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Beh ma è comunque un lavoro molto lungo, oltretutto il Milan deve staccarsi dalla logica del campionato italiano e da quello che fanno le altre squadre. Il Milan non crescerà grazie al movimento calcio italiano, di questo bisogna farsene una ragione: il calcio italiano è povero perchè l'Italia sta diventando sempre più povera, è semplicemente lo specchio del paese il calcio nostrano. Per me occorre innanzitutto aumentare le risorse e il fatturato, così da poterti decisamente distinguere da un Leeds o da un West Ham in fatto di possibilità economiche. Se crei talento e poi non hai la possibilità di tenerteli i talenti facciamo la fine dell'Ajax, dove partecipi a una semifinale di champions ogni tot anni. Credo che il Milan debba trovare un suo equilibrio, non seguire vie maestre basate su certi stereotipi. Ci vogliono i talenti e ci vogliono anche i giocatori forti per la prima squadra, quindi non è che se sviluppi il settore giovanile puoi evitare di acquistare giocatori o fare colpi da 50-60 milioni nei ruoli che ti servono.
Non esiste squadra di alto livello nel panorama europeo che non acquisti grandi giocatori e dovremo tornare a farlo anche noi.
Io la penso in modo quasi opposto.
Finché non capiremo che Milan ed Italia sono intrecciate in un unico filo non costruiremo nulla di buono. Questa è una critica in generale al modo di pensare generale, anche della nostra società, ma in particolare del mondo del pallone Italiano.
Mettiamo da parte la politica. Ovvio che servano nuove infrastrutture, ma non è tutto. Anzi è un mattone della casa. Il resto è forse ancora più complicato ed arduo da raggiungere. Finché le squadre sotto non si conformano ad uno standard Europeo non esiste che faremo come movimento il passo necessario e auspicabile. Io vedo una lega come un insieme di persone che deve remare nella stessa direzione, se solo uno rema la barca viene trascinata, se remano tutti allora si va nella giusta direzione. Da noi non remano tutte nella stessa direzione.
Abbiamo tracciato la strada maestra e una via virtuosa (assieme ad altre due o tre virtuose), spero con tutto il cuore che Gravina attui quel piano di FFP severo ed impassibile in modo da forzare i più testardi ad adattarsi, ma finché si continua credendo che più spendo e più vado avanti da solo allora non si arriverà da nessuna parte.
É proprio vero che chi più spende vince? No.
Non vale singolarmente e collettivamente.
L'Italia deve prima diventare un movimento sostenibile, a costo di rimetterci competitività. Una volta che avremo un sistema sano, e logicamente molto più competitivo, si potrà costruire.