Permettete una riflessione sul discorso Elliott/Leonardo/Maldini, sulla quale sarà gradevole sentire le vostre opinioni.
Mi sembra (ho detto mi sembra) chiaro che la politica di Elliott sia quella di praticare una transizione decisa ma non eccessivamente brutale.
Da una parte decisa perché è stato fatto fuori Fassone, e di lì a scendere anche qualche altro. Dall'altra parte la nomina di Scaroni e la venuta di Leonardo. Posso anche essere d'accordo, i cambiamenti traumatici non sono mai a conseguenza zero. Leonardo, nonostante legga pareri contrastanti, mi sembra una persona intelligente e lo vedo bene. Sappiamo benissimo che sarebbe stato bello vedere anche Maldini, ma forse è stato deciso di effettuare passi cauti e ben mirati. So benissimo che Maldini e Leonardo sono due persone che rappresentano aspetti completamente differenti nel cuore dei tifosi: il primo è indistinguibile dal Milan stesso, il secondo è stato (e speriamo lo sia ancora) una splendida esperienza, comportamenti da Giuda o altre stupidaggini del genere a parte.
Elliott ha forse voluto prendere qualcuno già inserito, senza correre il rischio della famosa "inesperienza manageriale" di Maldini. Non riesco a dargli torto in una fase delicata come questa. Inoltre, giustamente, leggo di un ruolo di Leonardo che di fatto chiuderebbe la strada a Paolo. Ma forse c'è solo bisogno di tempo per mettere a posto tutti gli elementi, dare modo di amalgamare bene l'assetto societario, e solo in un secondo momento spianare la strada al nostro glorioso capitano.
Leonardo ha fatto un persorso differente da Paolo, ha semplicemente accettato altre possibilità di lavoro, compresa quella all'inda, pur di fare bagaglio personale. Si può criticare? Si era indissolubilmente legato al Milan con un patto di sangue? Se siamo intellettualmente onesti direi di no. Paolo invece ha rifiutato costantemente qualsiasi cosa di differente dal Milan. Modi di vivere il proprio destino. Grazie all'intelligenza di Leonardo e un clima piacevole, forse un giorno Paolo potrebbe anche accettare un ruolo "sotto" (ma solo di facciata) ben conscio che comunque sarebbe assecondato dalla società e Leonardo stesso a lavorare in maniera operativa.
Vedremo.