La trattativa per la cessione di una quota variabile tra il 50 ed il 70 per cento del capitale sociale del Milan ("targeting at least a 50 percent stake, which could rise to about 70 percent") da parte di un consorzio cinese con interessi nel settore delle energie rinnovabili e dei media ("the consortium, whose investors have a background in renewable energy and media") da definirsi entro giugno, in tempo utile per la prossima sessione di mercato estiva ("seeking a deal in time for the summer transfer season"), e' identificata dall'agenzia Bloomberg in un dispaccio del 15 aprile scorso, citando fonti indipendenti ("people with knowledge of the matter said"), e non rilanciando quelle dei media italiani. Fininvest non ha mai smentito questa circostanza come fece invece lo scorso anno per la proposta di acquisto del 51% da parte della cordata di Taechaubol. L'autorevolezza della fonte giornalistica, principale canale di transito dei dati sensibili influenti sul mercato finanziario di Wall Street (su cui sono probabilmente quotati alcuni dei soggetti consorziati, ovvero il consorzio stesso), consente di annoverare le sue informazioni tra i fatti di questa vicenda, unitamente alle dichiarazioni di Mr. Galatioto, anch'esse non smentite dagli interessati. Il resto sono solo illazioni.
P.S.: nel dispaccio si evidenzia che tra i "key terms" su cui sarebbe stato già raggiunto l'accordo tra le parti vi sarebbe quello sulla pianificazione del rafforzamento della squadra, con l'intesa che l'investimento iniziale sia destinato a rendere competitiva la stessa più che al ripiano delle passività ("Berlusconi’s Fininvest SpA and the Chinese group have already discussed plans to strengthen the squad, and the initial investment would be used to make the team more competitive rather than pay down debt"). Ci vedrei la manina di Silvio su questo punto dell'accordo, più che quella di Marina, che volentieri avrebbe distratto quelle somme per sistemare i conti infragruppo. Un piccolo regalo d'addio ai tifosi rossoneri.