Come si batte il Napoli

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Inizia lento ed inesorabile il conto alla rovescia che ci porterà ai quarti di finale di Champions contro il Napoli.

Campionato e Coppa per ora hanno sentenziato che gli azzurri sono devastanti, ma è realmente cosi?



Analizziamo insieme pregi e difetti e vediamo se e dove sono vulnerabili.



Il Napoli che oggi pare uno schiacciasassi parte da molto lontano nel suo progetto tecnico sebbene molti calciatori non siano più in rosa.

Da Sarri ad Ancelotti, passando per Gattuso per poi arrivare a Spalletti : se c’è un diktat al centro del progetto tecnico del Napoli è sempre stato il gioco seppure con sviluppi ed interpreti diversi.

Il Napoli di oggi è figlio anche del passato perché la continuità tecnica è sempre stata coerente.



Il napoli di Spalletti è al secondo anno e scende in campo col 4-3-3 , modulo che letto e detto cosi inganna e ne spiegheremo i motivi.



Sulla difesa pochi dubbi e ancor meno storie : Spalletti sceglie la difesa a 4 e punta sulla solida coppia centrale Kim + Rrahmani.

Il primo è il libero e leader indiscusso del reparto, un calciatore che clamorosamente si è preso la scena al primo anno.

Forte in impostazione , forte in marcatura ,forte nel gioco aereo, forte nelle letture e anche nel coprire lo spazio alle spalle.

Il compagno di reparto è il gemello brutto, lo stopper sicuramente meno tecnico ma che si sposa bene per caratteristiche al compagno. Marcature rude e duro , abile nel gioco aereo.

Piedi non nobilissimi.



I terzini sono uno dei segreti del Napoli in quanto sono velocissimi , tecnici e abili anche nel portare la palla su in conduzione. Sono una delle armi del Napoli nella prima impostazione per la loro capacità di venire anche dentro al campo. Di Lorenzo è molto più fisico di Rui e abile anche in area avversaria e negli inserimenti. Il talento che viene dalla gavetta e dalla provincia.



In mezzo al campo il Napoli gioca apparentemente a 3 ma i principi di gioco non solo quelli che contemplano la presenza delle mezze ali.

Lobotka è il play del centrocampo, quello che prende palla anche in situazioni di traffico e quando la stessa scotta. E’ l’interruttore del napoli.

Fisicamente poca roba ma ringhia senza palla e con la palla tra i piedi spesso rompe il primo pressing solo col cambio passo.

Un piccolo David Pizarro.

Anguissa è il mediano del centrocampo, il giocatore ovunque.

Bravo a cucire, marcare, inserirsi e ripiegare.

Zielininsky completa il reparto, il 10, l’uomo che spazia tra le linee perché il più forte nel controllo orientato nel traffico.

Segna molto meno rispetto gli anni precedenti ma pulisce la azioni come pochi in circolazione.

I centrocampisti del Napoli svariano nelle posizioni anche con scivolamenti profondi, questi non sono principi di gioco da modulo con le mezze ali e rendono il gioco fluido e imprevedibile.

Davanti i partenopei schierano due punte larghe e Osimhen davanti.

A sinistra il padrone della fascia è Kvara, a destra si alternano a seconda degli avversari Lozano e Politano e davanti gioca l’orco.



La forza del napoli è sicuramente la continuità di gioco e di palleggio, una squadra che muove palla velocemente grazie all’interscambio delle posizione e alla bravura nel gioco a due tocchi.

Praticamente tutti o quasi sanno trattare la palla e il fraseggio nella ricerca dell’inerzia buona è ricercato in ogni zona del campo.

Lo scopo tattico del napoli è tirare fuori i centrali di difesa avversari per poi lanciare nello spazio osimhen e invadere la metà campo avversaria.

Giocata che si cerca spesso a memoria con Politano,ad esempio, quando prende palla coperta in fascia e al volo di prima gira oltre la linea avversaria ma non è l’unico a cercare tale soluzione.

Altra soluzione ricercata è naturalmente l’isolamento in fascia di Kvara che lo porta al duello individuale col suo avversario, situazione nella quale il georgiano è fortissimo.

I terzini e le mezze ali con l’inserimento portano via sempre uomini o dettano una linea di passaggio.

A destra rispetto a sinistra il napoli è poca roba :Lozano più forte a campo aperto, Politano più abile nel cambio passo ma rispetto all’altra fascia siamo almeno 2 livelli sotto di qualità.

Osimhen è il numero uno oggi in circolazione nell’attaccare lo spazio, in area è un rapace e comincia a diventare forte anche nel gioco aereo.

Giocatore però tecnicamente non pulitissimo e che fa fatica a cucire il gioco quando la palla non arriva come piace a lui, nell’ultima partita di coppa si è notato e Spalletti è prontamente intervenuto a dargli linee guida.



Gli azzurri sono fortissimi nel gioco areo e sono ormai innumerevoli i gol segnati sugli sviluppi di corner o punizione laterale.

Incredibilmente segnano pochissimo da fuori area : 1 solo gol all’attivo.



Come si batte il Napoli?

Bisogna sporcargli innanzitutto la manovra e bisogna farlo aggredendoli e costringendoli a passare da piedi meno nobili nella prima impostazione, tagliar fuori Kim a favore del compagno di reparto Rramhani,ad esempio, sarebbe già ottimale.

Quest’ultimo infatti spesso non vede il passaggio e preferisce rifugiarsi dal portiere.

Meret non è sicuramente un campione, pur dimostrandosi un portiere efficace, e coi piedi non è eccezionale.

Attenzione però a non sbagliare i tempi del pressing perché zilelinski, lobotka e kvara soprattutto sono maestri nel far perno sul piede di appoggio e lasciare il marcatore sul posto di spalle generando superiorità numerica da una situazione di apparente svantaggio.

Le partite del Napoli spesso sono una morte annunciata : con la giocata tecnica generano gialli che poi portano l’inerzia della gara tutta dalla loro nella fase di possesso.

Fondamentale non lasciar loro la profondità perché il loro centravanti arriva prima a ridosso del corner sulla palla lunga pur partendo metri e secondi dopo.

Le linee di difesa e centrocampo devono essere strette e osimhen va portato a giocare una partita che soffre.

L’inter li ha battuti cosi e il napoli ne è uscito come non pervenuto.

Parlando di possibili duelli a noi favorevoli è troppo facile individuare in mario rui l’anello debole della difesa sul gioco aereo e su di lui vanno ricercati confronti a noi vantaggiosi.



Il napoli è una macchina ben oleata e per batterli bisogna essere calmi, pazienti, lucidi.

Una fase di possesso ben organizzata con errori ridotti al lumicino è fondamentale per far scorrere il tempo e minare le loro certezze mentali.

I napolatani nei numeri non sono la squadra che corre di più ma sono certamente la squadra che fa correr meglio la palla, il movimento senza palla a dettare il passaggio è al limite dell’anormale.

Il destino del doppio confronto dipenderà anche dall’arbitro e dal tipo di metro adottato , in italia infatti il napoli gode di troppe tutele per via di falletti stupidi e rigori ancor più ridicoli che vengono loro riconosciuti.

Un gioco duro e intenso può diminuire il gap tecnico a nostro sfavore.



Una partita da giocare col cuore caldo e la mente fredda.

La nostra sommatoria errori deve essere azzerata o quasi per poi andare alla ricerca dell’episodio buono.
Il milan visto ad inizio anno è improponibile o quasi ma noi non siamo quelli.
Serve un livello di forma elevato e ci servono i nostri migliori in grande condizione.
La partita si vince al 180' minuto ma la si indirizza con l'andare dei minuti.
Facciamo la partita e non facciamocela incartare consapevoli che ogni possesso regalato è una palla persa per noi e in più per loro.
Fondamentale giocare bene la palla.
 
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Inizia lento ed inesorabile il conto alla rovescia che ci porterà ai quarti di finale di Champions contro il Napoli.

Campionato e Coppa per ora hanno sentenziato che gli azzurri sono devastanti, ma è realmente cosi?



Analizziamo insieme pregi e difetti e vediamo se e dove sono vulnerabili.



Il Napoli che oggi pare uno schiacciasassi parte da molto lontano nel suo progetto tecnico sebbene molti calciatori non siano più in rosa.

Da Sarri ad Ancelotti, passando per Gattuso per poi arrivare a Spalletti : se c’è un diktat al centro del progetto tecnico del Napoli è sempre stato il gioco seppure con sviluppi ed interpreti diversi.

Il Napoli di oggi è figlio anche del passato perché la continuità tecnica è sempre stata coerente.



Il napoli di Spalletti è al secondo anno e scende in campo col 4-3-3 , modulo che letto e detto cosi inganna e ne spiegheremo i motivi.



Sulla difesa pochi dubbi e ancor meno storie : Spalletti sceglie la difesa a 4 e punta sulla solida coppia centrale Kim + Rrahmani.

Il primo è il libero e leader indiscusso del reparto, un calciatore che clamorosamente si è preso la scena al primo anno.

Forte in impostazione , forte in marcatura ,forte nel gioco aereo, forte nelle letture e anche nel coprire lo spazio alle spalle.

Il compagno di reparto è il gemello brutto, lo stopper sicuramente meno tecnico ma che si sposa bene per caratteristiche al compagno. Marcature rude e duro , abile nel gioco aereo.

Piedi non nobilissimi.



I terzini sono uno dei segreti del Napoli in quanto sono velocissimi , tecnici e abili anche nel portare la palla su in conduzione. Sono una delle armi del Napoli nella prima impostazione per la loro capacità di venire anche dentro al campo. Di Lorenzo è molto più fisico di Rui e abile anche in area avversaria e negli inserimenti. Il talento che viene dalla gavetta e dalla provincia.



In mezzo al campo il Napoli gioca apparentemente a 3 ma i principi di gioco non solo quelli che contemplano la presenza delle mezze ali.

Lobotka è il play del centrocampo, quello che prende palla anche in situazioni di traffico e quando la stessa scotta. E’ l’interruttore del napoli.

Fisicamente poca roba ma ringhia senza palla e con la palla tra i piedi spesso rompe il primo pressing solo col cambio passo.

Un piccolo David Pizarro.

Anguissa è il mediano del centrocampo, il giocatore ovunque.

Bravo a cucire, marcare, inserirsi e ripiegare.

Zielininsky completa il reparto, il 10, l’uomo che spazia tra le linee perché il più forte nel controllo orientato nel traffico.

Segna molto meno rispetto gli anni precedenti ma pulisce la azioni come pochi in circolazione.

I centrocampisti del Napoli svariano nelle posizioni anche con scivolamenti profondi, questi non sono principi di gioco da modulo con le mezze ali e rendono il gioco fluido e imprevedibile.

Davanti i partenopei schierano due punte larghe e Osimhen davanti.

A sinistra il padrone della fascia è Kvara, a destra si alternano a seconda degli avversari Lozano e Politano e davanti gioca l’orco.



La forza del napoli è sicuramente la continuità di gioco e di palleggio, una squadra che muove palla velocemente grazie all’interscambio delle posizione e alla bravura nel gioco a due tocchi.

Praticamente tutti o quasi sanno trattare la palla e il fraseggio nella ricerca dell’inerzia buona è ricercato in ogni zona del campo.

Lo scopo tattico del napoli è tirare fuori i centrali di difesa avversari per poi lanciare nello spazio osimhen e invadere la metà campo avversaria.

Giocata che si cerca spesso a memoria con Politano,ad esempio, quando prende palla coperta in fascia e al volo di prima gira oltre la linea avversaria ma non è l’unico a cercare tale soluzione.

Altra soluzione ricercata è naturalmente l’isolamento in fascia di Kvara che lo porta al duello individuale col suo avversario, situazione nella quale il georgiano è fortissimo.

I terzini e le mezze ali con l’inserimento portano via sempre uomini o dettano una linea di passaggio.

A destra rispetto a sinistra il napoli è poca roba :Lozano più forte a campo aperto, Politano più abile nel cambio passo ma rispetto all’altra fascia siamo almeno 2 livelli sotto di qualità.

Osimhen è il numero uno oggi in circolazione nell’attaccare lo spazio, in area è un rapace e comincia a diventare forte anche nel gioco aereo.

Giocatore però tecnicamente non pulitissimo e che fa fatica a cucire il gioco quando la palla non arriva come piace a lui, nell’ultima partita di coppa si è notato e Spalletti è prontamente intervenuto a dargli linee guida.



Gli azzurri sono fortissimi nel gioco areo e sono ormai innumerevoli i gol segnati sugli sviluppi di corner o punizione laterale.

Incredibilmente segnano pochissimo da fuori area : 1 solo gol all’attivo.



Come si batte il Napoli?

Bisogna sporcargli innanzitutto la manovra e bisogna farlo aggredendoli e costringendoli a passare da piedi meno nobili nella prima impostazione, tagliar fuori Kim a favore del compagno di reparto Rramhani,ad esempio, sarebbe già ottimale.

Quest’ultimo infatti spesso non vede il passaggio e preferisce rifugiarsi dal portiere.

Meret non è sicuramente un campione, pur dimostrandosi un portiere efficace, e coi piedi non è eccezionale.

Attenzione però a non sbagliare i tempi del pressing perché zilelinski, lobotka e kvara soprattutto sono maestri nel far perno sul piede di appoggio e lasciare il marcatore sul posto di spalle generando superiorità numerica da una situazione di apparente svantaggio.

Le partite del Napoli spesso sono una morte annunciata : con la giocata tecnica generano gialli che poi portano l’inerzia della gara tutta dalla loro nella fase di possesso.

Fondamentale non lasciar loro la profondità perché il loro centravanti arriva prima a ridosso del corner sulla palla lunga pur partendo metri e secondi dopo.

Le linee di difesa e centrocampo devono essere strette e osimhen va portato a giocare una partita che soffre.

L’inter li ha battuti cosi e il napoli ne è uscito come non pervenuto.

Parlando di possibili duelli a noi favorevoli è troppo facile individuare in mario rui l’anello debole della difesa sul gioco aereo e su di lui vanno ricercati confronti a noi vantaggiosi.



Il napoli è una macchina ben oleata e per batterli bisogna essere calmi, pazienti, lucidi.

Una fase di possesso ben organizzata con errori ridotti al lumicino è fondamentale per far scorrere il tempo e minare le loro certezze mentali.

I napolatani nei numeri non sono la squadra che corre di più ma sono certamente la squadra che fa correr meglio la palla, il movimento senza palla a dettare il passaggio è al limite dell’anormale.

Il destino del doppio confronto dipenderà anche dall’arbitro e dal tipo di metro adottato , in italia infatti il napoli gode di troppe tutele per via di falletti stupidi e rigori ancor più ridicoli che vengono loro riconosciuti.

Un gioco duro e intenso può diminuire il gap tecnico a nostro sfavore.



Una partita da giocare col cuore caldo e la mente fredda.

La nostra sommatoria errori deve essere azzerata o quasi per poi andare alla ricerca dell’episodio buono.
Il milan visto ad inizio anno è improponibile o quasi ma noi non siamo quelli.
Serve un livello di forma elevato e ci servono i nostri migliori in grande condizione.
La partita si vince al 180' minuto ma la si indirizza con l'andare dei minuti.
Facciamo la partita e non facciamocela incartare consapevoli che ogni possesso regalato è una palla persa per noi e in più per loro.
Fondamentale giocare bene la palla.
Complimenti per la bellissima analisi tecnica e tattica.

Il nostro Milan diventa devastante quando riesce a pressare con tempi e ritmi giusti, il Napoli è molto abile nelle uscite, perciò dovremo essere veramente perfetti.

Abbiamo bisogno di Kessie... Ehm Krunic a uomo su lobotka, per non permettergli di smistare palloni. Pressing con tempi giusti, con Giroud su Kim che però non è atleticamente adattissimo purtroppo, il coreano fa anche oltre 100 passaggi a partita ed è con lobotka il cuore della manovra dei napoletani. Leao da una parte e messias dall'altra (sperando di recuperarlo), in mezzo a fare densità e pulire palloni Tonali e Benna, difesa a 3½ con Theo Thiaw Tomori e Kalulu.

Questa secondo me è la formazione che potrebbe darci le migliori chance di batterli, con Diaz pronto a subentrare e spaccare la partita. Anche Messias se si volesse partire con il più ordinato Florenzi. Chiudergli gli spazi con un buon pressing è fondamentale anche se rischioso, se li facciamo giocare rischiamo di essere purgati in troppi modi.

È altresì vero che hanno tante soluzioni per aggirare la pressione, come il lancio lungo per Osimhen - abbiamo visto che Thiaw soffre la corsa in campo aperto e lì dovrà essere bravo Tomori o Kalulu a corrergli davanti

Sarà dura, ma le armi per batterli le abbiamo
 

@ndre@

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E rispetto a quella gara abbiamo un ottimo difensore in più come Thiaw e se siamo al completo ce la giochiamo alla pari
 

Franco

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La chiave è fermare kvaratskhelia. È lui che fa la differenza. E lo puoi fermare solo di fisico (vedi Skriniar).
 
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Inizia lento ed inesorabile il conto alla rovescia che ci porterà ai quarti di finale di Champions contro il Napoli.

Campionato e Coppa per ora hanno sentenziato che gli azzurri sono devastanti, ma è realmente cosi?



Analizziamo insieme pregi e difetti e vediamo se e dove sono vulnerabili.



Il Napoli che oggi pare uno schiacciasassi parte da molto lontano nel suo progetto tecnico sebbene molti calciatori non siano più in rosa.

Da Sarri ad Ancelotti, passando per Gattuso per poi arrivare a Spalletti : se c’è un diktat al centro del progetto tecnico del Napoli è sempre stato il gioco seppure con sviluppi ed interpreti diversi.

Il Napoli di oggi è figlio anche del passato perché la continuità tecnica è sempre stata coerente.



Il napoli di Spalletti è al secondo anno e scende in campo col 4-3-3 , modulo che letto e detto cosi inganna e ne spiegheremo i motivi.



Sulla difesa pochi dubbi e ancor meno storie : Spalletti sceglie la difesa a 4 e punta sulla solida coppia centrale Kim + Rrahmani.

Il primo è il libero e leader indiscusso del reparto, un calciatore che clamorosamente si è preso la scena al primo anno.

Forte in impostazione , forte in marcatura ,forte nel gioco aereo, forte nelle letture e anche nel coprire lo spazio alle spalle.

Il compagno di reparto è il gemello brutto, lo stopper sicuramente meno tecnico ma che si sposa bene per caratteristiche al compagno. Marcature rude e duro , abile nel gioco aereo.

Piedi non nobilissimi.



I terzini sono uno dei segreti del Napoli in quanto sono velocissimi , tecnici e abili anche nel portare la palla su in conduzione. Sono una delle armi del Napoli nella prima impostazione per la loro capacità di venire anche dentro al campo. Di Lorenzo è molto più fisico di Rui e abile anche in area avversaria e negli inserimenti. Il talento che viene dalla gavetta e dalla provincia.



In mezzo al campo il Napoli gioca apparentemente a 3 ma i principi di gioco non solo quelli che contemplano la presenza delle mezze ali.

Lobotka è il play del centrocampo, quello che prende palla anche in situazioni di traffico e quando la stessa scotta. E’ l’interruttore del napoli.

Fisicamente poca roba ma ringhia senza palla e con la palla tra i piedi spesso rompe il primo pressing solo col cambio passo.

Un piccolo David Pizarro.

Anguissa è il mediano del centrocampo, il giocatore ovunque.

Bravo a cucire, marcare, inserirsi e ripiegare.

Zielininsky completa il reparto, il 10, l’uomo che spazia tra le linee perché il più forte nel controllo orientato nel traffico.

Segna molto meno rispetto gli anni precedenti ma pulisce la azioni come pochi in circolazione.

I centrocampisti del Napoli svariano nelle posizioni anche con scivolamenti profondi, questi non sono principi di gioco da modulo con le mezze ali e rendono il gioco fluido e imprevedibile.

Davanti i partenopei schierano due punte larghe e Osimhen davanti.

A sinistra il padrone della fascia è Kvara, a destra si alternano a seconda degli avversari Lozano e Politano e davanti gioca l’orco.



La forza del napoli è sicuramente la continuità di gioco e di palleggio, una squadra che muove palla velocemente grazie all’interscambio delle posizione e alla bravura nel gioco a due tocchi.

Praticamente tutti o quasi sanno trattare la palla e il fraseggio nella ricerca dell’inerzia buona è ricercato in ogni zona del campo.

Lo scopo tattico del napoli è tirare fuori i centrali di difesa avversari per poi lanciare nello spazio osimhen e invadere la metà campo avversaria.

Giocata che si cerca spesso a memoria con Politano,ad esempio, quando prende palla coperta in fascia e al volo di prima gira oltre la linea avversaria ma non è l’unico a cercare tale soluzione.

Altra soluzione ricercata è naturalmente l’isolamento in fascia di Kvara che lo porta al duello individuale col suo avversario, situazione nella quale il georgiano è fortissimo.

I terzini e le mezze ali con l’inserimento portano via sempre uomini o dettano una linea di passaggio.

A destra rispetto a sinistra il napoli è poca roba :Lozano più forte a campo aperto, Politano più abile nel cambio passo ma rispetto all’altra fascia siamo almeno 2 livelli sotto di qualità.

Osimhen è il numero uno oggi in circolazione nell’attaccare lo spazio, in area è un rapace e comincia a diventare forte anche nel gioco aereo.

Giocatore però tecnicamente non pulitissimo e che fa fatica a cucire il gioco quando la palla non arriva come piace a lui, nell’ultima partita di coppa si è notato e Spalletti è prontamente intervenuto a dargli linee guida.



Gli azzurri sono fortissimi nel gioco areo e sono ormai innumerevoli i gol segnati sugli sviluppi di corner o punizione laterale.

Incredibilmente segnano pochissimo da fuori area : 1 solo gol all’attivo.



Come si batte il Napoli?

Bisogna sporcargli innanzitutto la manovra e bisogna farlo aggredendoli e costringendoli a passare da piedi meno nobili nella prima impostazione, tagliar fuori Kim a favore del compagno di reparto Rramhani,ad esempio, sarebbe già ottimale.

Quest’ultimo infatti spesso non vede il passaggio e preferisce rifugiarsi dal portiere.

Meret non è sicuramente un campione, pur dimostrandosi un portiere efficace, e coi piedi non è eccezionale.

Attenzione però a non sbagliare i tempi del pressing perché zilelinski, lobotka e kvara soprattutto sono maestri nel far perno sul piede di appoggio e lasciare il marcatore sul posto di spalle generando superiorità numerica da una situazione di apparente svantaggio.

Le partite del Napoli spesso sono una morte annunciata : con la giocata tecnica generano gialli che poi portano l’inerzia della gara tutta dalla loro nella fase di possesso.

Fondamentale non lasciar loro la profondità perché il loro centravanti arriva prima a ridosso del corner sulla palla lunga pur partendo metri e secondi dopo.

Le linee di difesa e centrocampo devono essere strette e osimhen va portato a giocare una partita che soffre.

L’inter li ha battuti cosi e il napoli ne è uscito come non pervenuto.

Parlando di possibili duelli a noi favorevoli è troppo facile individuare in mario rui l’anello debole della difesa sul gioco aereo e su di lui vanno ricercati confronti a noi vantaggiosi.



Il napoli è una macchina ben oleata e per batterli bisogna essere calmi, pazienti, lucidi.

Una fase di possesso ben organizzata con errori ridotti al lumicino è fondamentale per far scorrere il tempo e minare le loro certezze mentali.

I napolatani nei numeri non sono la squadra che corre di più ma sono certamente la squadra che fa correr meglio la palla, il movimento senza palla a dettare il passaggio è al limite dell’anormale.

Il destino del doppio confronto dipenderà anche dall’arbitro e dal tipo di metro adottato , in italia infatti il napoli gode di troppe tutele per via di falletti stupidi e rigori ancor più ridicoli che vengono loro riconosciuti.

Un gioco duro e intenso può diminuire il gap tecnico a nostro sfavore.



Una partita da giocare col cuore caldo e la mente fredda.

La nostra sommatoria errori deve essere azzerata o quasi per poi andare alla ricerca dell’episodio buono.
Il milan visto ad inizio anno è improponibile o quasi ma noi non siamo quelli.
Serve un livello di forma elevato e ci servono i nostri migliori in grande condizione.
La partita si vince al 180' minuto ma la si indirizza con l'andare dei minuti.
Facciamo la partita e non facciamocela incartare consapevoli che ogni possesso regalato è una palla persa per noi e in più per loro.
Fondamentale giocare bene la palla.
Non la facciamo troppo lunga, una squadra simile che fa l'annata della vita non merita tutta questa meticolosità.

Si batte giocando da Milan e mettendo in campo il dna europeo, cosa che loro non hanno
 

gabri65

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La chiave è ovviamente il centrocampo, eccola lì, la scoperta dell'acqua calda.

Se Pioleinstein crede di affrontarli con la solita coppia Krunic-X, manco la guardo.

Va marcato a uomo Lobotka e forse pure Zelenksy. Kvaratskhelia è immarcabile, perciò vanno semplicemente tagliati i rifornimenti. Ci vuole gente veloce, e reattiva, quindi dentro Vranckx e togliere i rami secchi sul lato destro. Saelemaekers è teoricamente veloce, ma indisciplinato, e quindi non credo vada bene.

Osimhen non mi fa paura, se lo prende Thiaw.

Palla a Leao e pregare, oppure buttarla dentro per Giroud/Ibrahimovic pure con cross dalla metà campo.
 

Tifo'o

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Inizia lento ed inesorabile il conto alla rovescia che ci porterà ai quarti di finale di Champions contro il Napoli.

Campionato e Coppa per ora hanno sentenziato che gli azzurri sono devastanti, ma è realmente cosi?



Analizziamo insieme pregi e difetti e vediamo se e dove sono vulnerabili.



Il Napoli che oggi pare uno schiacciasassi parte da molto lontano nel suo progetto tecnico sebbene molti calciatori non siano più in rosa.

Da Sarri ad Ancelotti, passando per Gattuso per poi arrivare a Spalletti : se c’è un diktat al centro del progetto tecnico del Napoli è sempre stato il gioco seppure con sviluppi ed interpreti diversi.

Il Napoli di oggi è figlio anche del passato perché la continuità tecnica è sempre stata coerente.



Il napoli di Spalletti è al secondo anno e scende in campo col 4-3-3 , modulo che letto e detto cosi inganna e ne spiegheremo i motivi.



Sulla difesa pochi dubbi e ancor meno storie : Spalletti sceglie la difesa a 4 e punta sulla solida coppia centrale Kim + Rrahmani.

Il primo è il libero e leader indiscusso del reparto, un calciatore che clamorosamente si è preso la scena al primo anno.

Forte in impostazione , forte in marcatura ,forte nel gioco aereo, forte nelle letture e anche nel coprire lo spazio alle spalle.

Il compagno di reparto è il gemello brutto, lo stopper sicuramente meno tecnico ma che si sposa bene per caratteristiche al compagno. Marcature rude e duro , abile nel gioco aereo.

Piedi non nobilissimi.



I terzini sono uno dei segreti del Napoli in quanto sono velocissimi , tecnici e abili anche nel portare la palla su in conduzione. Sono una delle armi del Napoli nella prima impostazione per la loro capacità di venire anche dentro al campo. Di Lorenzo è molto più fisico di Rui e abile anche in area avversaria e negli inserimenti. Il talento che viene dalla gavetta e dalla provincia.



In mezzo al campo il Napoli gioca apparentemente a 3 ma i principi di gioco non solo quelli che contemplano la presenza delle mezze ali.

Lobotka è il play del centrocampo, quello che prende palla anche in situazioni di traffico e quando la stessa scotta. E’ l’interruttore del napoli.

Fisicamente poca roba ma ringhia senza palla e con la palla tra i piedi spesso rompe il primo pressing solo col cambio passo.

Un piccolo David Pizarro.

Anguissa è il mediano del centrocampo, il giocatore ovunque.

Bravo a cucire, marcare, inserirsi e ripiegare.

Zielininsky completa il reparto, il 10, l’uomo che spazia tra le linee perché il più forte nel controllo orientato nel traffico.

Segna molto meno rispetto gli anni precedenti ma pulisce la azioni come pochi in circolazione.

I centrocampisti del Napoli svariano nelle posizioni anche con scivolamenti profondi, questi non sono principi di gioco da modulo con le mezze ali e rendono il gioco fluido e imprevedibile.

Davanti i partenopei schierano due punte larghe e Osimhen davanti.

A sinistra il padrone della fascia è Kvara, a destra si alternano a seconda degli avversari Lozano e Politano e davanti gioca l’orco.



La forza del napoli è sicuramente la continuità di gioco e di palleggio, una squadra che muove palla velocemente grazie all’interscambio delle posizione e alla bravura nel gioco a due tocchi.

Praticamente tutti o quasi sanno trattare la palla e il fraseggio nella ricerca dell’inerzia buona è ricercato in ogni zona del campo.

Lo scopo tattico del napoli è tirare fuori i centrali di difesa avversari per poi lanciare nello spazio osimhen e invadere la metà campo avversaria.

Giocata che si cerca spesso a memoria con Politano,ad esempio, quando prende palla coperta in fascia e al volo di prima gira oltre la linea avversaria ma non è l’unico a cercare tale soluzione.

Altra soluzione ricercata è naturalmente l’isolamento in fascia di Kvara che lo porta al duello individuale col suo avversario, situazione nella quale il georgiano è fortissimo.

I terzini e le mezze ali con l’inserimento portano via sempre uomini o dettano una linea di passaggio.

A destra rispetto a sinistra il napoli è poca roba :Lozano più forte a campo aperto, Politano più abile nel cambio passo ma rispetto all’altra fascia siamo almeno 2 livelli sotto di qualità.

Osimhen è il numero uno oggi in circolazione nell’attaccare lo spazio, in area è un rapace e comincia a diventare forte anche nel gioco aereo.

Giocatore però tecnicamente non pulitissimo e che fa fatica a cucire il gioco quando la palla non arriva come piace a lui, nell’ultima partita di coppa si è notato e Spalletti è prontamente intervenuto a dargli linee guida.



Gli azzurri sono fortissimi nel gioco areo e sono ormai innumerevoli i gol segnati sugli sviluppi di corner o punizione laterale.

Incredibilmente segnano pochissimo da fuori area : 1 solo gol all’attivo.



Come si batte il Napoli?

Bisogna sporcargli innanzitutto la manovra e bisogna farlo aggredendoli e costringendoli a passare da piedi meno nobili nella prima impostazione, tagliar fuori Kim a favore del compagno di reparto Rramhani,ad esempio, sarebbe già ottimale.

Quest’ultimo infatti spesso non vede il passaggio e preferisce rifugiarsi dal portiere.

Meret non è sicuramente un campione, pur dimostrandosi un portiere efficace, e coi piedi non è eccezionale.

Attenzione però a non sbagliare i tempi del pressing perché zilelinski, lobotka e kvara soprattutto sono maestri nel far perno sul piede di appoggio e lasciare il marcatore sul posto di spalle generando superiorità numerica da una situazione di apparente svantaggio.

Le partite del Napoli spesso sono una morte annunciata : con la giocata tecnica generano gialli che poi portano l’inerzia della gara tutta dalla loro nella fase di possesso.

Fondamentale non lasciar loro la profondità perché il loro centravanti arriva prima a ridosso del corner sulla palla lunga pur partendo metri e secondi dopo.

Le linee di difesa e centrocampo devono essere strette e osimhen va portato a giocare una partita che soffre.

L’inter li ha battuti cosi e il napoli ne è uscito come non pervenuto.

Parlando di possibili duelli a noi favorevoli è troppo facile individuare in mario rui l’anello debole della difesa sul gioco aereo e su di lui vanno ricercati confronti a noi vantaggiosi.



Il napoli è una macchina ben oleata e per batterli bisogna essere calmi, pazienti, lucidi.

Una fase di possesso ben organizzata con errori ridotti al lumicino è fondamentale per far scorrere il tempo e minare le loro certezze mentali.

I napolatani nei numeri non sono la squadra che corre di più ma sono certamente la squadra che fa correr meglio la palla, il movimento senza palla a dettare il passaggio è al limite dell’anormale.

Il destino del doppio confronto dipenderà anche dall’arbitro e dal tipo di metro adottato , in italia infatti il napoli gode di troppe tutele per via di falletti stupidi e rigori ancor più ridicoli che vengono loro riconosciuti.

Un gioco duro e intenso può diminuire il gap tecnico a nostro sfavore.



Una partita da giocare col cuore caldo e la mente fredda.

La nostra sommatoria errori deve essere azzerata o quasi per poi andare alla ricerca dell’episodio buono.
Il milan visto ad inizio anno è improponibile o quasi ma noi non siamo quelli.
Serve un livello di forma elevato e ci servono i nostri migliori in grande condizione.
La partita si vince al 180' minuto ma la si indirizza con l'andare dei minuti.
Facciamo la partita e non facciamocela incartare consapevoli che ogni possesso regalato è una palla persa per noi e in più per loro.
Fondamentale giocare bene la palla.
Bella analisi.
Vorrei anche aggiungere che secondo me dobbiamo anche "rompere" il loro ritmo.
Purtroppo è successo quello che temevo.. loro sono più forti dello scorso anno, noi più scarsi dello scorso grazie alla proprietà che rema contro. Sono sicuro che il Milan scorso anno vs questo Napoli, a livello di gioco, sarebbe stata una bella gara. Ma se incominciamo a giocare, ci fanno a pezzi. Dobbiamo invece cercare di rendere la partita frammentata ed evitare di dare a loro ritmo.
Dobbiamo anche stare attenti a non finire in 10..

Alla fine queste paritite si giocano molto sulla testa. Saranno loro i favoriti ed avranno loro la pressione.. non vorranno solo vincere lo scudetto ma anche arrivare in semifinale. Noi dobbiamo ricordarci di due cose

- Siamo i campioni in carica d'Italia (concetto che molti giocatori sembrano averlo dimenticato lo stesso i tifosi con tanto "Tanto sono troppo forti quest'anno non possiamo recuperare i punti per lo scudetto" modo di pensare da rassegnato).
- Abbiamo vinto 7 CL e queste gare sono il nostro pane. Non giochiamo contro una squadra che ha la stessa tradizione tipo Bayern, Liverpool ecc.. ergo bisogna che qualcuno si ricordi di questo.

Riconoscere la forza del Napoli sì, ma non incominciamo a sopravalutarli ecc. dai.. non sono il City, Real e Bayern ed aggiungo pure il Chelsea che in Champions ci ha fatto vedere i draghi.
 

Antokkmilan

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Inizia lento ed inesorabile il conto alla rovescia che ci porterà ai quarti di finale di Champions contro il Napoli.

Campionato e Coppa per ora hanno sentenziato che gli azzurri sono devastanti, ma è realmente cosi?



Analizziamo insieme pregi e difetti e vediamo se e dove sono vulnerabili.



Il Napoli che oggi pare uno schiacciasassi parte da molto lontano nel suo progetto tecnico sebbene molti calciatori non siano più in rosa.

Da Sarri ad Ancelotti, passando per Gattuso per poi arrivare a Spalletti : se c’è un diktat al centro del progetto tecnico del Napoli è sempre stato il gioco seppure con sviluppi ed interpreti diversi.

Il Napoli di oggi è figlio anche del passato perché la continuità tecnica è sempre stata coerente.



Il napoli di Spalletti è al secondo anno e scende in campo col 4-3-3 , modulo che letto e detto cosi inganna e ne spiegheremo i motivi.



Sulla difesa pochi dubbi e ancor meno storie : Spalletti sceglie la difesa a 4 e punta sulla solida coppia centrale Kim + Rrahmani.

Il primo è il libero e leader indiscusso del reparto, un calciatore che clamorosamente si è preso la scena al primo anno.

Forte in impostazione , forte in marcatura ,forte nel gioco aereo, forte nelle letture e anche nel coprire lo spazio alle spalle.

Il compagno di reparto è il gemello brutto, lo stopper sicuramente meno tecnico ma che si sposa bene per caratteristiche al compagno. Marcature rude e duro , abile nel gioco aereo.

Piedi non nobilissimi.



I terzini sono uno dei segreti del Napoli in quanto sono velocissimi , tecnici e abili anche nel portare la palla su in conduzione. Sono una delle armi del Napoli nella prima impostazione per la loro capacità di venire anche dentro al campo. Di Lorenzo è molto più fisico di Rui e abile anche in area avversaria e negli inserimenti. Il talento che viene dalla gavetta e dalla provincia.



In mezzo al campo il Napoli gioca apparentemente a 3 ma i principi di gioco non solo quelli che contemplano la presenza delle mezze ali.

Lobotka è il play del centrocampo, quello che prende palla anche in situazioni di traffico e quando la stessa scotta. E’ l’interruttore del napoli.

Fisicamente poca roba ma ringhia senza palla e con la palla tra i piedi spesso rompe il primo pressing solo col cambio passo.

Un piccolo David Pizarro.

Anguissa è il mediano del centrocampo, il giocatore ovunque.

Bravo a cucire, marcare, inserirsi e ripiegare.

Zielininsky completa il reparto, il 10, l’uomo che spazia tra le linee perché il più forte nel controllo orientato nel traffico.

Segna molto meno rispetto gli anni precedenti ma pulisce la azioni come pochi in circolazione.

I centrocampisti del Napoli svariano nelle posizioni anche con scivolamenti profondi, questi non sono principi di gioco da modulo con le mezze ali e rendono il gioco fluido e imprevedibile.

Davanti i partenopei schierano due punte larghe e Osimhen davanti.

A sinistra il padrone della fascia è Kvara, a destra si alternano a seconda degli avversari Lozano e Politano e davanti gioca l’orco.



La forza del napoli è sicuramente la continuità di gioco e di palleggio, una squadra che muove palla velocemente grazie all’interscambio delle posizione e alla bravura nel gioco a due tocchi.

Praticamente tutti o quasi sanno trattare la palla e il fraseggio nella ricerca dell’inerzia buona è ricercato in ogni zona del campo.

Lo scopo tattico del napoli è tirare fuori i centrali di difesa avversari per poi lanciare nello spazio osimhen e invadere la metà campo avversaria.

Giocata che si cerca spesso a memoria con Politano,ad esempio, quando prende palla coperta in fascia e al volo di prima gira oltre la linea avversaria ma non è l’unico a cercare tale soluzione.

Altra soluzione ricercata è naturalmente l’isolamento in fascia di Kvara che lo porta al duello individuale col suo avversario, situazione nella quale il georgiano è fortissimo.

I terzini e le mezze ali con l’inserimento portano via sempre uomini o dettano una linea di passaggio.

A destra rispetto a sinistra il napoli è poca roba :Lozano più forte a campo aperto, Politano più abile nel cambio passo ma rispetto all’altra fascia siamo almeno 2 livelli sotto di qualità.

Osimhen è il numero uno oggi in circolazione nell’attaccare lo spazio, in area è un rapace e comincia a diventare forte anche nel gioco aereo.

Giocatore però tecnicamente non pulitissimo e che fa fatica a cucire il gioco quando la palla non arriva come piace a lui, nell’ultima partita di coppa si è notato e Spalletti è prontamente intervenuto a dargli linee guida.



Gli azzurri sono fortissimi nel gioco areo e sono ormai innumerevoli i gol segnati sugli sviluppi di corner o punizione laterale.

Incredibilmente segnano pochissimo da fuori area : 1 solo gol all’attivo.



Come si batte il Napoli?

Bisogna sporcargli innanzitutto la manovra e bisogna farlo aggredendoli e costringendoli a passare da piedi meno nobili nella prima impostazione, tagliar fuori Kim a favore del compagno di reparto Rramhani,ad esempio, sarebbe già ottimale.

Quest’ultimo infatti spesso non vede il passaggio e preferisce rifugiarsi dal portiere.

Meret non è sicuramente un campione, pur dimostrandosi un portiere efficace, e coi piedi non è eccezionale.

Attenzione però a non sbagliare i tempi del pressing perché zilelinski, lobotka e kvara soprattutto sono maestri nel far perno sul piede di appoggio e lasciare il marcatore sul posto di spalle generando superiorità numerica da una situazione di apparente svantaggio.

Le partite del Napoli spesso sono una morte annunciata : con la giocata tecnica generano gialli che poi portano l’inerzia della gara tutta dalla loro nella fase di possesso.

Fondamentale non lasciar loro la profondità perché il loro centravanti arriva prima a ridosso del corner sulla palla lunga pur partendo metri e secondi dopo.

Le linee di difesa e centrocampo devono essere strette e osimhen va portato a giocare una partita che soffre.

L’inter li ha battuti cosi e il napoli ne è uscito come non pervenuto.

Parlando di possibili duelli a noi favorevoli è troppo facile individuare in mario rui l’anello debole della difesa sul gioco aereo e su di lui vanno ricercati confronti a noi vantaggiosi.



Il napoli è una macchina ben oleata e per batterli bisogna essere calmi, pazienti, lucidi.

Una fase di possesso ben organizzata con errori ridotti al lumicino è fondamentale per far scorrere il tempo e minare le loro certezze mentali.

I napolatani nei numeri non sono la squadra che corre di più ma sono certamente la squadra che fa correr meglio la palla, il movimento senza palla a dettare il passaggio è al limite dell’anormale.

Il destino del doppio confronto dipenderà anche dall’arbitro e dal tipo di metro adottato , in italia infatti il napoli gode di troppe tutele per via di falletti stupidi e rigori ancor più ridicoli che vengono loro riconosciuti.

Un gioco duro e intenso può diminuire il gap tecnico a nostro sfavore.



Una partita da giocare col cuore caldo e la mente fredda.

La nostra sommatoria errori deve essere azzerata o quasi per poi andare alla ricerca dell’episodio buono.
Il milan visto ad inizio anno è improponibile o quasi ma noi non siamo quelli.
Serve un livello di forma elevato e ci servono i nostri migliori in grande condizione.
La partita si vince al 180' minuto ma la si indirizza con l'andare dei minuti.
Facciamo la partita e non facciamocela incartare consapevoli che ogni possesso regalato è una palla persa per noi e in più per loro.
Fondamentale giocare bene la palla.
Complimenti e condivido tutto. Sarò io troppo ottimista, ma penso che questo Napoli si può battere. Il nostro punto debole quest’anno è la discontinuità( loro sono stracontnui 1-0 per loro), e gli errori individuali che l’anno scorso non commettevamo. Ma il Milan, se devo trovare qualcosa di positivo in questa stagione, è la determinazione che mette in certe tipo di partita( se sta bene, ma soprattutto se c’è compattezza, cosa che a gennaio non c’era e prendevamo imbarcate dal primo che capitava), per me il Milan quando è sul pezzo, non le sbaglia queste partite; lo detto ieri, per me passiamo noi, per tanti motivi.
 
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