Interessante articolo proposto da Linkiesta sui cinesi nel calcio italiano. Vengono analizzate infatti le operazioni di Milan ed Inter. A tal proposito viene fatta qualche domanda ad un esperto del mondo cinese, Saro Capozzoli, fondatore di Jesa Capital Ltd, da quasi trent'anni in Cina.
Ecco un breve estratto di quanto da lui dichiarato, sul Milan e la cessione ai cinesi: " Per i cinesi quest'operazione non è un buon affare. E' chiaramente una mossa Politica voluta dal Governo, senza alcun piano industriale alle spalle, né competenze per muoversi in un modo dinamico e difficile come il calcio europeo. Cosa ne sanno di curve inferocite, calciomercato, procuratori famelici e tanto altro? Che sia una mossa voluta dal Governo non ci sono dubbi, al momento non si sa molto del Fondo Sine Europe Sport Investment, ma quel che si sa è che dentro questa autentica scatola finanziaria cinese sono stati inseriti fondi statali, tra cui Haixia Capital, fondo di investimento governativo controllato dallo SDIC, che ha a disposizione capitali per 4 mld di euro al momento. La trattativa è stata condotta da questo fantomatico Yonghong Li, manager pressoché inesistente ai radar della finanza. Di lui però qualcosina si sa, ovvero che è un manager, che ha "investito" (facendo da prestanome o da legale) in diversi settori come quello immobiliare, aspetto che lo accomuna ad altri grandi investitori come Evergrande e Dalian Wanda. Inoltre è un uomo molto vicino al presidente Xi Jinping ma non ha alcuna esperienza nel mercato sportivo."
Riguardo Berlusconi: "E' stato bravo, è riuscito a farsi strapagare il Milan. Se vogliamo dirla tutta, è stato molto fortunato o bravo a vendere, dipende dai punti di vista. Generalmente infatti, il governo centrale attraverso le aziende pubbliche investe nel settore tecnologico e non in società di calcio. Quando si parlava della China Railway Construction che volesse comprare l'Inter c'era stata una mezza sollevazione popolare. Stavolta hanno mascherato bene l'operazione, facendola passare come una cordata di imprenditori, e tutto filato stranamente liscio. Il problema in questi casi, non sono i soldi, ma i tempi nel prendere le decisioni. In genere c'è un'incapacità nel prendere decisioni in tempi brevi. Dovranno imparare a delegare e a fidarsi, altrimenti il rischio è di paralizzare le squadre, magari in un periodo cruciale come quello del calcio mercato". La mossa di nominare Fassone potrebbe avere un senso, a questo punto Galliani dovrebbe essere allontanato,ma il condizionale è d'obbligo.