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Dalle 15:30 la conferenza stampa di presentazione di Walker
In aggiornamento LIVE
Ibra:"Non ho bisogno di spiegare chi è Walker. Le statistiche parlano per lui. E' un grande colpo. E' un grande leader. Ha una grande esperienza. Porterà grandi qualità. Perchè un altro terzino destro? Si è creata una situazione e non si poteva dire di no. Meglio averlo che non averlo. Porterà cose e in campo e fuori. Benvenuto. Calabria? Situazione calda, con tanta adrenalina. Due vincenti. Se chiedi a me, mi è successo mille volte fuori dal campo in tutti i club. Poi, l'importante è risolvere. E loro hanno risolto. Quando giochi con campioni di grande mentalità vai incontro a queste cose. L'allenatore fa il suo lavoro con emozione come Calabria. Meglio che succede. Se non succede, sembra che non freghi niente a nessuno. L'importante è che abbiamo risolto. Questa è normalità. Da fuori non sembra ma è così. Il mercato? Abbiamo i nostri obiettivi ma non è un mercato facile. Stiamo lavorando. Con Walker si è aperta una situazione. Siamo stati subito presenti anche se non era un obiettivo. Meglio averlo che non averlo. Abbiamo altri obiettivi, stiamo lavorando. Non c'è mai garanzia. Sappiamo quello che vogliamo fare. Perchè abbiamo pensato a Walker? E' un leader, ha un carattere forte. Può dare una mano nelle situazioni belle e meno belle. E' forte in campo e fuori. Per noi può giocare anche centrale in difesa. Può dare una mano. Mi aspettavo tutti questi problemi a gennaio? Come ho detto qualche settimana fa, per me è una situazione nuova. Sto lavorando da un altro angolo di calcio. Sto provando a fare le mie cose da fuori. E' una dinamica forte. Puntiamo sempre in alto. Il nostro obiettivo è vincere sempre. Abbiamo vinto la Supercoppa, abbiamo la Coppa Italia. Se mercoledì vinciamo siamo tra le prime otto. Siamo negli obiettivi prefissati. In campionato bisogno avere più continuità. Stiamo lavorando per questo. C'è bisogno di maggiore serenità? Quella arriva coi risultati. Le cose diventano più equilibrate. Se non hai continuità cerchi di arrivarci coi risultati. E diventa più facile giocare. Arriva più fortuna e momento positivi. I calciatori sono umani, non macchine. Al Milan c'è pressione, noi vogliamo sempre vincere. Ieri ha vinto l'atteggiamento, come in Supercoppa. Se vinceva la qualità, ieri la partita finiva prima. Ci sono leader in campo e fuori campo. Come con me e Kjaer. Poi, se manca il leader a questa squadra, manca a tutte le squadre. Senza il leader non hai chi prende le cose in mano. Qui i leader ci sono. Walker ha esperienza. Ha vinto tutto. Può fare il leader in campo. Poi serve anche un pò di fortuna. Gimenez? Ha talento e potenziale: Serve un centrocampista? Abbiamo Loftus, infortunato, Fofana, Reijnders, Bennacer. Siamo a posto lì. Poi vedremo cosa riusciremo a fare. Jovic? Non ci sono novità. Dipende quello che vogliamo fare. L'allenatore è soddisfatto. Vedremo, anche cosa è meglio per lui. I rinnovi di Maignan, Theo e Reijnders? Parliamo tutti i giorni. Tutti stanno bene qui e vogliono continuare qui. Stanno bene. A Conceicao piace un certo tipo di giocatore, un pò diverso da Fonseca. Il modo di lavorare qui è sempre uguale. Un'autocritica? Noi stiamo lavorando al massimo. Quando fai un buon lavoro i risultati arrivano".
Walker:"Giocare per questa società è fantastico. Ho grande ambizione. Un'ottima opportunità venire qui per esprimere tutto il mio talento. Prima di venire qui ho parlato con uno dei grandi del Milan. Mi è stato detto che questa società vuole fare bene. Il Milan ha vinto la Supercoppa, un super inizio. In campionato le cose non stanno andando bene. Stanno andando bene in Champions invece. Porto la mia esperienza e leadership. Voglio che questa squadra torni dove deve stare. C'erano tante squadre interessate ma ho sempre preferito restare in Premier. Ora ho capito che era il momento giusto di venire qui. Voglio dimostrare di essere performante anche in Serie A. Cosa serve al Milan? Quello che ho visto negli ultimi minuti. La voglia di vincere, la pressione. C'è stata grande differenza tra primo e secondo tempo. Serve leadership, carattere. Ibra ha parlato dell'allenatore e del capitano. Ciò significa che ci tengono. La vittoria della Champions? Sarebbe un sogno che si avvera. Col City l'ho vinta e l'ho persa. Meglio essere applauditi che applaudire. Se ne parlerà più avanti. Il bonus per la vittoria della Champions? No, nessun bonus economico. Io gioco a calcio per la gioia e la passione. Nel City non stavo giocando molto. Sono venuto qui per giocare e vincere. Ed infatti ho preferito gli ultimi sette anni della mia carriera. Ieri abbiamo ottenuto la vittoria che volevamo. Dovevamo far iniziare la settimana nel modo giusto. Abbiamo fatto bene. Qui ci sono anche altri leader, ma forse c'è una mancanza di fiducia. Ci vuole costanza nei risultati. Il nuovo allenatore ha buone basi e idee. A volte serve disciplina, a volte quel fuoco dentro. Magari ultimamente questo è mancato. Io ho vinto tanto e vengo qui per vincere altrettanto. L'Inter? Ho già giocato contro di loro. Sarà una partita diversa. A Manchester sono venuti con un blocco basso. Abbiamo dovuto aggirare questo blocco ma era inizio stagione. Domenica sarà una partita diversa, entusiasmante. In Supercoppa abbiamo vinto noi. Cercheranno la rivincita. Dobbiamo dare il massimo anche per i tifosi. Cosa mi ha detto Guardiola del Milan? Abbiamo vinto tanto insieme. Lui sa quello che posso offrire. Sono venuto qui per giocare a pallone e lavorare. Il City era la mia famiglia. Credo di essere stato apprezzato. Devo fare altrettanto qui. Imparerò l'italiano, ho tanta fame e fuoco dentro. Il Milan era nel mio destino? Credo di sì. Ma si raccoglie quello che si semina. Continuo a lavorare sodo. Leao? La qualità parla da sola. Per quello che vedo e per quello che sento dai miei ex compagni portoghesi del City. Può essere tra i più forti al mondo. Dipende da lui. Theo? Ho giocato contro di lui. E' un top player. Per un difensore l'età 27-32 anni è l'apice della carriera. Si usa molto di più la testa. Conceicao? Ho parlato con lui. Non si esprime molto bene in inglese ma abbiamo parlato. Qui tutti si sono messi a disposizione. La società mi ha accolto a braccia aperte. Li ringrazio. Io potevo restare al City, avevo ancora un contratto. A volte la vita è fatta di sfide. Bisogna provare qualcosa di diverso. Quando c'è un club come il Milan, non puoi dire di no. Ibra mi ha detto che il Milan aveva voglia di prendermi. Questo mi ha rassicurato e fatto capire che era la decisione giusta".
Le dichiarazioni precedenti
Walker a MTV"IL 32? Per Davide Beckahm, è un'icona per me. Ho visto che era libero e l'ho preso. Poi contiene il numero che ho avuto spesso nella mia carriera, cioè il 2".
"Il MIlan è qualcosa di grandioso, da ragazzino ho sempre seguito il Milan e ora indossare questi colori mi rende orgoglioso e mi auguro che sia una seconda metà d stagione positiva".
"La palestra? Nel calcio moderno, non basta più solo ciò che ti ha dato la genetica. Sento che se posso aggiungere qualcosa con il lavoro in palestra che mi renda più forte, veloce e più performante è giusto che lo faccia. Ringrazio mamma e papà per le caratteristiche che mi hanno dato, ma si può dare di più, e sento che sono ancora affamato di vittorie, voglio continuare a giocare a calcio l più a lungo possibile".
"Ho parlato con Abraham, gli ho chiesto com'è la città e com'è giocare per il Milan. Da fuori hai la percezione che è un grande club dove hanno giocato grandi giocatori come Kakà, Ronaldinho, Beckham, Maldini, sono tutti calciator a cui mi sono ispirato. Ora sono qui pure io. Abraham mi ha detto che dovevo venire qui e questo ha contribuito alla mia decisione".
"La carriera? Penso di essere andato oltre ai miei sogni. Da piccolo giocare per lo Sheffield United era il mio sogno. Poi ho avuto anni grandiosi al Tottenham, senza però vincere ciò che avremmo dovuto. Poi sono andato al Manchester City e ho vinto 17 trofei in 7 anni, è stato qualcosa di incredibile, specialmente la Champions League. Abbiamo fatto il Triplete, è stato qualcosa di fantastico. Comunque già solo aver potuto giocare a calcio è un sogno che si è realizzato".
Il Milan? Sono nato il 28 maggio, cioè lo stesso giorno in cui il Milan ha vinto la Champions League a Manchester? Speriamo ci siano altre finali e di scrivere ancora la storia. I tifosi sono incredibili. Hanno una grande passione. Qui si vive per il calcio, è stato uno dei motivi principali per cui ho deciso di venire qui. Ho voglia di sentire tutta la loro passione. Per loro cantare i cori e tifare significa davvero tutto. Devono continuare perchè ci serve la loro spinta".
"Io a San Siro e poi in porta? E' stata un'esperienza diversa, la scelta era tra me e Stones. Io e lui abbiamo sempre preso in giro i portieri che non paravano. Il mister alla fine ha scelto me. Se vorrei farlo ancora? Probabilmente no. E' stato difficile, ma la squadra aveva bisogno in quel momento per raggiungere l'obiettivo in Champions League, e sono riuscito a cavarmela su quella punizione".
"Da difensore hai bisogno di avere una bella relazione con i portieri. Io voglio motivare sempre i miei compagni, spingere loro e me stesso a diventare più forti. Nella squadra dobbiamo sapere di poter fare affidamento uno sull'altro. Quindi piccoli scherzi amichevoli vanno sempre bene, servono anche per far dare a tutti il 110% in allenamento".
"Il ruolo di terzino? E' stato un allenatore dello Sheffield a trasformarmi in terzino. Giocavo poco da attaccante centrale, ero veloce ma piccolo, quindi gli avversari mi spingevano via. Il nostro terzino destro si infortunò il mister mi chiese se potessi giocare lì. Ho giocato, è andata bene e due mesi dopo ero in prima squadra. Quindi è stata una sorta di coincidenza. Mi sono divertito in quella posizione, mi è piaciuta la sfida e mettermi alla prova".
"Gli idoli? Ho guardato molto Premier League, oltre a ciò, Dani Alves è qualcuno a cui mi sono ispirato, Philipp Lahm. Se si potesse unire i due giocatori in uno solo si avrebbe un terzino destro totale. Pensando ad ora cerco di adattare le mia qualità e le mie caratteristiche che ho, le cose che posso migliorare, cerco di dare sempre il 110% quando scendo in campo. Spero che un giorno le persone si ispirino a me".
"Sono davvero felice di indossare questa maglia e giocare per questo club. Speriamo di chiudere bene la stagione. La Champions sta andando bene, in campionato sappiamo tutti che possiamo fare meglio. Voglio condividere la mia esperienza con i più giovani per giocare con passione, è questo quello che dobbiamo dimostrare, se lo meritano i tifosi".
Ib
In aggiornamento LIVE
Ibra:"Non ho bisogno di spiegare chi è Walker. Le statistiche parlano per lui. E' un grande colpo. E' un grande leader. Ha una grande esperienza. Porterà grandi qualità. Perchè un altro terzino destro? Si è creata una situazione e non si poteva dire di no. Meglio averlo che non averlo. Porterà cose e in campo e fuori. Benvenuto. Calabria? Situazione calda, con tanta adrenalina. Due vincenti. Se chiedi a me, mi è successo mille volte fuori dal campo in tutti i club. Poi, l'importante è risolvere. E loro hanno risolto. Quando giochi con campioni di grande mentalità vai incontro a queste cose. L'allenatore fa il suo lavoro con emozione come Calabria. Meglio che succede. Se non succede, sembra che non freghi niente a nessuno. L'importante è che abbiamo risolto. Questa è normalità. Da fuori non sembra ma è così. Il mercato? Abbiamo i nostri obiettivi ma non è un mercato facile. Stiamo lavorando. Con Walker si è aperta una situazione. Siamo stati subito presenti anche se non era un obiettivo. Meglio averlo che non averlo. Abbiamo altri obiettivi, stiamo lavorando. Non c'è mai garanzia. Sappiamo quello che vogliamo fare. Perchè abbiamo pensato a Walker? E' un leader, ha un carattere forte. Può dare una mano nelle situazioni belle e meno belle. E' forte in campo e fuori. Per noi può giocare anche centrale in difesa. Può dare una mano. Mi aspettavo tutti questi problemi a gennaio? Come ho detto qualche settimana fa, per me è una situazione nuova. Sto lavorando da un altro angolo di calcio. Sto provando a fare le mie cose da fuori. E' una dinamica forte. Puntiamo sempre in alto. Il nostro obiettivo è vincere sempre. Abbiamo vinto la Supercoppa, abbiamo la Coppa Italia. Se mercoledì vinciamo siamo tra le prime otto. Siamo negli obiettivi prefissati. In campionato bisogno avere più continuità. Stiamo lavorando per questo. C'è bisogno di maggiore serenità? Quella arriva coi risultati. Le cose diventano più equilibrate. Se non hai continuità cerchi di arrivarci coi risultati. E diventa più facile giocare. Arriva più fortuna e momento positivi. I calciatori sono umani, non macchine. Al Milan c'è pressione, noi vogliamo sempre vincere. Ieri ha vinto l'atteggiamento, come in Supercoppa. Se vinceva la qualità, ieri la partita finiva prima. Ci sono leader in campo e fuori campo. Come con me e Kjaer. Poi, se manca il leader a questa squadra, manca a tutte le squadre. Senza il leader non hai chi prende le cose in mano. Qui i leader ci sono. Walker ha esperienza. Ha vinto tutto. Può fare il leader in campo. Poi serve anche un pò di fortuna. Gimenez? Ha talento e potenziale: Serve un centrocampista? Abbiamo Loftus, infortunato, Fofana, Reijnders, Bennacer. Siamo a posto lì. Poi vedremo cosa riusciremo a fare. Jovic? Non ci sono novità. Dipende quello che vogliamo fare. L'allenatore è soddisfatto. Vedremo, anche cosa è meglio per lui. I rinnovi di Maignan, Theo e Reijnders? Parliamo tutti i giorni. Tutti stanno bene qui e vogliono continuare qui. Stanno bene. A Conceicao piace un certo tipo di giocatore, un pò diverso da Fonseca. Il modo di lavorare qui è sempre uguale. Un'autocritica? Noi stiamo lavorando al massimo. Quando fai un buon lavoro i risultati arrivano".
Walker:"Giocare per questa società è fantastico. Ho grande ambizione. Un'ottima opportunità venire qui per esprimere tutto il mio talento. Prima di venire qui ho parlato con uno dei grandi del Milan. Mi è stato detto che questa società vuole fare bene. Il Milan ha vinto la Supercoppa, un super inizio. In campionato le cose non stanno andando bene. Stanno andando bene in Champions invece. Porto la mia esperienza e leadership. Voglio che questa squadra torni dove deve stare. C'erano tante squadre interessate ma ho sempre preferito restare in Premier. Ora ho capito che era il momento giusto di venire qui. Voglio dimostrare di essere performante anche in Serie A. Cosa serve al Milan? Quello che ho visto negli ultimi minuti. La voglia di vincere, la pressione. C'è stata grande differenza tra primo e secondo tempo. Serve leadership, carattere. Ibra ha parlato dell'allenatore e del capitano. Ciò significa che ci tengono. La vittoria della Champions? Sarebbe un sogno che si avvera. Col City l'ho vinta e l'ho persa. Meglio essere applauditi che applaudire. Se ne parlerà più avanti. Il bonus per la vittoria della Champions? No, nessun bonus economico. Io gioco a calcio per la gioia e la passione. Nel City non stavo giocando molto. Sono venuto qui per giocare e vincere. Ed infatti ho preferito gli ultimi sette anni della mia carriera. Ieri abbiamo ottenuto la vittoria che volevamo. Dovevamo far iniziare la settimana nel modo giusto. Abbiamo fatto bene. Qui ci sono anche altri leader, ma forse c'è una mancanza di fiducia. Ci vuole costanza nei risultati. Il nuovo allenatore ha buone basi e idee. A volte serve disciplina, a volte quel fuoco dentro. Magari ultimamente questo è mancato. Io ho vinto tanto e vengo qui per vincere altrettanto. L'Inter? Ho già giocato contro di loro. Sarà una partita diversa. A Manchester sono venuti con un blocco basso. Abbiamo dovuto aggirare questo blocco ma era inizio stagione. Domenica sarà una partita diversa, entusiasmante. In Supercoppa abbiamo vinto noi. Cercheranno la rivincita. Dobbiamo dare il massimo anche per i tifosi. Cosa mi ha detto Guardiola del Milan? Abbiamo vinto tanto insieme. Lui sa quello che posso offrire. Sono venuto qui per giocare a pallone e lavorare. Il City era la mia famiglia. Credo di essere stato apprezzato. Devo fare altrettanto qui. Imparerò l'italiano, ho tanta fame e fuoco dentro. Il Milan era nel mio destino? Credo di sì. Ma si raccoglie quello che si semina. Continuo a lavorare sodo. Leao? La qualità parla da sola. Per quello che vedo e per quello che sento dai miei ex compagni portoghesi del City. Può essere tra i più forti al mondo. Dipende da lui. Theo? Ho giocato contro di lui. E' un top player. Per un difensore l'età 27-32 anni è l'apice della carriera. Si usa molto di più la testa. Conceicao? Ho parlato con lui. Non si esprime molto bene in inglese ma abbiamo parlato. Qui tutti si sono messi a disposizione. La società mi ha accolto a braccia aperte. Li ringrazio. Io potevo restare al City, avevo ancora un contratto. A volte la vita è fatta di sfide. Bisogna provare qualcosa di diverso. Quando c'è un club come il Milan, non puoi dire di no. Ibra mi ha detto che il Milan aveva voglia di prendermi. Questo mi ha rassicurato e fatto capire che era la decisione giusta".
Le dichiarazioni precedenti
Walker a MTV"IL 32? Per Davide Beckahm, è un'icona per me. Ho visto che era libero e l'ho preso. Poi contiene il numero che ho avuto spesso nella mia carriera, cioè il 2".
"Il MIlan è qualcosa di grandioso, da ragazzino ho sempre seguito il Milan e ora indossare questi colori mi rende orgoglioso e mi auguro che sia una seconda metà d stagione positiva".
"La palestra? Nel calcio moderno, non basta più solo ciò che ti ha dato la genetica. Sento che se posso aggiungere qualcosa con il lavoro in palestra che mi renda più forte, veloce e più performante è giusto che lo faccia. Ringrazio mamma e papà per le caratteristiche che mi hanno dato, ma si può dare di più, e sento che sono ancora affamato di vittorie, voglio continuare a giocare a calcio l più a lungo possibile".
"Ho parlato con Abraham, gli ho chiesto com'è la città e com'è giocare per il Milan. Da fuori hai la percezione che è un grande club dove hanno giocato grandi giocatori come Kakà, Ronaldinho, Beckham, Maldini, sono tutti calciator a cui mi sono ispirato. Ora sono qui pure io. Abraham mi ha detto che dovevo venire qui e questo ha contribuito alla mia decisione".
"La carriera? Penso di essere andato oltre ai miei sogni. Da piccolo giocare per lo Sheffield United era il mio sogno. Poi ho avuto anni grandiosi al Tottenham, senza però vincere ciò che avremmo dovuto. Poi sono andato al Manchester City e ho vinto 17 trofei in 7 anni, è stato qualcosa di incredibile, specialmente la Champions League. Abbiamo fatto il Triplete, è stato qualcosa di fantastico. Comunque già solo aver potuto giocare a calcio è un sogno che si è realizzato".
Il Milan? Sono nato il 28 maggio, cioè lo stesso giorno in cui il Milan ha vinto la Champions League a Manchester? Speriamo ci siano altre finali e di scrivere ancora la storia. I tifosi sono incredibili. Hanno una grande passione. Qui si vive per il calcio, è stato uno dei motivi principali per cui ho deciso di venire qui. Ho voglia di sentire tutta la loro passione. Per loro cantare i cori e tifare significa davvero tutto. Devono continuare perchè ci serve la loro spinta".
"Io a San Siro e poi in porta? E' stata un'esperienza diversa, la scelta era tra me e Stones. Io e lui abbiamo sempre preso in giro i portieri che non paravano. Il mister alla fine ha scelto me. Se vorrei farlo ancora? Probabilmente no. E' stato difficile, ma la squadra aveva bisogno in quel momento per raggiungere l'obiettivo in Champions League, e sono riuscito a cavarmela su quella punizione".
"Da difensore hai bisogno di avere una bella relazione con i portieri. Io voglio motivare sempre i miei compagni, spingere loro e me stesso a diventare più forti. Nella squadra dobbiamo sapere di poter fare affidamento uno sull'altro. Quindi piccoli scherzi amichevoli vanno sempre bene, servono anche per far dare a tutti il 110% in allenamento".
"Il ruolo di terzino? E' stato un allenatore dello Sheffield a trasformarmi in terzino. Giocavo poco da attaccante centrale, ero veloce ma piccolo, quindi gli avversari mi spingevano via. Il nostro terzino destro si infortunò il mister mi chiese se potessi giocare lì. Ho giocato, è andata bene e due mesi dopo ero in prima squadra. Quindi è stata una sorta di coincidenza. Mi sono divertito in quella posizione, mi è piaciuta la sfida e mettermi alla prova".
"Gli idoli? Ho guardato molto Premier League, oltre a ciò, Dani Alves è qualcuno a cui mi sono ispirato, Philipp Lahm. Se si potesse unire i due giocatori in uno solo si avrebbe un terzino destro totale. Pensando ad ora cerco di adattare le mia qualità e le mie caratteristiche che ho, le cose che posso migliorare, cerco di dare sempre il 110% quando scendo in campo. Spero che un giorno le persone si ispirino a me".
"Sono davvero felice di indossare questa maglia e giocare per questo club. Speriamo di chiudere bene la stagione. La Champions sta andando bene, in campionato sappiamo tutti che possiamo fare meglio. Voglio condividere la mia esperienza con i più giovani per giocare con passione, è questo quello che dobbiamo dimostrare, se lo meritano i tifosi".

Ib
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