato esterno ma ho fatto anche la sottopunta. Deciderà lui. Nel Milan dei brasiliani, di Kakà, c'erano tanti giocatori forti. E non solo brasiliani. Quel Milan lì è il Milan dei sogni. Ora sono qui e devo giocare come un giocatore da Milan. Voglio dimostrare che sono uno da Milan. Sento la responsabilità di essere brasiliano, qui al Milan? No, non fa differenza. Il Brasile ha sempre fatto paura a tutti. Ora le cose non un pò cambiate. Cercherò di fare il massimo ma non strafare solo perchè sono un brasiliano. Devo dare il meglio. Siamo da scudetto? Già dall'anno scorso il Milan poteva vincere. Ho visto le partite, è una squadra aggressiva che ha voglia di vincere. Quest'anno ci sono giocatori importanti. Ci proveremo. La chiamata del Milan? Non ho dormito. Alle 2 mi ha chiamato il mio procuratore ed ho parlato con tutti. Quando è arrivata la notizia ero contento. Le grandi sfide di settebre? NOn vedo l'ora di scendere in campo e di giocare. Mi piace giocare partite così importanti. I tifosi del Milan aspettavano un nome importante. Poi mi hanno dato fiducia. Ma dovrà essere il campo a parlare. Ibra è un esempio per tutti. Ma bisogna imparare anche da tutti gli altri. Vedere quello che fanno per imparare. Il mio idolo? Uno ce lo abbiamo qui, è Ibra. Sarà bello incontrare giocatori del livello da Champions. Ma l'idolo del Milan di un tempo, che vinceva, ce lo abbiamo in casa. Cosa posso dare al Milan? La mia voglia di lavorare, il mio modo di giocare. Questa squadra ha quasi tutto. Cercherò di contribuire. Il sogno? Vincere scudetto e Champions. A 30 anni l'età giusta per affrontare una piazza così importante? Sì. A 30 anni hai un'altra testa. Monza interessato? Sì, c'erano il Monza e altre squadre. Ma quando c'è il Milan non ci pensi neanche. I dirigenti hanno visto qualcosa di importante in me, hanno chiesto a chi mi conosceva. Altrimenti non mi avrebbero preso. Mi hanno studiato bene. Ho voglia di ritrasformare San Siro in un sambrodromo considerato che sono il brasiliano che dribbla di più in Europa? E' il mio modo di giocare. Se sarà così è bello. Nel calcio ci vuole fantasia. Mi farebbe piacere. Non so se sarà così o no".
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