Cerruti"Cardinale i 4 punti per non farsi scappare i nuovi Vlahovic".

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Alberto Cerruti a calciomercato.com sul Milan:"In attesa di sapere quanto potrà valere il primo punto in Champions sul campo del Salisburgo sappiamo già che Gerry Cardinale, il nuovo proprietario del Milan, ha intenzioni serie per il futuro del club. E dopo quattro anni di parsimoniosa gestione Elliott il fatto che si parli di programmi ambiziosi a livello sportivo, al di là del lodevole risanamento dei conti, è una bella notizia per i tifosi rossoneri più interessati, come tutti i tifosi del mondo, ai risultati del campo che a quelli del bilancio. Adesso, però, bisogna passare dalle parole ai fatti, dai proclami alla realtà. E allora proviamo ad anticipare quali dovrebbero essere i quattro punti cardinali di mister Cardinale per riportare in alto il Milan, non soltanto in Italia ma anche in Europa e nel mondo.

Per arrivare al Nord di tutte le classifiche, non basta tenere i conti sotto controllo. Bisogna anche spendere per investire, pensando al presente oltre che al futuro. Un Milan forte deve avere giocatori forti, che siano certezze subito e non soltanto promesse, o peggio scommesse. Per migliorare la squadra che ha meritatamente vinto lo scudetto, le priorità sono due: rinforzare la fascia destra e cercare un goleador di sicuro affidamento, per motivi fisici e anagrafici oltre che tecnici. Per uno come Vlahovic, per esempio, valeva la pena fare uno strappo alla regola, come nelle diete, perché l’investimento poi sarebbe stato ripagato nel tempo. Un Milan più forte in campo, quindi, ma anche in società, perché sono importanti i rapporti con la Lega e la Federazione, per i quali occorre un dirigente esperto che parli italiano e conosca i meccanismi del nostro calcio.

La passione dei tifosi milanisti, che non si scopre soltanto quando la squadra vince lo scudetto, deve far riflettere Cardinale che non a caso è rimasto affascinato dalla cornice di pubblico nel derby. Visto che il tempo passa e non è successo niente, Cardinale potrebbe e dovrebbe dare un segnale forte avallando il progetto di un nuovo stadio, non più condiviso con l’Inter, che diventi la vera casa del Milan, come fece nel 1926 l’allora presidente del Milan, Piero Pirelli, che volle costruire San Siro dove inizialmente giocavano soltanto i rossoneri appunto. Uno stadio per il Milan e soprattutto non con una capienza di 60-65mila posti ma almeno di 80mila, come San Siro appunto, perché in nessuna città europea è stato costruito uno stadio nuovo più piccolo dei precedenti, da Londra a Madrid.

L’idea del nuovo stadio per il Milan non deve far passare in secondo piano l’importanza della crescita dei giovani. Calabria e Tonali non possono rimanere gli ultimi reduci italiani della squadra, anche perché pensando alle liste da presentare all’Uefa per la Champions è importante inserire un certo numero di giocatori cresciuti in casa. I tempi in cui Baresi, Maldini, Costacurta, Galli, Evani erano il vanto del settore giovanile forse non torneranno più, ma ciò non significa che si debba trascurare il settore giovanile anche perché chi cresce nel Milan trasmette lo spirito di appartenenza ai nuovi compagni.

Il quarto punto cardinale si riferisce all’importanza della presenza del nuovo proprietario rossonero, che deve far sentire la voce del padrone da vicino e non per interposta persona. Deve essere Cardinale, quindi, come ha fatto subito dopo la sua investitura, a parlare alla squadra nei momenti importanti, con il carisma e la carica che non può avere Scaroni, anche se ufficialmente sarà ancora lui il presidente. E’ vero che Cardinale non abita in Italia e non parla italiano, ma siamo certi che una sua maggiore vicinanza ai giocatori potrà essere utile, facendolo apprezzare indirettamente anche dai tifosi che lo sentiranno uno di loro. La passione di Berlusconi e Galliani rimarrà unica, ma tra il loro presenzialismo a Milanello e San Siro e il recente distacco dei rappresentanti del fondo Elliott una via di mezzo sarebbe gradita e utile a tutti.
 

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Alberto Cerruti a calciomercato.com sul Milan:"In attesa di sapere quanto potrà valere il primo punto in Champions sul campo del Salisburgo sappiamo già che Gerry Cardinale, il nuovo proprietario del Milan, ha intenzioni serie per il futuro del club. E dopo quattro anni di parsimoniosa gestione Elliott il fatto che si parli di programmi ambiziosi a livello sportivo, al di là del lodevole risanamento dei conti, è una bella notizia per i tifosi rossoneri più interessati, come tutti i tifosi del mondo, ai risultati del campo che a quelli del bilancio. Adesso, però, bisogna passare dalle parole ai fatti, dai proclami alla realtà. E allora proviamo ad anticipare quali dovrebbero essere i quattro punti cardinali di mister Cardinale per riportare in alto il Milan, non soltanto in Italia ma anche in Europa e nel mondo.

Per arrivare al Nord di tutte le classifiche, non basta tenere i conti sotto controllo. Bisogna anche spendere per investire, pensando al presente oltre che al futuro. Un Milan forte deve avere giocatori forti, che siano certezze subito e non soltanto promesse, o peggio scommesse. Per migliorare la squadra che ha meritatamente vinto lo scudetto, le priorità sono due: rinforzare la fascia destra e cercare un goleador di sicuro affidamento, per motivi fisici e anagrafici oltre che tecnici. Per uno come Vlahovic, per esempio, valeva la pena fare uno strappo alla regola, come nelle diete, perché l’investimento poi sarebbe stato ripagato nel tempo. Un Milan più forte in campo, quindi, ma anche in società, perché sono importanti i rapporti con la Lega e la Federazione, per i quali occorre un dirigente esperto che parli italiano e conosca i meccanismi del nostro calcio.

La passione dei tifosi milanisti, che non si scopre soltanto quando la squadra vince lo scudetto, deve far riflettere Cardinale che non a caso è rimasto affascinato dalla cornice di pubblico nel derby. Visto che il tempo passa e non è successo niente, Cardinale potrebbe e dovrebbe dare un segnale forte avallando il progetto di un nuovo stadio, non più condiviso con l’Inter, che diventi la vera casa del Milan, come fece nel 1926 l’allora presidente del Milan, Piero Pirelli, che volle costruire San Siro dove inizialmente giocavano soltanto i rossoneri appunto. Uno stadio per il Milan e soprattutto non con una capienza di 60-65mila posti ma almeno di 80mila, come San Siro appunto, perché in nessuna città europea è stato costruito uno stadio nuovo più piccolo dei precedenti, da Londra a Madrid.

L’idea del nuovo stadio per il Milan non deve far passare in secondo piano l’importanza della crescita dei giovani. Calabria e Tonali non possono rimanere gli ultimi reduci italiani della squadra, anche perché pensando alle liste da presentare all’Uefa per la Champions è importante inserire un certo numero di giocatori cresciuti in casa. I tempi in cui Baresi, Maldini, Costacurta, Galli, Evani erano il vanto del settore giovanile forse non torneranno più, ma ciò non significa che si debba trascurare il settore giovanile anche perché chi cresce nel Milan trasmette lo spirito di appartenenza ai nuovi compagni.

Il quarto punto cardinale si riferisce all’importanza della presenza del nuovo proprietario rossonero, che deve far sentire la voce del padrone da vicino e non per interposta persona. Deve essere Cardinale, quindi, come ha fatto subito dopo la sua investitura, a parlare alla squadra nei momenti importanti, con il carisma e la carica che non può avere Scaroni, anche se ufficialmente sarà ancora lui il presidente. E’ vero che Cardinale non abita in Italia e non parla italiano, ma siamo certi che una sua maggiore vicinanza ai giocatori potrà essere utile, facendolo apprezzare indirettamente anche dai tifosi che lo sentiranno uno di loro. La passione di Berlusconi e Galliani rimarrà unica, ma tra il loro presenzialismo a Milanello e San Siro e il recente distacco dei rappresentanti del fondo Elliott una via di mezzo sarebbe gradita e utile a tutti.
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jumpy65

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Per uno come vlahovic che costa alla juve 30 milioni all'anno non siamo ancora pronti. Non è uno strappo alla regola è una follia. Anche bremer a 20 lo è. La juve lo fa e accetta un passivo di 200 milioni ..ben per loro
 
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Alberto Cerruti a calciomercato.com sul Milan:"In attesa di sapere quanto potrà valere il primo punto in Champions sul campo del Salisburgo sappiamo già che Gerry Cardinale, il nuovo proprietario del Milan, ha intenzioni serie per il futuro del club. E dopo quattro anni di parsimoniosa gestione Elliott il fatto che si parli di programmi ambiziosi a livello sportivo, al di là del lodevole risanamento dei conti, è una bella notizia per i tifosi rossoneri più interessati, come tutti i tifosi del mondo, ai risultati del campo che a quelli del bilancio. Adesso, però, bisogna passare dalle parole ai fatti, dai proclami alla realtà. E allora proviamo ad anticipare quali dovrebbero essere i quattro punti cardinali di mister Cardinale per riportare in alto il Milan, non soltanto in Italia ma anche in Europa e nel mondo.

Per arrivare al Nord di tutte le classifiche, non basta tenere i conti sotto controllo. Bisogna anche spendere per investire, pensando al presente oltre che al futuro. Un Milan forte deve avere giocatori forti, che siano certezze subito e non soltanto promesse, o peggio scommesse. Per migliorare la squadra che ha meritatamente vinto lo scudetto, le priorità sono due: rinforzare la fascia destra e cercare un goleador di sicuro affidamento, per motivi fisici e anagrafici oltre che tecnici. Per uno come Vlahovic, per esempio, valeva la pena fare uno strappo alla regola, come nelle diete, perché l’investimento poi sarebbe stato ripagato nel tempo. Un Milan più forte in campo, quindi, ma anche in società, perché sono importanti i rapporti con la Lega e la Federazione, per i quali occorre un dirigente esperto che parli italiano e conosca i meccanismi del nostro calcio.

La passione dei tifosi milanisti, che non si scopre soltanto quando la squadra vince lo scudetto, deve far riflettere Cardinale che non a caso è rimasto affascinato dalla cornice di pubblico nel derby. Visto che il tempo passa e non è successo niente, Cardinale potrebbe e dovrebbe dare un segnale forte avallando il progetto di un nuovo stadio, non più condiviso con l’Inter, che diventi la vera casa del Milan, come fece nel 1926 l’allora presidente del Milan, Piero Pirelli, che volle costruire San Siro dove inizialmente giocavano soltanto i rossoneri appunto. Uno stadio per il Milan e soprattutto non con una capienza di 60-65mila posti ma almeno di 80mila, come San Siro appunto, perché in nessuna città europea è stato costruito uno stadio nuovo più piccolo dei precedenti, da Londra a Madrid.

L’idea del nuovo stadio per il Milan non deve far passare in secondo piano l’importanza della crescita dei giovani. Calabria e Tonali non possono rimanere gli ultimi reduci italiani della squadra, anche perché pensando alle liste da presentare all’Uefa per la Champions è importante inserire un certo numero di giocatori cresciuti in casa. I tempi in cui Baresi, Maldini, Costacurta, Galli, Evani erano il vanto del settore giovanile forse non torneranno più, ma ciò non significa che si debba trascurare il settore giovanile anche perché chi cresce nel Milan trasmette lo spirito di appartenenza ai nuovi compagni.

Il quarto punto cardinale si riferisce all’importanza della presenza del nuovo proprietario rossonero, che deve far sentire la voce del padrone da vicino e non per interposta persona. Deve essere Cardinale, quindi, come ha fatto subito dopo la sua investitura, a parlare alla squadra nei momenti importanti, con il carisma e la carica che non può avere Scaroni, anche se ufficialmente sarà ancora lui il presidente. E’ vero che Cardinale non abita in Italia e non parla italiano, ma siamo certi che una sua maggiore vicinanza ai giocatori potrà essere utile, facendolo apprezzare indirettamente anche dai tifosi che lo sentiranno uno di loro. La passione di Berlusconi e Galliani rimarrà unica, ma tra il loro presenzialismo a Milanello e San Siro e il recente distacco dei rappresentanti del fondo Elliott una via di mezzo sarebbe gradita e utile a tutti.
Presenza di Cardinale ... anche no. se viene, va bene, ma non deve essere lui il riferimento per la squadra.
Stadio da 80.000 ... qualche dubbio. Con oltre 10.000 posti corporate e distanze tra i posti e vie di uscita diu no stadio moderno verrebbe uno stadio enormissimo con alcuni posti veramente sfigati, tipo quinto anello da cui serve il binocolo. Forse 60.000 sono pochi, ma non eccederei.
Stadio da soli: no, significa lasciare l'area del Meazza all'inter caricarsi di un investimento enorme che penalizzerebbe la squadra (non è che lo stadio "lo regala" la proprietà, lo pagherebbe il Milan negli anni.
primavera: ok, ma abbiamo sentito tantissime parole e abbiamo pochi fatti. Comunque in Italia c' il problema di far fare lo step tra primavera e prima squadra. Passare dalla primavera alla prima squadra dell'Empoli è un conto, farlo al Milan è un altro. Serve under23? Società satellite?
 
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Alberto Cerruti a calciomercato.com sul Milan:"In attesa di sapere quanto potrà valere il primo punto in Champions sul campo del Salisburgo sappiamo già che Gerry Cardinale, il nuovo proprietario del Milan, ha intenzioni serie per il futuro del club. E dopo quattro anni di parsimoniosa gestione Elliott il fatto che si parli di programmi ambiziosi a livello sportivo, al di là del lodevole risanamento dei conti, è una bella notizia per i tifosi rossoneri più interessati, come tutti i tifosi del mondo, ai risultati del campo che a quelli del bilancio. Adesso, però, bisogna passare dalle parole ai fatti, dai proclami alla realtà. E allora proviamo ad anticipare quali dovrebbero essere i quattro punti cardinali di mister Cardinale per riportare in alto il Milan, non soltanto in Italia ma anche in Europa e nel mondo.

Per arrivare al Nord di tutte le classifiche, non basta tenere i conti sotto controllo. Bisogna anche spendere per investire, pensando al presente oltre che al futuro. Un Milan forte deve avere giocatori forti, che siano certezze subito e non soltanto promesse, o peggio scommesse. Per migliorare la squadra che ha meritatamente vinto lo scudetto, le priorità sono due: rinforzare la fascia destra e cercare un goleador di sicuro affidamento, per motivi fisici e anagrafici oltre che tecnici. Per uno come Vlahovic, per esempio, valeva la pena fare uno strappo alla regola, come nelle diete, perché l’investimento poi sarebbe stato ripagato nel tempo. Un Milan più forte in campo, quindi, ma anche in società, perché sono importanti i rapporti con la Lega e la Federazione, per i quali occorre un dirigente esperto che parli italiano e conosca i meccanismi del nostro calcio.

La passione dei tifosi milanisti, che non si scopre soltanto quando la squadra vince lo scudetto, deve far riflettere Cardinale che non a caso è rimasto affascinato dalla cornice di pubblico nel derby. Visto che il tempo passa e non è successo niente, Cardinale potrebbe e dovrebbe dare un segnale forte avallando il progetto di un nuovo stadio, non più condiviso con l’Inter, che diventi la vera casa del Milan, come fece nel 1926 l’allora presidente del Milan, Piero Pirelli, che volle costruire San Siro dove inizialmente giocavano soltanto i rossoneri appunto. Uno stadio per il Milan e soprattutto non con una capienza di 60-65mila posti ma almeno di 80mila, come San Siro appunto, perché in nessuna città europea è stato costruito uno stadio nuovo più piccolo dei precedenti, da Londra a Madrid.

L’idea del nuovo stadio per il Milan non deve far passare in secondo piano l’importanza della crescita dei giovani. Calabria e Tonali non possono rimanere gli ultimi reduci italiani della squadra, anche perché pensando alle liste da presentare all’Uefa per la Champions è importante inserire un certo numero di giocatori cresciuti in casa. I tempi in cui Baresi, Maldini, Costacurta, Galli, Evani erano il vanto del settore giovanile forse non torneranno più, ma ciò non significa che si debba trascurare il settore giovanile anche perché chi cresce nel Milan trasmette lo spirito di appartenenza ai nuovi compagni.

Il quarto punto cardinale si riferisce all’importanza della presenza del nuovo proprietario rossonero, che deve far sentire la voce del padrone da vicino e non per interposta persona. Deve essere Cardinale, quindi, come ha fatto subito dopo la sua investitura, a parlare alla squadra nei momenti importanti, con il carisma e la carica che non può avere Scaroni, anche se ufficialmente sarà ancora lui il presidente. E’ vero che Cardinale non abita in Italia e non parla italiano, ma siamo certi che una sua maggiore vicinanza ai giocatori potrà essere utile, facendolo apprezzare indirettamente anche dai tifosi che lo sentiranno uno di loro. La passione di Berlusconi e Galliani rimarrà unica, ma tra il loro presenzialismo a Milanello e San Siro e il recente distacco dei rappresentanti del fondo Elliott una via di mezzo sarebbe gradita e utile a tutti.

Spero in futuro si possa usufruire del Tolosa, almeno per quanto riguarda i giovanissimi francesi.
Alcuni da portare subito in italia e altri per farli esordire in Francia con i "grandi"

E poi bisognerà buttare giù la squadra primavera, mandarli in lega pro (con il Milan under 23) e promuovendo l'attuale squadra berretti in primavera.
 
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Alberto Cerruti a calciomercato.com sul Milan:"In attesa di sapere quanto potrà valere il primo punto in Champions sul campo del Salisburgo sappiamo già che Gerry Cardinale, il nuovo proprietario del Milan, ha intenzioni serie per il futuro del club. E dopo quattro anni di parsimoniosa gestione Elliott il fatto che si parli di programmi ambiziosi a livello sportivo, al di là del lodevole risanamento dei conti, è una bella notizia per i tifosi rossoneri più interessati, come tutti i tifosi del mondo, ai risultati del campo che a quelli del bilancio. Adesso, però, bisogna passare dalle parole ai fatti, dai proclami alla realtà. E allora proviamo ad anticipare quali dovrebbero essere i quattro punti cardinali di mister Cardinale per riportare in alto il Milan, non soltanto in Italia ma anche in Europa e nel mondo.

Per arrivare al Nord di tutte le classifiche, non basta tenere i conti sotto controllo. Bisogna anche spendere per investire, pensando al presente oltre che al futuro. Un Milan forte deve avere giocatori forti, che siano certezze subito e non soltanto promesse, o peggio scommesse. Per migliorare la squadra che ha meritatamente vinto lo scudetto, le priorità sono due: rinforzare la fascia destra e cercare un goleador di sicuro affidamento, per motivi fisici e anagrafici oltre che tecnici. Per uno come Vlahovic, per esempio, valeva la pena fare uno strappo alla regola, come nelle diete, perché l’investimento poi sarebbe stato ripagato nel tempo. Un Milan più forte in campo, quindi, ma anche in società, perché sono importanti i rapporti con la Lega e la Federazione, per i quali occorre un dirigente esperto che parli italiano e conosca i meccanismi del nostro calcio.

La passione dei tifosi milanisti, che non si scopre soltanto quando la squadra vince lo scudetto, deve far riflettere Cardinale che non a caso è rimasto affascinato dalla cornice di pubblico nel derby. Visto che il tempo passa e non è successo niente, Cardinale potrebbe e dovrebbe dare un segnale forte avallando il progetto di un nuovo stadio, non più condiviso con l’Inter, che diventi la vera casa del Milan, come fece nel 1926 l’allora presidente del Milan, Piero Pirelli, che volle costruire San Siro dove inizialmente giocavano soltanto i rossoneri appunto. Uno stadio per il Milan e soprattutto non con una capienza di 60-65mila posti ma almeno di 80mila, come San Siro appunto, perché in nessuna città europea è stato costruito uno stadio nuovo più piccolo dei precedenti, da Londra a Madrid.

L’idea del nuovo stadio per il Milan non deve far passare in secondo piano l’importanza della crescita dei giovani. Calabria e Tonali non possono rimanere gli ultimi reduci italiani della squadra, anche perché pensando alle liste da presentare all’Uefa per la Champions è importante inserire un certo numero di giocatori cresciuti in casa. I tempi in cui Baresi, Maldini, Costacurta, Galli, Evani erano il vanto del settore giovanile forse non torneranno più, ma ciò non significa che si debba trascurare il settore giovanile anche perché chi cresce nel Milan trasmette lo spirito di appartenenza ai nuovi compagni.

Il quarto punto cardinale si riferisce all’importanza della presenza del nuovo proprietario rossonero, che deve far sentire la voce del padrone da vicino e non per interposta persona. Deve essere Cardinale, quindi, come ha fatto subito dopo la sua investitura, a parlare alla squadra nei momenti importanti, con il carisma e la carica che non può avere Scaroni, anche se ufficialmente sarà ancora lui il presidente. E’ vero che Cardinale non abita in Italia e non parla italiano, ma siamo certi che una sua maggiore vicinanza ai giocatori potrà essere utile, facendolo apprezzare indirettamente anche dai tifosi che lo sentiranno uno di loro. La passione di Berlusconi e Galliani rimarrà unica, ma tra il loro presenzialismo a Milanello e San Siro e il recente distacco dei rappresentanti del fondo Elliott una via di mezzo sarebbe gradita e utile a tutti.
Ma l'ha detto che l'inter è la più forte??
 
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Il punto principale è uno e soltanto uno: cacciare fuori i soldi e comprare,ovviamente non a caso,ma specie quando si ritiene di essere davanti a qualcuno di forte(vedi il georgiano del Napoli),lasciato perdere 2 anni fa,tutto il resto è noia.
 

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Per arrivare al Nord di tutte le classifiche, non basta tenere i conti sotto controllo. Bisogna anche spendere per investire, pensando al presente oltre che al futuro. Un Milan forte deve avere giocatori forti, che siano certezze subito e non soltanto promesse, o peggio scommesse. Per migliorare la squadra che ha meritatamente vinto lo scudetto, le priorità sono due: rinforzare la fascia destra e cercare un goleador di sicuro affidamento, per motivi fisici e anagrafici oltre che tecnici. Per uno come Vlahovic, per esempio, valeva la pena fare uno strappo alla regola, come nelle diete, perché l’investimento poi sarebbe stato ripagato nel tempo. Un Milan più forte in campo, quindi, ma anche in società, perché sono importanti i rapporti con la Lega e la Federazione, per i quali occorre un dirigente esperto che parli italiano e conosca i meccanismi del nostro calcio.

La passione dei tifosi milanisti, che non si scopre soltanto quando la squadra vince lo scudetto, deve far riflettere Cardinale che non a caso è rimasto affascinato dalla cornice di pubblico nel derby. Visto che il tempo passa e non è successo niente, Cardinale potrebbe e dovrebbe dare un segnale forte avallando il progetto di un nuovo stadio, non più condiviso con l’Inter, che diventi la vera casa del Milan, come fece nel 1926 l’allora presidente del Milan, Piero Pirelli, che volle costruire San Siro dove inizialmente giocavano soltanto i rossoneri appunto. Uno stadio per il Milan e soprattutto non con una capienza di 60-65mila posti ma almeno di 80mila, come San Siro appunto, perché in nessuna città europea è stato costruito uno stadio nuovo più piccolo dei precedenti, da Londra a Madrid.

L’idea del nuovo stadio per il Milan non deve far passare in secondo piano l’importanza della crescita dei giovani. Calabria e Tonali non possono rimanere gli ultimi reduci italiani della squadra, anche perché pensando alle liste da presentare all’Uefa per la Champions è importante inserire un certo numero di giocatori cresciuti in casa. I tempi in cui Baresi, Maldini, Costacurta, Galli, Evani erano il vanto del settore giovanile forse non torneranno più, ma ciò non significa che si debba trascurare il settore giovanile anche perché chi cresce nel Milan trasmette lo spirito di appartenenza ai nuovi compagni.

Il quarto punto cardinale si riferisce all’importanza della presenza del nuovo proprietario rossonero, che deve far sentire la voce del padrone da vicino e non per interposta persona. Deve essere Cardinale, quindi, come ha fatto subito dopo la sua investitura, a parlare alla squadra nei momenti importanti, con il carisma e la carica che non può avere Scaroni, anche se ufficialmente sarà ancora lui il presidente. E’ vero che Cardinale non abita in Italia e non parla italiano, ma siamo certi che una sua maggiore vicinanza ai giocatori potrà essere utile, facendolo apprezzare indirettamente anche dai tifosi che lo sentiranno uno di loro. La passione di Berlusconi e Galliani rimarrà unica, ma tra il loro presenzialismo a Milanello e San Siro e il recente distacco dei rappresentanti del fondo Elliott una via di mezzo sarebbe gradita e utile a tutti.
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Ninni21

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Alberto Cerruti a calciomercato.com sul Milan:"In attesa di sapere quanto potrà valere il primo punto in Champions sul campo del Salisburgo sappiamo già che Gerry Cardinale, il nuovo proprietario del Milan, ha intenzioni serie per il futuro del club. E dopo quattro anni di parsimoniosa gestione Elliott il fatto che si parli di programmi ambiziosi a livello sportivo, al di là del lodevole risanamento dei conti, è una bella notizia per i tifosi rossoneri più interessati, come tutti i tifosi del mondo, ai risultati del campo che a quelli del bilancio. Adesso, però, bisogna passare dalle parole ai fatti, dai proclami alla realtà. E allora proviamo ad anticipare quali dovrebbero essere i quattro punti cardinali di mister Cardinale per riportare in alto il Milan, non soltanto in Italia ma anche in Europa e nel mondo.

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ha ragione Cerruti, più giocatori come bellanova, dollarumma e locatelli, che hanno fatto la storia del milan rimanendo e lottando per i colori rossoneri... e meno stranieri.
 
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