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GdS (Laudisa) i cinesi e Fininvest non sono preoccupati, ma Silvio è ancora titubante. È lunedì e come tutti i lunedì la villa di Arcore accoglierà il pranzo di famiglia, con ospiti i manager di Fininvest. Sarà un lunedì tradizionale e insieme diverso dagli altri: offrirà la possibilità di portare ancora avanti il discorso sull’offerta cinese e sarà l’occasione per capire la sincera inclinazione di Berlusconi sulla vicenda. Villa San Martino riceverà i figli e i manager della holding, come successo martedì scorso: è il secondo vertice in meno di una settimana, segno evidente che siamo nella fase cruciale della trattativa.
Ultimamente l’umore del presidente è tornato variabile: per giorni aveva confessato di avvertire l’esigenza «di passare la mano dopo trent’anni di successi » per poi frenare già prima del weekend. Non è la prima volta che il termometro di Silvio sale e scende.
Stavolta da Pechino e anche dall’America (con Galatioto) e dall’Italia (con l’altro advisor Gancikoff) si dicono per nulla pensierosi, anzi: nulla è cambiato e tutto procederebbe per il meglio. I cinesi, e i loro rappresentanti, non si sono seccati venerdì mattina quando Berlusconi aveva spiegato: «Non so se possiamo arrivare a concludere, non hanno ancora risposto circa il loro impegno a fornire i finanziamenti annuali necessari a riportare in alto il Milan». La frenata non è di facciata ma Silvio potrebbe anche aprirsi a un nuovo cambio d’umore: stamattina Suning, colosso cinese, annuncerà l’acquisto della maggioranza dell’Inter, evento che potrebbe mettere davanti alla realtà anche il presidente del Milan.
Tutto il resto suggerisce però di far prevalere altre ragioni, che per i rappresentanti della cordata cinese, così come per i vertici Fininvest, non sono mai state in discussione: se anche le ultime perplessità fossero superate si procederebbe (forse) senza altri intoppi. Il fondo che riunisce società pubbliche e private (la Kweichow Moutai azienda
statale principale produttrice di liquori in Cina ha smentito il proprio interesse) ha fornito le garanzie economiche, peraltro già verificate, tanto che anche il progetto tecnico procede: i cinesi hanno scelto Emery.
Entriamo nella fase decisiva per la cessione del Milan. Secondo quanto riportato dalla Gazzetta dello Sport in edicola, il vertice che si terrà oggi 6 giugno sarà decisivo per fare chiarezza, probabilmente in modo definitivo, sull'orientamento di Berlusconi: cedere o tenersi il Milan. Ed Emery, bloccato dai cinesi, non è intenzionato ad aspettare a lungo.
Quella di oggi, dunque, in un modo o nell'altro sarà una giornata decisiva. Seguiranno aggiornamenti.
Ultimamente l’umore del presidente è tornato variabile: per giorni aveva confessato di avvertire l’esigenza «di passare la mano dopo trent’anni di successi » per poi frenare già prima del weekend. Non è la prima volta che il termometro di Silvio sale e scende.
Stavolta da Pechino e anche dall’America (con Galatioto) e dall’Italia (con l’altro advisor Gancikoff) si dicono per nulla pensierosi, anzi: nulla è cambiato e tutto procederebbe per il meglio. I cinesi, e i loro rappresentanti, non si sono seccati venerdì mattina quando Berlusconi aveva spiegato: «Non so se possiamo arrivare a concludere, non hanno ancora risposto circa il loro impegno a fornire i finanziamenti annuali necessari a riportare in alto il Milan». La frenata non è di facciata ma Silvio potrebbe anche aprirsi a un nuovo cambio d’umore: stamattina Suning, colosso cinese, annuncerà l’acquisto della maggioranza dell’Inter, evento che potrebbe mettere davanti alla realtà anche il presidente del Milan.
Tutto il resto suggerisce però di far prevalere altre ragioni, che per i rappresentanti della cordata cinese, così come per i vertici Fininvest, non sono mai state in discussione: se anche le ultime perplessità fossero superate si procederebbe (forse) senza altri intoppi. Il fondo che riunisce società pubbliche e private (la Kweichow Moutai azienda
statale principale produttrice di liquori in Cina ha smentito il proprio interesse) ha fornito le garanzie economiche, peraltro già verificate, tanto che anche il progetto tecnico procede: i cinesi hanno scelto Emery.
Entriamo nella fase decisiva per la cessione del Milan. Secondo quanto riportato dalla Gazzetta dello Sport in edicola, il vertice che si terrà oggi 6 giugno sarà decisivo per fare chiarezza, probabilmente in modo definitivo, sull'orientamento di Berlusconi: cedere o tenersi il Milan. Ed Emery, bloccato dai cinesi, non è intenzionato ad aspettare a lungo.
Quella di oggi, dunque, in un modo o nell'altro sarà una giornata decisiva. Seguiranno aggiornamenti.