Se uno pensa a quel mausoleo che si è costruito negli anni 70, cioè 40 enne, può già capire bene il personaggio.
Poi figuriamoci, il Milan tra tutti i suoi interessi è stato solamente un mezzo utile per entrare in politica, una roba che ad un certo punto è stato solo un peso ma che poteva tornare comodo.
Ora il suo grande sogno è quello di riportare in alto il Monza e poi 'Monza-Milan 1-0', quella partita chiuderà il cerchio e io, sinceramente, spero che per allora saremo già passati di mano (essendo noi un brand con spese assurde trattato come una Fiorentina qualunque).
Semmai passeremo di mano solo dopo. Ammesso che questa ultima umiliazione gli basti e che non abbia voluto mettere ulteriori “caparre” per il futuro, tipo quella di dover allontanare ogni proprietà ambiziosa e con mezzi reali.
Io purtroppo temo davvero che nei suoi piani il Milan debba diventare il nuovo Ajax. Così tra 30 anni, quando saremo fermi ancora alla Champions del 2007 e forse avremo uno scudetto o, miracolo, due con seconda stella annessa (scudetti miracolosi tipo quelli delle romane), tutti guarderanno con ammirazione il nano che ha portato sul tetto del mondo per cinque volte in 20 anni quel club che secondo tutti ormai sarà solo una Rometta qualunque.
Perché col tempo è così che verremo considerati, se non ci prende qualcuno di serio, un po’ quello che noi penseremmo oggi se la Roma avesse vinto un botto di Champions nei ‘60 e ‘70 per poi diventare ciò che è oggi, diremmo “***** che mito che deve essere stato quello che ha portato la Rometta sul tetto d’Europa e del mondo tutte quelle volte”. Non verremo considerati come una nobile decaduta, ma come una Rometta che ha fatto un lungo exploit per poi rientrare nei ranghi che gli competono realmente, come se fossimo degli imbucati arricchiti ad una festa per nobili veri, dei parvenu che sono tornati alla loro naturale dimensione (mi è toccato sentire perfino un amico tifoso della Samp, DELLA SAMP MALEDIZIONE, fare discorsi simili recentemente, poi l’ho smontato storia alla mano, mostrandogli che quando ci prese Belluccone avevamo già una storia superiore a Barca, United e a praticamente tutte le big europee dell’epoca, che in molti casi erano ancora all’epoca sotto i dieci scudi e avevano 0 oppure 1 champions, ma è per dirti che ormai il concetto “il Milan è tornato alla sua naturale dimensione senza Belluccone”, per quanto falso, si sta facendo strada. Mai avrei pensato di dover sopportare perculate, o comunque trattamenti appunto da imbucato arricchito che ora è tornato ad essere ciò che è realmente, da tifosi di squadrette come la Samp, mai) e lui verrà considerato come il mito inscalfibile che ha portato ben oltre i suoi limiti un club altrimenti destinato “naturalmente”, cioè per limiti intrinseci, all’oblio.
E non illuderti, è così che verremo considerati se il vento non cambia, la gente dimentica in fretta, molti milanisti stessi, specie sui forum rossoneri esteri, non considerano quasi il Milan del Gre-No-Li e poi il Milan di Rizzoli e Nereo Rocco, quasi come se il grande Milan l’avesse creato Belluccone (invece che farlo “semplicemente” tornare).
Il suo obiettivo temo sia quello. Stiamo parlando di uno psicopatico (che non significa folle, tutt’altro, anzi gli psicopatici sono lucidissimi) narcisista.
